Speciale 05 Lug 2022

Manganalisi di Boys Run The Riot 1 – Star Comics

Altra piccola perla di questo Pride Month 2022 è Boys Run The Riot. Manga scritto e illustrato da Keito Gaku, serializzato sulla rivista seinen Weekley Young Magazine e portato in Italia da Star Comics questo giugno.

Un’opera che mette in luce una nuova prospettiva parlando tra le pagine di un protagonista transgender.

Ryo si è sempre sentito a disagio nel vivere in un corpo che non sente suo. Proprio per questo si vede costretto a nascondersi, intento a nascondere il vero se stesso in un circolo vizioso di isolamento e malessere. Ma è proprio quando il giovane liceale incontra la persona giusta che lo farà sbocciare a nuova vita.

Boys Run The Riot è un manga dalla storia lineare che sa scavare nel profondo portando tematiche fortemente attuali. Una boccata d’aria fresca specchio di una storia autobiografica che sa di rinascita.


Dettagli tecnici

Prodotto: Boys Run The Riot 1
Editore: Star Comics
Edizione: Brossurato con sovracopertina
Autori:
Keito Gaku
Volumi:
1/4
Pagine: 240
Formato: 15 x 21 cm
Data d’uscita: 15 giugno 2022
Prezzo ufficiale: 7,50 €

La Manganalisi di Boys Run The Riot n.1 è stata realizzata grazie al gentile supporto di Edizioni Star Comics.


Analisi ed impressioni

Come già detto precedentemente, Boys Run The Riot parla di Ryo, un liceale costretto ad affrontare una forte crisi esistenziale sulla sua identità sessuale.

Non è un caso infatti che, all’interno di queste 240 pagine, si trovino delle incongruenze sul genere esperito dallo stesso Ryo durante le conversazioni. Mentre si riferisce a se stesso come donna quando parla con gli altri, nella sua testa il genere di appartenenza muta inevitabilmente.

È proprio in questa forzata dicotomia che risiede il più grande disagio di Ryo: il soffocamento del vero se stesso agli occhi degli altri.

Sarà il fortuito incontro con Jin, ragazzo ripetente della sua classe, a cambiare totalmente le carte in tavola. Grazie alla sua indole seria e diretta (che va a discapito del suo aspetto fin troppo rude), Jin aiuta Ryo a uscire dal guscio aiutandolo ad esprimere senza vergogna tutto il suo potenziale nascosto.

Grazie a una collaborazione per la creazione di una linea di abbigliamento unisex, Ryo trova la forza di esporsi, apparendo agli altri esattamente come vorrebbe essere. Reagendo finalmente dopo anni di soffocante apnea sociale.

La vergogna è infatti la protagonista principale di questo primo volume di Boys Run The Riot. È proprio a causa di questo imbarazzante sentimento che, il più delle volte, si preferisce sopprimere il nostro vero essere.

Un essere che però può sbocciare grazie al giusto sostegno sociale e interiore (come dedicare tempo ai propri interessi).

Questo non si riferisce solo alla condizione di Ryo bensì anche ad altri personaggi della storia come Itsuka. Loro due, sebbene debbano affrontare situazioni diametralmente opposte, condividono lo stesso forte senso di vergogna iniziale che viene esorcizzato regalando ai due ragazzi nuova aria di genuina libertà.


Uno sguardo all’edizione

Per Boys Run The Riot, esattamente come per Boy Meets Maria (qui la nostra manganalisi) è stata pensata un’edizione brossurata con sovracopertina in un formato più grande del normale.

La copertina rappresenta il protagonista principale dell’opera che guarda il lettore in una scissione tra divisa scolastica femminile e vestiti casual maschili.

Dietro di lui vediamo Jin di spalle mentre porta fiero una felpa sportiva con il nome del loro nuovo brand di abbigliamento.

Il tutto mentre si muovono in uno sfondo costellato di graffiti multicolor, linguaggio espressivo del giovane Ryo.

Il retro della sovraccoperta è costellato dalle scene significative presenti nel manga in un misto di nero, bianco, grigio e rosso acceso.

Sotto la sovracopertina uno dei graffiti di Ryo stanzia possente in un rosso aranciato, metafora rappresentativa di rinascita. Ultima ma non meno importante, è la primissima pagina a colori che regala ancora più enfasi al prologo di questo manga.

Leggi tutte le Manganalisi – Manga


Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

Boys Run The Riot è uno dei pochi manga che fa riferimento all’identità di genere e che riporta, in maniera autobiografica, molti aspetti caratteristici della vita dell’autore.

Da tenere in considerazione è infatti anche l’intervista fatta a Keito Gaku da Kadansha USA Publishing. Una conversazione interessante e personale in cui il mangaka ci delucida su molti aspetti tra cui i diversi spunti autobiografici che ha deciso di inserire nell’opera.

Per il resto, Boys Run The Riot è un manga con una storia lineare dalla forte componente psicologica ed emotiva che suscita nel lettore fomento, riflessione e soprattutto conoscenza su un argomento del tutto nuovo e poco trattato in questo genere di scritti.

Un’opera profonda, non del tutto scontata, che ci aiuta a conoscere pensieri e dilemmi di ragazzi in lotta contro loro stessi.

Parlando proprio di Boys Run The Riot, lascio qui l’articolo dedicato al panel Star Comics tenutosi a Roma questo giugno: Let It Queer, tutto sull’evento LGBTIQ+ di Star Comics.

Il primo volume di Boys Run The Riot è disponibile presso la propria fumetteria di fiducia o sul sito ufficiale di Star Comics.

Sunset Light


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