mario + rabbids kingdom battle
Editoriale 29 Ago 2017

Mario + Rabbids: storia di un piccolo capolavoro made in Italy

La storia recente di Ubisoft Milano somiglia a quella delle favole che tanto ci piace leggere. Lo studio piccolo, il progetto ambizioso, la svolta e la prima collaborazione con una delle più grandi e importanti personalità del panorama videoludico mondiale. Ha tutte le apparenze di uno di quegli spot motivazionali che troviamo quando passiamo da un video di YouTube all’altro, una di quelle storie-copertina che convincono le masse ma che di vero, alla fine, hanno poco. Eppure non è questo il caso di Davide Soliani e del suo team, che hanno realmente realizzato un vero e proprio sogno, un piccolo miracolo in un paese dove sviluppare giochi è un’impresa molto difficile.

Dopo aver lavorato a titoli modesti (chi si ricorda MotionSports Adrenaline?) che, diciamolo pure, qualitativamente non erano eccelsi, nel 2013 lo studio capitanato da Dario Migliavacca riceve l’opportunità che stava aspettando da molto, forse troppo tempo: Nintendo, la multinazionale giapponese leader nell’intrattenimento videoludico, era interessata a collaborare per lo sviluppo di un nuovo gioco, e voleva farlo con Ubisoft. Questa finestra, che un gigante come Nintendo aveva aperto, sarebbe stata l’occasione perfetta per il piccolo studio italiano. Meglio ancora, era esattamente quello che stavano cercando: il team infatti non ha mai fatto segreto di essere composto da fan sfegatati della grande N e dei suoi titoli più famosi.

ubisoft milan

Il tempo era poco, e per presentare il loro concept di gioco a Shigeru Miyamoto i ragazzi di Milano hanno lavorato più che duramente: straordinari senza fine, weekend lavorativi e crunching selvaggio. Tutto per riuscire a dare corpo ad un’idea che avrebbe cambiato le sorti del piccolo studio italiano. Dopo aver convinto la dirigenza Ubisoft grazie ad un cartamodello ed un poster che illustrava l’idea di Davide, la squadra di Milano ha dovuto preparare qualcosa da mostrare al papà di Super Mario in tempo record. In meno di due mesi, lo studio ha prodotto un livello giocabile che è stato presentato a porte chiuse all’E3 2014 di Los Angeles. Ma nonostante il mastodontico lavoro intrapreso dal gruppo italiano, non è stato questo a convincere Miyamoto. No, lo storico game designer di Nintendo non ha nemmeno guardato la presentazione. Si è invece isolato, coprendosi addirittura gli occhi per concentrarsi su una cosa sola: la passione che Davide Soliani infondeva nelle sue parole, quel modo diverso di presentare un titolo videoludico che difficilmente si era visto prima di quel momento.

Dopo quel momento, Mario + Rabbids Kingdom Battle è diventato realtà. Un titolo ideato, progettato e sviluppato in Italia. Certo, Ubisoft Paris è intervenuta a dare una mano nel corso dello sviluppo, e persino Nintendo ha collaborato attivamente. Ma tutto il DNA del gioco è nostrano, e di questo bisogna esserne fieri. Non solo per quello che un titolo tripla A nato e cresciuto in Italia rappresenta, ma anche perché la straordinaria dedizione mostrata dal piccolo team è riuscita in un’impresa praticamente impossibile: convincere Nintendo, un’azienda molto conservatrice e protettiva verso le sue proprietà intellettuali, a concedere i suoi personaggi più cari per un gioco sviluppato esternamente.

Ubisoft Milano ha realizzato un vero e proprio sogno, un piccolo miracolo in un paese dove sviluppare giochi è molto difficile.

mario + rabbids kingdom battle ubisoft milanoIl titolo, annunciato ufficialmente durante lo scorso E3, è stato accolto da pubblico e critica con entusiasmo sin dal primo trailer. Il volto di Davide Soliani, rigato dalle lacrime dopo i complimenti di Shigeru Miyamoto, ha rappresentato uno dei momenti più iconici dell’intera fiera losangelina. Ed oggi il risultato di quella passione, di quella determinazione e dedizione è sotto gli occhi di tutti: Mario + Rabbids Kingdom Battle ha un metascore di 85/100 e una valutazione media degli utenti di 90/100.

Il gioco è, sotto ogni punto di vista, un successo ed una dimostrazione che sviluppare un titolo tripla A in Italia è possibile. Non solo, questo gioco è sia un importante traguardo che un enorme precedente, che trasformerà sicuramente Ubisoft Milano. Dario Migliavacca, il Managing Director dello studio, non ha nascosto il suo orgoglio, essendo una delle poche persone che ha partecipato al progetto sin dal primo giorno: “Siamo orgogliosi della fiducia nel team di sviluppo italiano dimostrata dai vertici di Ubisoft e di Nintendo. L’uscita di un gioco tanto atteso e sviluppato in Italia rappresenta un importante traguardo per gli studios e per lo sviluppo del settore nel nostro paese.”

Non sappiamo ancora cosa cambierà adesso per Ubisoft Milano, che ha smesso di essere uno studio di pochi ed ha già raggiunto un organico di più di novanta persone (con altre 15 posizioni aperte, a quanto pare). Sicuramente quanto avvenuto segna una pietra miliare per il team di Davide ed avrà sicuramente ripercussioni anche sul futuro dello sviluppo videoludico nel nostro paese. Che però la storia di Mario + Rabbids Kingdom Battle sia destinata ed essere qualcosa di più dell’ennesima Cenerentola imprenditoriale, colma di speranza in un mondo arido, è ancora tutto da vedere. Ma per ora, ci uniamo volentieri ai festeggiamenti dello studio, perché stavolta il capolavoro è tutto nostrano.

Potete leggere la recensione di Mario + Rabbids Kingdom Battle qui.


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