Declinare sì, ma con stile!
Ieri pomeriggio al sottoscritto è capitato di trovarsi con un amico che non vedeva da molto tempo, un amico che, sebbene incarni perfettamente il titolo citato, ha una passione sfegatata per il First Person Shooting, nello specifico Call of Duty.
Normalmente accetto di buon cuore tutti gli inviti al gaming, il pane della mia vita, ma giocare ad un FPS prettamente competitivo come CoD spesso e volentieri mi mette l’ansia in quanto è uno di quei giochi che, in multiplayer, ti obbliga ad essere preparato ancor prima che la partita inizi, mettendoti al cospetto di cecchini in grado di silurarti da una parte all’altra della mappa anche equipaggiati di pistole a vernice.
Scherzi a parte, non ho proprio nulla contro Call of Duty, ma la maggior parte dei player che si trovano online sono oramai diventati troppo esperti, o fortunati, per uno come me, una misera palla da cannone che corre convulsamente per la mappa in attesa di essere asfaltata da un razzo, proiettile, granata, coltello Miracle Blade o un più generico strumento per il “Boom, headshot!“.
Insomma, avrete tutti capito che sono una mezza pippa a CoD.
O forse una pippa intera. Meglio.
Quindi ho dovuto declinare gentilmente l’invito al videogaming con una banale scusa, un qualcosa del tipo “C@°°o, figo! Però non potevi dirmelo prima? Io tra un quarto d’ora devo andare a preparare cena!“. Da notare il fatto che fossero le 4 e qualcosa del pomeriggio, ovvero non propriamente l’ora per la preparazione di un qualsiasi pasto che non fosse la merenda.
Tornando seri, GameSoul è soprattutto un Blog di servizio, quindi ho deciso che la puntata odierna regalerà qualcosa a tutti voi che state leggendo: una serie di scuse e scappatoie che vi possono salvare da momenti videoludici imbarazzanti. Tutte testate al 100%, ma, soprattutto, affidabili e a prova di proiettile.
Forse…
“Hey, ci facciamo una partita a [nome random di gioco che non ci piace]?”
Tattica della semplicità: la più semplice da utilizzare, può andare bene con qualsiasi videogame
“No, guarda, sul serio… Non ho voglia…”
Tattica della semplicità rimarcata: da utilizzare solo se la precedente non ha funzionato
“No, veramente… Senti, ti ho detto di no.”
Tattica della semplicità forzata: chiamata anche “Tattica del cazzotto”, va utilizzata solo se non avete problemi a tranciare un amicizia e se chi vi sta vicino non è un ammasso di forza bruta
“OH, TI HO DETTO DI NOOO! MA COME TE LO DEVO DIRE?”
Tattica della superiorità totale ed assoluta: sempre utilizzabile, bisogna però ricordarsi di sbuffare spesso e fare spallucce
“Meglio se non gioco: potremmo vincere troppo in fretta e non ci sarebbe gusto…”
Tattica del Lupo Solitario: strategia utilizzabile solo di sera il cui effetto è amplificabile guardando fuori da una finestra con sguardo malinconico
“Amico, sai che sono un solitario… Gioco solo per me stesso e tutti i “compagni” di squadra sarebbero solo un peso per me…”
Tattica dell’intasamento: strategia che necessita uno sputo in terra prima e dopo averla utilizzata
“Scusa, ma no. Sono talmente bravo che a furia di ammazzarli tutti ci sarebbero troppi cadaveri sulla mappa da rallentare il gioco!”
Tattica di Einstein: questa tattica è un qualcosa di élitario, utilizzabile solo da chi può permettersi di atteggiarsi da secchione, magari con un bel paio di occhiali spiegazzati
“Mi spiace, ma la fisica di questo gioco è farlocca e non mi aggrada… Ma come si fa?”
Tattica della moralità: scusante da utilizzare principalmente dopo aver “digerito rumorosamente” ed essersi grattato le natiche, in modo da confermare la propria buona educazione e i valori percepiti
“Scusa, ma questo gioco va contro a tutti i princìpi che mi sono stati insegnati. Piuttosto, passami la sigaretta e l’assenzio, che ti guardo giocare…”
Tattica della scenografia preferita: per utilizzare questa strategia non bisogna fare altro che sfornare una sequela velocissima di domande, elencando qualsiasi oggetto, personaggio o ambientazione che si ha in mente, nonostante possano sembrare sconnesse tra loro
“Ma c’è Bugs Bunny? E gli orchi? E le navi da guerra? E i piatti di porcellana? E le armi laser? Ed Hello Kitty sui Little Pony? E l’ambientazione Steampunk-medievalfantasy? No, guarda, se manca anche solo una di queste cose, non gioco.”
Tattica del “Cugggino”: chiunque abbia un cugggino lo sfoderi senza paura, perchè causerà paura
“E solo che mio Cugggino ha gggià il sequel, questo è tropppo vecchio… Ma come fai a gggiocare a ‘sta roba? Dai, appena torna mio Cugggino te lo faccio vedere io un vero gggioco! C’ha anche la Pley5!”
Tattica dell’U.F.O. : da amplificare con l’utilizzo di un tono alienato, è una strategia da non utilizzare contro un amico troppo ferrato in argomento alieni
“Senti, non posso stare troppo qui con te… Ci stanno osservando e presto verranno a prendermi, non voglio coinvolgerti… Le sonde anali non sono male, comunque!”
Tattica dell’Italiano Medio: da sfoderare solamente se siete Italiano d.o.c. o se conoscete bene tutti gli stereotipi del Bel Paese
“Vorrei tanto fermarmi, ma mentre la pasta della pizza finisce di lievitare, devo terminare i miei esercizi con il mandolino, altrimenti mia mamma inizierà a comportarsi da mafiosa e a urlare in dialetto!”
Tattica della prima volta: rischiosa, soprattutto se siete maggiorenni
“Non posso giocare perchè non rispetterei il PEGI…”
Tattica delle tattiche: da utilizzare sempre e dovunque, senza limitazioni
“No, no, lagga troppo… Troppi camper… Non mi piacciono le armi… Blablabla…”
Tattica del BM: non c’è da precisare e citare nulla, basta iniziare a urlare, a sbraitare, ad offendere, a minacciare. Ma alla fine bisogna offendersi e non giocare.
Il “Pescato” della settimana…
Tutti conosciamo Pac-Man, uno dei giochi più vecchi che esistano su questa terra, e in molti, ancora adesso, ci giochiamo… Ma siete mai andati oltre al semplice videogame, pensando alla vitaccia che la buona pallina gialla deve affrontare ogni giorno?
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…e l’immagine stupida!
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