Ormai giunto alla sua diciassettesima candelina dall’originale uscita su Nintendo 64 nel 1998, Mario Party si appresta a fare il suo esordio su Wii U con un decimo capitolo che è di fatto il tredicesimo dell’intera serie, considerando gli excursus su console portatili negli anni. Un traguardo importante ma che deve tuttavia tener conto dell’evoluzione dei gusti dei giocatori negli ultimi anni e, soprattutto, della spietata concorrenza dei party game più recenti, non ultimo il fratellino Wii Party.
Un po’ scettici per il precedente episodio portatile ma comunque speranzosi (Mario Party è sempre Mario Party), il primo approccio a questo nuovo Mario Party 10 è stato, come da tradizione, testarlo in compagnia di un gruppo di amici, bibite e patatine. E da qui non si sfugge.
Accolti da un menù molto minimal e molto poco party, la scelta su come devastarsi la serata poteva ricadere su: Mario Party, Bowser Party e amiibo Party. Vuoi la banalità del primo, l’aver lasciato gli amiibo a casa o semplicemente per il bel faccione di Bowser che pareva divertirsi alla grande con il “paddone” del Wii U in mano, la scelta è ricaduta su quest’ultima modalità. Ovviamente console mia, regole mie: Il Bowser di turno sono io.
In compagnia di Toad, Waluigi, Donkey Kong e di un’insopportabile Peach controllata dalla CPU iniziamo quindi il testing su una plancia ambientata nelle improbabili profondità marine del regno dei funghi. Alla vista dell’odioso trabiccolo già apparso nell’episodio precedente inizia qualche sbuffo, per l’impossibilità di potersi muovere liberamente e doversi per forza sorbire il turno degli altri senza poterli infastidire in alcun modo. Va bene, proseguiamo. Pochi tiri e l’allegra combriccola già se la ride, compiacendosi per i risultati ai dadi e convinti di avere già la stella in tasca, ignari che il sottoscritto se la ridesse ancora di più osservando i 4 dadi che risplendevano lucenti sul GamePad. Tocca a me, tiro: 16. C’è chi grida al baro, ma con la mia imponente mole ormai li avevo raggiunti e “amorevolmente” schiacciati con la mia regale stazza. Parte il minigioco: 4 contro 1. Nelle mie mani un martello e ai loro piedi un carrello su dei binari circolari: Scontato dire come andrà a finire.
2 cuori in meno per Toad e Waluigi, 4 in meno per DK e Peach. Mi sento invincibile. E mentre iniziano a volare i primi insulti e a scaldarsi l’atmosfera, ecco partire il secondo turno con gli altri, consci che dovranno correre parecchio questa volta per distanziarmi. Ottima strategia se non fosse che Waluigi inavvertitamente finisce su una casella grazie alla quale quell’adorabile discolo di Bowser Jr mi regala un dado extra. Che amorevole canaglia! Nel frattempo Peach arriva a un bivio colmo di inchiostro nel quale vengo chiamato in causa per disegnare scarabocchi sullo schermo e fuorviare la marcia dei nemici. Purtroppo riescono a vederci giusto nonostante gli insulti a schermo e uscirne indenni. Devono aver sicuramente sbirciato nel mio schermo. Fortunatamente vengono bloccati poco più avanti da un Whomp che mi dà tutto il tempo di raggiungerli, soprattutto con 5 dadi dalla mia. Tiro: 16 e non riesco a raggiungerli per soli 3 spazi. Ora sono io a disperarmi.
Parte il terzo turno e gli altri battono il Whomp mentre un odioso Toad li rifornisce dei preziosi cuoricini persi: Toad, DK e Peach sono a 8, Waluigi a 6. Un mio 19 ribalta presto la situazione e siamo di nuovo alla resa dei conti. Questa volta si tratta di muovere i sensori di movimento e soffiare nel microfono per cercare di incendiare quanti più fuggiaschi possibili. Purtroppo riesco solo ad arrostirne uno e pure lievemente. Un mezzo fallimento anche questa volta, non mi resta che gufare pesantemente. Detto fatto ed ecco arrivare la mia ancora di salvezza. Al grido di “ti aiuto io papà” Bowser Jr fa partire una roulette piena di mestizie che purtroppo termina con solo un dado extra per il sottoscritto. A giudicare dalle altre descrizioni poteva succede di molto peggio, come dimezzar loro tutti i cuori.
Continuano a susseguirsi i turni in questa sorta di gioco del gatto e il topo con i miei (ormai ex) amici finché a furia di fare avanti e indietro, grazie alle caselle speciali riesco ad averli a portata di dado per tutti i turni successivi. A quel punto è questione di pochissimi istanti far fuori Peach in un minigame a base di Pallottoli Bill e slot machine da fermare con il touch screen. Toad è a 3, Waluigi e DK a 4 ma la Super Stella è quasi alla loro portata. La tensione nella stanza era ormai palpabile. Come al solito è Bowser Jr a cercare di salvare la situazione in extremis improvvisando il classico gioco delle tre carte con l’ambito premio. La scelta è cruciale e mi permetterebbe di guadagnare un altro turno: Pipino, Bowser Jr o Koopa Troopa? Puntualmente il caso decide che non è la mia giornata e ovviamente beccano subito che la stella l’aveva Pipino. Fine dei giochi
Bowser batte i piedi per terra e io con con lui, sapendo che dovrò offrire il giro a tutta la stanza. Però è stato divertente. Il gioco asimmetrico sembra funzionare egregiamente e sulla scia del successo tracciata da Nintendo Land, questo Bowser Party si è rivelata un’ottima aggiunta all’interno della classica formula Mario Party. Ora non ci resta che valutare le restanti modalità e quanto effettivamente il tutto possa funzionare sul lungo periodo, ma per quello bisognerà attendere qualche settimana, quando saremo in grado di fornirvi la recensione completa. Meglio tornare ad allenarsi, ho un onore da difendere, io!
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