Il ritorno del dinamico duo!
Mario & Luigi: Fraternauti alla carica (acquistabile da Gamestop a questo link) è un regalo inatteso, una sorpresa graditissima per tutti i fan della serie che ormai avevano perso la speranza di vedere un nuovo episodio che non si limitasse ad essere un remake o un’edizione definitiva dei precedenti. Speranza persa perché, ahimè, il destino avverso in cui sono incorsi gli originali sviluppatori di AlphaDream lasciava intendere che non ci fosse più spazio per questo genere di produzioni.
E invece, vai a capire come e perché, Nintendo ha deciso di virare a tutta forza verso il mondo degli RPG a tema Mario, pubblicando nell’arco di 12 mesi la bellezza di ben tre titoli del genere: Super Mario RPG, Paper Mario e il Portale Millenario e, infine, proprio Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica.
Finalmente, a 9 anni di distanza da Mario & Luigi: Paper Jam Bros., possiamo finalmente rivedere in azione i fratelli Mario in un’avventura dalla forte componente narrativa, come sempre ricca di ironia e profondamente dedita alla scrittura di nuovi personaggi e mondi, a cui non mancano azione e creatività.
Per segnare il passo con il passato in maniera netta e dare seguito all’idea di cambiamento che è in un certo senso necessaria nel momento in cui si alternano le persone alle redini del gioco (a supporto di Nintendo ci sono i ragazzi di Acquire, che hanno realizzato Octopath Traveler), a Kyoto hanno pensato bene di provare a giocare con la progressione in modo piuttosto originale e a raccontare il mondo con tinte e colori fedeli ma curiosamente innovativi.
Basta uno sguardo per notare come l’art style tipico della serie sia stato preso e rielaborato in una reinterpretazione cartoonesca fatta di colori saturi e gradienti che vanno a lavorare al posto delle ombre, scelta che fa spiccare ancora di più la ritrovata vena espressiva dei personaggi e del mondo di gioco. Il paragone con il film di Super Mario è probabilmente forzato, ma è bello vedere messo in campo un impegno qualitativo elevato nello “stropicciare” i nostri eroi nelle loro nuove animazioni.
Uno dei migliori titoli dell’anno, alla faccia dei The Game Awards!
L’esperienza di gioco va naturalmente a seguire quelli che possono essere i criteri tipici del genere RPG di stampo nipponico, alternando delle fasi di esplorazione a momenti ricchi di esposizione narrativa. Dopo tutto l’innesco di questo Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è uno dei più classici e consiste nello strappare misteriosamente i due eroi al loro mondo per correre in aiuto di una realtà a loro sconosciuta: Mario Bros. Isekai?
E il mondo di gioco è letteralmente protagonista di questo titolo che trasporta in due fratelli in un contesto di stampo marinaresco: il mondo di Elettria infatti, al di là del nome che non fa certo pensare come prima cosa all’acqua, è costruito su un arcipelago che vede le isole collegarsi tra loro al leggendario Centralbero, un’entità che potremmo definire quasi “sacra” per la sua capacità di fornire energia e positività a tutte le isole che sono collegate.
Come nelle migliori storie di questo tipo, ovviamente è successo qualcosa ad Elettria: una misteriosa forza oscura ha infatti danneggiato irrimediabilmente il Centralbero, ponendo fine alla sua esistenza e scollegando forzatamente tutte le isole, che risultano sparpagliate tra i mari e non più in grado di comunicare tra loro.
Senza contare che l’energia del Centralbero è fondamentale per tenere “carichi” (a livello di umore, tranquilli, nessuno prenderà la scossa) gli abitanti, e infatti dopo lo spiacevole incidente sono diverse le situazioni in cui gli abitanti si trovano ad aver perso entusiasmo e ottimismo… anche a causa proprio di quella forza oscura che ha messo in moto gli eventi.
Per fortuna la giovane e coraggiosa Condina, uno dei nuovi personaggi che Mario e Luigi incontreranno a Elettria, è riuscita a piantare un seme del Centralbero per dare vita a una nuova vita che possa ricollegare nuovamente le isole disperse. E come fare a riavvicinarle? Semplice: il nuovo Centralbero è stato piantato sull’isola Solcamari, un’isola che è anche un veliero in grado di navigare. Trovare le isole, risolvere i problemi e ricollegare l’arcipelago: ecco cosa attende i nostri eroi! nella loro nuova avventura!
Come novelli pirati (ma buoni, tipo One Piece), Mario e Luigi prendono quindi il controllo della Solcamari per veleggiare alla ricerca delle isole. Per rendere l’esperienza più gestibile possibile non ci si troverà certo al timone in prima persona, quanto piuttosto si sceglierà quali correnti la nostra “imbarcazione” dovrà abbracciare, così da poter raggiungere questa o quella destinazione.
Tendenzialmente quindi la nostra avventura ci vedrà incrociare delle specifiche isole, da affrontare in una sequenza “relativamente fissa” (può cambiare l’ordine di alcune situazioni) che consente al giocatore di presentarsi con una dotazione di livelli e abilità adatta contesto. Anche perché alcuni eventi di trama saranno necessariamente collegati alla progressione generale, non solo della storia ma anche in fatto di meccaniche.
Si tratta di una scelta che all’apparenza sembra contraddire l’idea di libertà della navigazione, riuscendo però comunque a fornire tanti spunti: cambiando le rotte è infatti possibile scoprire delle isole “secondarie” da visitare, piccoli dungeon (a volte anche impegnativi) da cui recuperare tesori e oggetti vari. La nostra curiosità nel guardare l’orizzonte viene anche premiata dalla scoperta degli scogli, strutture dalla forma peculiare che appassionano tanto un NPC che sarà ricompensarci.
Ma non è solo la navigazione ad attendere i nostri eroi: Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è anche e soprattutto un gioco ricco di dialoghi e combattimenti, proprio come serie comanda. La caratterizzazione dei personaggi è sempre accattivante, in particolare quando vengono chiamate in causa le nuove figure del mondo di Elettria, e in fase di scrittura non si lesina mai nei dettagli: se amate i racconti ricchi e particolareggiati, così come le conversazioni piene di trasporto e che tendono alle lunghe, questo è il gioco che fa per voi!
La curiosità viene premiata ed esplorare ogni angolo delle isole che visiteremo è quasi un obbligo
Certo, qualcuno potrebbe non apprezzare troppo l’idea di stare ore e ore a leggere del testo, anche e soprattutto per l’assenza dell’accompagnamento di un doppiaggio (arriverà mai, Nintendo?), ma tra la simpatia della scrittura e la tendenza a non trascurare nessun dettaglio, lo spettatore attento e curioso non mancherà mai di notare questo o quel dettaglio che vanno a dare colore anche alle conversazioni all’apparenza più banali. Dall’espressività di Luigi ai giochi di parole, succede sempre qualcosa di curioso!
Parlare con tutti risulta poi estremamente importante, in quanto anche il personaggio meno sospetto può essere il catalizzatore di una nuova linea di trama o un passaggio obbligato per raggiungere qualche segreto. La curiosità, come detto in precedenza, viene premiata ed esplorare ogni angolo delle isole che visiteremo è quasi un obbligo (ma mi raccomando, segnatevi i punti d’interesse sui cui tornare) per vedere tutto il bello di questo gioco.
Se invece siete tra i sostenitori del “più fatti, meno chiacchiere”, troverete grande soddisfazione nelle dinamiche legate ai combattimenti. Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è infatti un titolo che pur nella sua identità di prodotto “collaterale” a quelle che sono le avventure degli eroi del mondo dei funghi riesce a fare il lavoro del JRPG meglio di tanti JRPG.
Ogni battaglia infatti metterà il giocatore nella condizione di dovere essere sempre pronto ad agire grazie a quello che è evidentemente un ibrido molto riuscito tra combattimento a turni e gioco d’azione.
Mario & Luigi: Fraternauti alla carica riesce a fare il lavoro del JRPG meglio di tanti JRPG.
Partendo da menù abbastanza tradizionali, ogni attacco e ogni difesa vedranno il giocatore dover premere i tasti relativi a Mario (A) e Luigi (B) con il giusto tempismo per infliggere il massimo dei danni o ridurre, se non annullare, i danni ricevuti.
Considerando che i nemici possono sfruttare un moveset in continua evoluzione, che gli attacchi possono cambiare in corso e che spesso si subiscono delle vere e proprie “finte” come se si fosse sul ring di Punch-Out!!, ne risulta un sistema di gioco in cui non si è mai spettatori passivi e che invece coinvolge al 100% in ogni momento.
A elevare ancora il design “tradizionale” in ottica Mario & Luigi ci pensano le abilità combinate dei due fratelli, che funzionano trasversalmente sia in battaglia, con le “Azioni Fratelli” ormai tipiche della serie, sia nell’esplorazione quando prendono forma per mezzo dell’Intuizione di Luigi.
Il buffo e sfortunato fratello in verde è infatti carico di una fantasia che Mario non ha, e che gli consente di trovare ingegnose soluzioni dove gli altri non vedono vie d’uscita. Veder danzare di due fratelli e ruotare velocemente fino a diventare un “ufo” in grado di volare o imitare Samus e la sua morfosfera per attraversare le tubature è solo l’inizio!
In combattimento infatti oltre a eseguire attacchi potentissimi in coppia, come la combinazione “calcistica” degna di Mario Strikers, Luigi può guidare Mario a trovare il punto debole dei boss in modo decisamente creativo, utilizzando oggetti nel fondale o riuscendo a scovare delle aperture non proprio convenzionali…
Mario & Luigi: Fraternauti alla carica non è però solo azione e creatività, ma anche strategia: la progressione da gioco di ruolo consente infatti di modellare i nostri due eroi secondo linee guida specifiche, privilegiando l’attacco, la difesa o la capacità di usare gli accessori, e trova nel sistema delle Spine (siamo sempre in un modo di elettricità) una valvola di sfogo nella creazione di tante combinazioni vincenti in battaglia.
Le spine, novità per la serie, offrono dei bonus passivi di varia tipologia e possono essere create e utilizzate un numero di volte limitato (poi bisogna ricaricarle), scegliendo quelle più adatte a ogni occasione. Partendo da bonus diretti come il semplice miglioramento della guardia o la semplificazione dei contrattacchi, si vanno poi a esplorare effetti aggiuntivi agli attacchi che possono essere combinati per ottenere effetti devastanti: se una spina offre un danno extra e un’altra un’estensione ad area, combinandole potremo ottenere lo stesso attacco aggiuntivo su più nemici.
Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è una scoperta continua
Le possibilità offerte da questa avventura che tiene impegnati per circa 40/50 ore (extra esclusi) sono quindi numerose e si sposano alla perfezione con la sperimentazione, rendendo i combattimenti sempre divertenti e non un peso come avviene altrove. Certo, è possibile evitare direttamente i nemici in campo o scappare dopo l’inizio della battaglia, ma affrontare più volte i nemici permette di vedere quanto sono variegate le situazioni in cui ci si può trovare anche di fronte ai nemici più basilari: Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è una scoperta continua, che non smette mai di annoiare.
Conclusioni
Non si poteva chiedere di meglio ad un ritorno come quello di Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, capace di soddisfare le aspettative degli appassionati della (quasi defunta) saga e di chi non vedeva l’ora di scoprire che forma la serie avrebbe assunto su Nintendo Switch.
L’estetica rinnovata, il cambiamento drastico legato all’esplorazione e la grande fantasia fanno da teatro a un modello di gameplay consolidato ma sempre pronto all’innovazione e a una messinscena forse non modernissima ma nostalgicamente rassicurante.
Se adorate le digressioni di Mario nel mondo degli RPG, questo titolo è un vero e irrinunciabile classico. Se invece non siete sicuri di potervi trovare a vostro agio fuori dalle piattaforme, rimane comunque la proposta più accessibile e accogliente tra quelle emerse negli ultimi tempi sulla console Nintendo. Ed è anche uno dei migliori titoli dell’anno, alla faccia dei The Game Awards!
Good
+Esteticamente grazioso e ricco+Mario & Luigi sono un duo irresistibile+Gameplay impegnativo e appagante, ricco di possibilità+Scrittura divertente...Bad
-...ma forse un po' prolissa-Ogni tanto si incrociano troppi nemici
Commenti