Man of the Match è l’ultima novità che, in un certo senso, porta avanti la “rivoluzione calcistica videoludica” che sta avvenendo nel corso degli ultimi anni. Console dopo console, generazione dopo generazione, soltanto due titoli di calcio hanno indossato gli scarpini e affrontato amichevoli spinti da una sana competizione: FIFA e PES.
Che poi, a dirla tutta, nel corso “dei vari match” hanno anche cambiato denominazione, diventando EA Sports FC ed eFootball. Cambiamenti iniziati non solo dal nome, ma anche da quella voglia di rendere sempre più dinamiche e profonde le partite disputate sul campo.
Ma quella che ci vorrà offrire Man of the Match (con un debutto previsto per il 2025) è un’esperienza calcistica ancora più interattiva, pensata esclusivamente per la community. Un progetto così ambizioso ideato per il crowdfunding e “sbarcato” da pochi giorni su Kickstarter; al momento l’obiettivo è già stato superato con successo, segno dell’interessamento della futura community che andrà a crearsi.
Il CEO e founder del gioco Gilad Tsur Mayer ha dichiarato che prima di optare per la formula Kickstarter, si è pensato a degli investitori. Ma l’idea è stata vista come “troppo rivoluzionaria e rischiosa” e quindi la scelta di un crowfounding poteva essere la migliore anche per la formula di gioco.
Avete ragione, ancora non ve ne abbiamo parlato, ma cercheremo di essere il più precisi possibile. Però tenete conto che per scoprirne il vero fulcro di gioco dovremo aspettare futuri aggiornamenti dal team di sviluppo.
Man of the Match è (ovviamente) un videogioco di calcio per console (verosimilmente PS5 e Xbox Series X) e PC, gratuito e che permetterà di guadagnare soldini semplicemente giocando, pensato “dalla community per la community”. Ve lo dicevamo, un progetto che si pone dei grandi obiettivi e che potrebbe portare una ventata di novità e innovazione nello scenario videoludico calcistico.
In primis potremo decidere il ruolo che avremo nel corso della nostra carriera: calciatore o allenatore. Fatto questo dovremo “trasferirci” all’interno del gioco grazie alla companion app che, tramite la fotocamera del nostro smartphone, acquisirà ogni dettaglio del nostro viso, ruga o segno particolare.
Questo vuol dire che in Man of the Match non scenderemo in campo con un avatar che ci somiglierà il più possibile, ma saremo proprio noi a indossare gli scarpini e a calciare il pallone (sempre virtualmente parlando). Un concetto che in passato poteva essere definito soltanto come “fantascienza” e che, ad oggi, riteniamo molto innovativo se sviluppato nel modo giusto.
Come calciatori dovremo muovere i primi passi e compiere delle importanti scelte per la nostra carriera insieme ai compagni di squadra che di conseguenza avranno creato il loro personale avatar. Questo ci riporta alla mente i tempi della scuola calcio, solo che in questo caso avverrebbe tutto in digitale e seduti sul divano o postazioni da gaming.
Lo avrete senz’altro capito, si parla di un’esperienza multiplayer 11vs11 in cui ogni squadra si pone degli obiettivi e cerca di conquistare la vittoria. Ma per formare un team occorre un allenatore, un vero esperto di moduli e strategie che “giocherà” come chiunque altro. Le scelte del mister sono molteplici e non riguardano solo le sessioni di allenamento e le formazioni, ma anche capire come ampliare e migliorare lo stadio, fissare il prezzo dei biglietti e costruire una vera e propria eredità.
Insomma, ci sembra di intuire che ci sia una vena manageriale molto marcata qualora si opti per la carriera da allenatore: questo potrebbe farci sentire delle vere e proprie leggende se le nostre scelte si rivelassero determinanti. Da quel che abbiamo capito, fuori dal campo potremo scegliere anche altri ruoli come il vice del mister, un commentatore, un giornalista o un osservatore di talenti: bisognerà solo capire come, ma credo ci sarà svelato a tempo debito.
Per essere una simulazione a tutto tondo, occorrono delle competizioni ben delineate: in ogni continente ci saranno i rispettivi paesi e di conseguenza ogni nazione avrà la sua nazionale e la lega.
La nostra esperienza dovrebbe dunque partire dalla lega, anche se non abbiamo ancora capito come potremo creare il club da cui partiranno tutti per provare la grande scalata al successo. Sappiamo però che gli avversari non saranno casuali, ma rispetteranno un dettagliato calendario così come avviene nei miglior campionati calcistici.
Quindi i nostri impegni saranno simili a quelli di un vero calciatore in carne e ossa, quindi crediamo che l’impegno debba essere costante e che potrebbe premiare solo i videogiocatori più volenterosi. Ci immaginiamo già uno scenario in cui più di qualcuno potrebbe dimenticare una data.
MOTM è un progetto fin troppo ambizioso che prova a ricostruire (quasi) tutto il mondo del calcio, ma che suscita qualche inevitabile perplessità. Riuscire a unire tutti questi straordinari puntini non sarà un’impresa facile, ma bisogna dire tuttavia che centrare questo obiettivo potrebbe rivelarsi come un’ottima rivoluzione del genere calcistico videoludico. Per questo motivo non vediamo l’ora di saperne di più.
Man of the Match dunque non è solo un free to play, ma anche un earn to play, ovvero un titolo in cui si potranno guadagnare delle valute reali (bisogna avere 18 anni compiuti) semplicemente giocando. Gli sviluppatori prima di presentare questa feature hanno scoccato una piccola frecciatina velata alla concorrenza parlando di videogiocatori trattati come portafogli e precisando come la community abbia bisogno di un gioco che appartiene a tutti.
Per questo motivo ogni match sarà disputato in competitiva e automaticamente i risultati nelle stagioni verranno premiati con denaro reale. E questa feature si estende a tutti i partecipanti e non solo a chi vince il campionato, anche chi concluderà la stagione all’ultimo posto.
A pensarci bene, potrebbe sembrare assurdo guadagnare denaro reale, eppure gli sviluppatori dicono che sia realmente possibile. È stato spiegato che il titolo replica quanto più accuratamente i principi del calcio reale e che quest’ultimo accoglie sempre positivamente nuovi sponsor, dalla maglie dei calciatori ai cartelloni dello stadio.
Dunque anche Man of the Match avrà degli sponsor e pubblicità da cui percepirà fondi da mettere da parte: a fine stagione ogni club otterrà una parte del montepremi. Si parla anche di contratti tra club e player in base ai risultati, un calciatore potrebbe, ad esempio, ottenere un piccolo surplus in base alle prestazioni a fine stagione. Ma anche qui non abbiamo acquisito informazioni aggiuntive.
Abbiamo anche dato una sbirciata a una porzione del gameplay, una piccola azione di due squadre, una arancione e l’altra azzurra. Tutto inizia con una serie di passaggi che si conclude con un filtrante verso la punta, una finta al portiere e un goal a porta vuota. Non ce la sentiamo di valutarlo perché è evidente che stiamo parlando di un qualcosa agli inizi del suo sviluppo.
La seconda parte della live di due ore ci ha mostrato invece la modalità spettatore, ovvero il nostro avatar che si siede sugli spalti a osservare la partita. Stessa azione, solo che avremo altri avatar seduti accanto a noi ad assistere al match. Apprezziamo il coraggio degli sviluppatori nel voler mostrare un gameplay così basico, anche solo per dare un’idea del tipo di esperienza calcistica che andremo a giocare.
Il gameplay non sarà arcade poiché si sta cercando di riprodurre il ritmo del calcio reale senza ispirarsi ad altri videogame simili. Quindi il tutto dovrebbe essere realistico e molto ragionato e, secondo quanto dichiarato, ogni calciatore potrà utilizzare diverse tipologie di statistiche per competere, ad esempio, con un attaccante molto veloce, a patto di sapersi schierare in modo intelligente.
Come vi dicevamo, la campagna Kickstarter (raggiungibile qui) ha già ampiamente superato il suo obiettivo e, qualora si volesse sostenere il progetto, si riceveranno anche dei contenuti aggiuntivi e un badge esclusivo che ci permetterà di accedere a un’area riservata in gioco per aggiornamenti costanti e un invito a un evento esclusivo riservato ai soli sostenitori.
Si tratta ancora di un progetto embrionale, con un gameplay in pre-alpha e che deve ancora mostrare il suo potenziale. Man of the Match non dovrebbe essere visto come un rivale diretto di EA Sports FC o di eFootball (come si pone UFL), ma una novità a sé stante simulativa a tutto tondo nel mondo del calcio. Anche se ci sono tutte le caratteristiche per fare bene, nutriamo ancora dei dubbi sulle infrastrutture nel lungo termine, ma siamo fiduciosi sul lavoro che faranno gli sviluppatori.
Le idee su carta ci sono tutte e speriamo che il coraggio di osare potranno premiare questo progetto che pone delle basi future davvero innovative. Il calcio d’inizio è fissato al 2025 per console e PC: c’è ancora un po’ di tempo per allacciare gli scarpini virtuali.
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