Mario Party: The Top 100 – Recensione

Sembra ieri, eppure sono passati un po’ di anni da quando gli stravaganti quanto iconici abitanti del Regno dei Funghi si sono dati battaglia a colpi di dadi al fine di raggiungere un obiettivo finale e diventare vere e proprie Superstar. Stiamo parlando della serie di Mario Party, facente parte a quel filone videoludico basato principalmente sul multiplayer, in cui quattro personaggi competono uno contro l’altro in modo sempre più vistoso e colorato.

Non nascondiamolo: per molti anni questa serie ha fatto fare salti di gioia ai giocatori con un pizzico di sana competizione e risate a crepapelle dinnanzi alle TV di tutto il mondo, passando per ogni singola console fin dalla sua prima apparizione su Nintendo 64. E Nintendo ovviamente non dimentica queste decadi passate in compagnia, tanto da proporre i migliori minigiochi di tutte e 10 le versioni home console (per l’esattezza 100, come ci suggerisce il titolo stesso) direttamente per la famiglia Nintendo 3DS.

Ma niente è lasciato al caso: la selezione comprende un vasto numero di minigame (selezionati accuratamente da Nintendo) che spaziano dagli sportivi a quelli di abilità, al fine di creare un titolo piuttosto particolare basato principalmente su quelle sfide che hanno appassionato diverse generazioni.

Tutto è stato completamente restaurato e adattato per l’occasione per offrire un’esperienza Party Game e far (ri)scoprire il cuore pulsante di tutta la saga.

Partiamo subito con una premessa: Mario Party: The Top 100 non è incentrato principalmente sulla Modalità Party classica che tutti i fan della serie conoscono perfettamente, o meglio, ne è presente una versione molto più semplificata e priva di una vera e propria modalità storia (non che la serie ne avesse una così elaborata). Allora forse a questo punto vi sarete senz’altro posti una domanda fondamentale: che esperienza posso aspettarmi? Principalmente punta su una raccolta selezionata di minigiochi, che vanno dal primo Mario Party datato 1998 fino al decimo capitolo per Wii U del 2015. Questi possono essere giocati in modalità singolo giocatore o in diverse modalità multiplayer con amici o CPU, spaziando da una serie di sfide (da 3 o 5 battaglie in un pacchetto di giochi a scelta) o da gare sportive a punti nella modalità Decathlon.

Abbiamo accennato ai minigiochi, ovvero il punto cardine su cui ruota tutta l’offerta di questo titolo nelle diverse modalità. Come ben saprete in ogni Mario Party, ad un certo punto del percorso nella modalità Party (nello specifico, quando si finisce sulla casella VS), ci si deve scontrare con gli altri avversari mossi dalla CPU o dagli altri giocatori. Nella Sfida dei Minigiochi presente in Mario Party: The Top 100, la vera e propria modalità tabellone, se così vogliamo definirla, il tutto avviene in modo diverso: scordatevi movimenti con automobiline o qualsiasi altro veicolo. Qui il tutto è circoscritto ad uno schema con caselle prestabilite nelle quali spostarsi liberamente con il consueto lancio di dadi (ma senza nessun senso di marcia obbligatorio), al fine di accumulare quante più stelle possibili. Per ottenerle bisogna raccogliere monete conquistandole nei vari minigiochi o con una buona dose di fortuna. L’essenza base potrebbe dare l’idea di essere inalterata ma non è così: ritrovandovi a giocare sempre nello stesso tabellone si riproporranno spesso le stesse situazioni. Come personaggi giocabili potrete sceglierne tra 8 disponibili: Mario, Luigi, Peach, Daisy, Rosalinda, Waluigi, Wario, e Yoshi.

All’inizio di questa modalità potrete anche decidere quanti turni giocare, scegliere il vostro pacchetto di giochini preferiti in base alla categoria (sportivi, fortuiti, di abilità e rompicapo) e sfidarvi in battaglie uno contro tutti, 2vs2 e tutti contro tutti, al fine di diventare una vera e propria Superstar (scusate se è poco!). Questa modalità può essere affrontarla anche in modalità wireless in compagnia di amici che possiedono una copia del gioco, ma qualora sceglieste di acquistare una sola scheda di gioco, niente paura, chiunque nelle vicinanze possieda una console della famiglia Nintendo 3DS può partecipare in modalità download e goderne completamente, una mossa che possiamo tranquillamente definire molto efficace per questo genere di produzione.

Una sola scheda di gioco è sufficiente per divertirsi in compagnia!

Sebbene Mario Party: The Top 100 sia un titolo basato sul multigiocatore, offre anche una modalità single player chiamata “Isole dei Minigiochi”. Ebbene sì signori, qui vi scontrerete faccia a faccia con la CPU spostandovi per caselle, ognuna delle quali vi proietta nel minigioco di turno. Scordatevi una modalità storia classica, qui non è presente una principessa da salvare o un regno da riscattare, ma solo la possibilità di gettare il guanto di sfida su ogni casella che raggiungerete, sulla falsa riga dei giochi mobile o degli intramontabili Super Mario. Il tutto è costituito da 4 mondi (più altri quattro da raggiungere successivamente) che comprendono in sostanza tutti e 100 i minigame presenti, di cui circa 40 sbloccabili in questa modalità. Ogni livello vi ricompensa con delle stelline, da 1 a 3, a patto di non arrivare ultimi nella sfida intrapresa: in tal caso perderete una vita. Il completamento, inoltre, vi elargisce 10 monete d’oro con cui recuperare le vite perse al raggiungimento di 100, e vi assicuriamo che a volte ci sarà davvero bisogno di accumularne un numero discreto. Ma per accrescere il vostro bottino vengono in aiuto gli amiibo compatibili (ovvero tutti quelli dedicati ai personaggi di Super Mario) e gli ultimi rilasciati in ordine cronologico, Koopa e Goomba, che non solo danno l’accesso anticipato ai loro pacchetti di giochi ma rilasceranno una vita extra.

Non mancheranno occasioni in cui non è così scontata la vittoria, soprattutto in quei giochi in cui non occorre semplicemente l’abilità ma solamente la fortuna: ad esempio nel gioco delle 3 carte (tratto da Mario Party 7) vince chi pesca la tripletta con il numero più alto da 1 a 13 e fidatevi, se non avete santi in paradiso, saranno più i game over che le vittorie. Alla fine di ogni mondo di gioco riceverete una sfida diretta da chi non ci sta a vedervi trionfare in tutte le gare sportive, di abilità e di fortuna, quindi il classico scontro 1vs1.

Il livello di sfida non raggiunge picchi elevati di difficoltà (a parte quella “Estrema”, sbloccabile terminando la campagna principale, in cui la CPU sarà molto più reattiva) e i giochi 2vs2 o 1vs3 non riescono ad essere goduti nel migliore dei modi in una modalità costituita solo da sfide con la CPU. Riteniamo che fruire di questi giochi in compagnia di amici è fondamentale per il divertimento spensierato che è in grado di fornire il videogioco party del Regno dei Funghi. Tutto sommato questa modalità riesce ad intrattenere per qualche ora con spensieratezza e allegria.

Fatto sta che Mario Party: The Top 100 miscela in modo esaustivo la sua offerta andando a pescare quello che c’era di buono da tutti i Mario Party che abbiamo imparato a conoscere in questi anni sulle console casalinghe. Il lavoro di restaurazione, soprattutto dei minigame della fine degli anni novanta, ce li riporta riadattati alla grafica moderna delle ultime iterazioni, mantenendo così un livello compatto e al passo con i tempi. Si è inoltre pensato anche all’utilizzo di tutte le funzionalità della console: sensore di movimento nei giochi di precisione, microfono (soffio) in quelli in cui occorre fare centro a determinati bersagli e ovviamente il 3D (tranne che per le console della famiglia Nintendo 2DS).

Mario Party: The Top 100 non offre nessun nuovo spunto o novità nel gameplay

Dobbiamo fare una precisazione: il titolo è incentrato quasi esclusivamente sui minigiochi che hanno segnato diverse ere videoludiche, un punto su cui gli sviluppatori hanno voluto marcare indelebilmente la zona, ma che all’atto pratico non offre nessun nuovo spunto o novità nel gameplay. La formula rimane più o meno la stessa, in cui il picco più alto del divertimento è nel multigiocatore locale (purtroppo non è presente nessuna modalità online), capace di strappare ben più di qualche sorriso. Un po’ insipida la modalità singolo giocatore, che non offre alcuno stimolo ad essere rigiocata una volta collezionate tutte le stelle possibili.

Non è affato male la colonna sonora e la resa grafica: un lavoro di rimasterizzazione di tutte le vecchie texture e scenari. Globalmente il titolo diverte ed è questo che poi deve fare un party game basato sul coinvolgimento di amici e familiari.

Conclusioni

Mario Party: The Top 100 potrebbe essere il passatempo definitivo che cercavate per console della famiglia Nintendo 3DS. In una sola formula potrete ottenere i migliori minigiochi che hanno fatto storia sulle console passate e dilettarvi in assoluta spensieratezza con le persone che vi stanno accanto, magari punzecchiandoli in caso di fallimento. Con un unico acquisto si possono divertire fino a 4 persone contemporaneamente grazie alla modalità download offerta dal gioco stesso, in circa tre modalità. Non possiamo dire lo stesso delle altre modalità, a causa di un single player un po’ troppo lineare (e forse non proprio il tipo di gioco ideale da affrontare da soli) e una modalità tabellone che non grida al miracolo. Ma i minigiochi sono tanti, e quasi tutti affascinanti, capaci di catturare sorrisi in ogni tipo di circostanza: Mario Party: The Top 100 riassume anni di successi in un singolo gioco.

Rimaniamo dell’idea che il titolo sia indirizzato ad un gruppo di persone piuttosto che al singolo, che difficilmente può divertirsi da solo anche per la mancanza di una qualsiasi modalità online e in cui il single player non può certamente fare la differenza. Con la sua formula “mordi e fuggi” è perfetto comunque in qualsiasi occasione, ed è in grado di strappare moltissimi sorrisi in modalità multigiocatore locale.

Con il 2018 ormai alle porte potrebbe avvicinarsi l’annuncio di un un nuovo Mario Party per Nintendo Switch: dopo questo viaggio nella storia con Mario Party: The Top 100 ne sentiamo davvero il bisogno.

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