Marvel vs. Capcom Infinite
18 Set 2017

Marvel vs. Capcom Infinite – Recensione

Se dovessimo affiancare un gioco di successo a Capcom, quel gioco sarebbe con tutta probabilità Street Fighter. Insomma, è il picchiaduro per eccellenza, diffuso e famoso in tutto il mondo, ogni sala giochi da qui al Messico ne aveva almeno un cabinato (sempre affollatissimo peraltro). La software house nipponica ci sa fare quando si parla di mettere due lottatori uno contro l’altro e raramente ha preso grosse cantonate.

La serie Marvel vs. Capcom ha fin da subito ottenuto larghi consensi, sia grazie alla possibilità di unire e scontrare due famiglie di eroi così iconici e potenti, sia perché dotata di un sistema di combattimento eccellente che prendeva il meglio da alcuni picchiaduro precedenti prodotti sempre da Capcom. La serie Versus era ben più di un fedele fan-service: era un progetto finemente sviluppato, che ha portato alla ribalta i supereroi dei fumetti, trascinandoli nel primo vero successo virtuale che li vedesse protagonisti e sfruttandoli nell’unico modo possibile, ossia quello di farli combattere. L’immaginario collettivo lo ricorda con grande affetto e nonostante l’ultimo risalga ormai al 2011, l’annuncio di un capitolo tutto nuovo, Marvel vs. Capcom Infinite, ha generato un hype senza precedenti.

Grazie ad Infinite, vestiremo nuovamente gli impegnativi panni di eroi Marvel ed eroi Capcom, impegnati questa volta a fronteggiare un nemico tutto nuovo. Il gioco è fondamentalmente un picchiaduro 2D con modelli tridimensionali: lo stile di gioco è rimasto pressoché invariato, con la possibilità di selezionare due combattenti (non 3 come accadeva per Fate of Two Worlds) ed alternarli durante un singolo match, talvolta utilizzandoli sinergicamente grazie ad apposite combo.

Capcom non ha abbandonato l’ottimo feeling dato da un gameplay intuitivo e accattivante, migliorandolo e donandogli finalmente quella spinta next-gen che i fan tanto attendevano e che mette il gioco sullo stesso piano di alcuni mostri sacri del genere. Fate quindi molta attenzione, perché i tempi in cui Marvel vs Capcom rappresentava quella distrazione ingenua e un po’ sopra le righe da sfruttare magari per vincere la noia di un pomeriggio uggioso sono ben lontani: Infinite rappresenta l’evoluzione finale del brand, capace di catalizzare l’attenzione di chi fa dei combattimenti virtuali il suo mantra quotidiano e candidandosi seriamente come picchiaduro dell’anno.

Marvel vs. Capcom Infinite

Ciò che fin da subito colpisce di Marvel vs Capcom Infinite è la modalità Storia, che la software house nipponica sfrutta a dovere, ricalcando ben volentieri l’enorme successo che i cinecomics Marvel stanno riscuotendo da anni. Non a caso gli eroi della Casa delle Idee sono i protagonisti quasi assoluti dell’avventura in singolo, trasportati involontariamente in una nuova dimensione in cui i due mondi convivono. Gli universi Marvel e Capcom infatti collimano a causa di Ultron che unitosi con Sigma (acerrimo nemico di Megaman) si impossessa di due Gemme dell’Infinito e plasma la realtà e lo spazio secondo la sua volontà, certo di poter finalmente cancellare l’umanità dalla faccia della Terra.

Nel corso della storia il giocatore potrà personalmente osservare gli effetti della mastodontica fusione: Asgard, il regno di Thor, diventa Xgard, città controllata dalle forze robotiche di Ultron, i laboratori Umbrella si trasformano in A.I.M.Brella, centro di ricerca biologica di MODOK, lo stato di Wakanda è invece il Valkanda, dove Pantera Nera governa protetto dai cacciatori di mostri di Monster Hunter.

Una delle grandi novità è la possibilità di utilizzare la Gemme dell’Infinito durante le battaglie

Per gli eroi dei due mondi inizierà quindi una corsa disperata contro il tempo per recuperare le restanti Gemme ed eliminare la minaccia Ultron Sigma una volta per tutte. Durante la difficile ricerca, il gioco ci permetterà di vestire i panni di quasi tutti i combattenti presenti nel roster finale, dandoci l’opportunità di sondarne le caratteristiche, testarne le capacità, le combo e le Hyper speciali, sempre in maniera contestualizzata.

Nonostante l’alto numero di cut-scene, necessarie a far progredire coerentemente la trama, la campagna di Marvel vs. Capcom è estremamente longeva ed impegnativa: in più di un’occasione i nemici si sono rivelati molto ostici ed alcuni modificatori eccezionali (come la richiesta terminare lo scontro prima che un determinato indicatore raggiunga lo zero) ci hanno fatto sudare le proverbiali sette camicie. In generale però, la storia scorre senza intoppi e grazie alla possibilità di abbassare il livello di difficoltà se bloccati da troppo tempo su un singolo scontro, si riesce a portarla felicemente a termine in non più di 5-6 ore.

Nel complesso la campagna single-player di Infinite si rivela ben più di una mera aggiunta, ponendosi come ottima base di partenza per il multiplayer competitivo online ed offline. I rimandi alle produzioni Marvel come la serie a fumetti Secret Wars o la saga cinematografica degli Avengers sono riuscitissimi e fanno da collante per la trama di Infinite, raccontata in maniera eccelsa, nonostante alcune linee di dialogo non appaiano troppo ispirate.

Una delle grandi novità di questo nuovo capitolo è la possibilità di utilizzare la Gemme dell’Infinito durante le battaglie. Queste pietre ricordiamolo, sono 6 in tutto e costituiscono uno degli artefatti più preziosi di tutto l’universo Marvel: ognuna di esse ha un potere specifico e può controllare un aspetto fondamentale dell’esistenza, come il tempo, lo spazio, la realtà o l’anima, per citarne alcune. Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserirle attivamente negli scontri, garantendo in questo modo ai giocatori un’arma in più che se usata a dovere può rivelarsi decisiva.

Ognuna di queste gemme ha due abilità. La più debole può essere usata in maniera continua da entrambi i membri del team, senza apparenti limitazioni, l’altra invece necessita un tempo di caricamento variabile e può essere liberata solo quando questo giunge al termine (stessa idea alla base delle cosiddette Hyper); in compenso genera un potere non indifferente, andando a potenziare le capacità dei propri combattenti o limitare quelle nemiche. Ad esempio caricando la Gemma dello spazio sarà possibile bloccare l’avversario in un cubo trasparente senza possibilità di movimento, mentre la Gemma dell’anima può resuscitare un compagno morto e farlo combattere di fianco al nostro contemporaneamente. Questo, unito alla corposo elenco mosse proprio di ogni personaggio, permette di ottenere una grande varietà di combo ed attacchi speciali, che come ci ha sempre abituati Capcom si possono concatenare dando un risultato a dir poco spettacolare.

C’è molto di più in Marvel vs. Capcom Infinite oltre che semplici duelli da 90 secondi.

Il limite principale è purtroppo dato dal roster di personaggi giocabili, 30 in tutto. Un pool che può essere giudicato sufficiente per un qualsiasi altro picchiaduro, ma ben lontano dagli standard della serie, che in alcuni momenti ha permesso di scegliere anche tra 50 “atleti” diversi.

Fortunatamente ognuno di essi ha un’identità ben definita e sono tutti facilmente riconoscibili, anche perché gli sviluppatori si sono impegnati nel ricercare i volti più noti di entrambe le fazioni, lasciando da parte quelli meno conosciuti, magari per i futuri e probabili DLC. Tuttavia dispiace per l’assenza di alcuni personaggi storici della saga, come Wolverine, Mr. Bison o Captain Commando, mentre tra i nuovi figurano Haggar, Frank West, Jedah, Ghost Rider e Rocket Racoon, per altro alcuni di questi già visti nella versione Ultimate del terzo episodio.

Marvel vs. Capcom Infinite

Marvel vs. Capcom Infinite offre molte altre possibilità dopo il termine della Storia. Potremo difatti accedere alla classica modalità Arcade, dove affronteremo 6 combattimenti con personaggi casuali fino allo scontro finale con il boss, ottenendo così nuovi sfondi per il nostro profilo, nuovi costumi e altri interessanti extra.

Le Missioni invece ci consentiranno di prendere confidenza con i nostri beniamini: per ogni eroe ci saranno da completare circa 10 missioni diverse, ognuna delle quali è costituita da più obiettivi, come quello di concatenare più attacchi per completare una specifica combo. Solitamente è necessario avere una buona padronanza dei comandi, velocità e riflessi pronti per riuscire a completarle tutte senza troppa fatica. Oltre alle Battaglie offline da giocare insieme ad un amico, sarà possibile cimentarsi anche online, dove il sistema ideato da Capcom ci permette di affinare la ricerca di un avversario per rank, luogo e stabilità di connessione, onde evitare spiacevoli disguidi una volta iniziato lo scontro. Complice il ristretto numero di giocatori connessi (ufficialmente Marvel vs. Capcom Infinite esce martedì 19 settembre) però, non siamo riusciti a fare più di un paio di match multiplayer, riconoscendo comunque l’ottimo lavoro svolto in quest’ambito.

Marvel vs. Capcom Infinite è il glorioso successore di una saga ferma ormai da troppo tempo

Tecnicamente Infinite è apprezzabile sotto molti punti di vista: pur non nascondendo la sua natura “user-friendly” meno tecnica di molti altri picchiaduro, la nuova produzione Capcom stupisce per l’inaspettata profondità del sistema di combattimento unito ad un gameplay incredibilmente intuitivo. Basti pensare all’Easy Combo, che permette di concatenare una serie di attacchi leggeri (pugni/calci) con la pressione di un singolo tasto o alla possibilità di alternare i due personaggi, marchio di fabbrica della serie e qui diventato meccanismo ancor più rilevante ai fini della battaglia. Non c’è dubbio che con Marvel vs. Capcom Infinite, l’omonima software house abbia voluto creare un sistema adatto a tutti, ma senza rinunciare al divertimento e alla profondità per i fan più navigati.

Graficamente Marvel vs. Capcom Infinite ha le sue lacune, che colpiscono in particolare i dettagli estetici di alcuni personaggi. Ma il frame-rate è fisso sui 60 fps, salvo poi calare volontariamente durante i KO per enfatizzare al meglio il termine del match. Le arene sono tante riprese direttamente dalle principali ambientazioni in cui si svolge l’avventura principale, eppure solo una manciata risulta ben caratterizzata. Questo perché il “mash-up” dei due universi finisce per snaturare, almeno visivamente, quelli che sono i luoghi più significativi di entrambe le fazioni, facendoli diventare degli ibridi poco affascinanti. Scordatevi l’interattività apprezzata in Injustice 2 o la distruttibilità vista in Tekken 7: qui le arene fanno solo da indifferente sfondo agli straordinari combattimenti. Un peccato, considerando le immense possibilità artistiche che Capcom ha avuto tra le mani con questo franchise.

Conclusioni

Marvel vs. Capcom Infinite è il glorioso successore di una saga ferma ormai da troppo tempo. Riesce con un’assoluta facilità a mescolare due degli universi più famosi dell’entertainment mondiale in un’unica grande avventura, dimostrando a tutti che il genere dei picchiaduro può ambire a trame complesse e a storie appassionanti, come quelle che leggevamo (e che alcuni di noi tutt’ora leggono) sugli albi a fumetti della Marvel. C’è molto di più oltre che semplici duelli da 90 secondi.

I dubbi e le titubanze avuti al momento dell’annuncio ufficiale sono stati cancellati da una produzione attenta e meticolosa, da un insieme di modalità intriganti e da un gameplay bilanciato ed istintivo, impossibile da bocciare. I personaggi selezionabili non sono tantissimi e al momento manca un vero e proprio sistema di crescita e ricompense che spinga concretamente il giocatore ad impegnarsi con continuità nel multiplayer competitivo, ma siamo sicuri che il titolo, se supportato a dovere, non potrà far altro che migliorare. Ad oggi, Marvel vs. Capcom Infinite rappresenta uno dei picchiaduro più completi, spettacolosi e divertenti in circolazione.

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