Lo ameranno: I fan dello chef Tony, ma esigenti in termini di risoluzione
Lo odieranno: I puristi di Metal Gear Solid che non hanno ancora digerito lo spin-off
E’ simile a: Vanquish, Ninja Gaiden
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Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / PC
Sviluppatore: Platinum Games
Publisher: Konami
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua: Inglese (Parlato) / Italiano (Testi)
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Il solito vecchio Raiden?
Più e più volte suggerita da Kojima stesso, la versione PC di Metal Gear Rising: Revengeance è finalmente arrivata su Steam. Per fortuna non si tratta di un semplice porting, ma quasi di una versione “ulteriormente HD” del titolo Platinum Games a cui abbiamo avuto il piacere di giocare l’anno scorso (qui potete leggere la nostra recensione della versione console). Quel “quasi” è d’obbligo perché, pur considerando i vari effetti aggiunti, i modelli poligonali e le texture rimangono le stesse. Ad ogni modo, lo spin-off della saga Metal Gear Solid con protagonista Raiden non è mai stato così bello, anche se restano tutti i problemi della versione originale.
In questo capitolo, come molti di voi sapranno, le avventure di Raiden si discostano non poco da quelli della saga ufficiale: anni dopo la disattivazione del sistema SOP (Sons of the Patriots) il mondo bellico è nel delirio e i mercenari spargono il terrore in Africa. La Desperado Enforcement e i suoi temibili membri stanno sfruttando le nuove falle nel sistema mondiale, ma Raiden, ormai in tutto e per tutto un cyborg ninja, riporterà la giustizia e l’ordine, tagliuzzando qualunque cosa si trovi sulla sua strada.
L’elemento che infatti caratterizza il gameplay di questo titolo Platinum Games è la possibilità di affettare e sminuzzare con la nostra lama praticamente qualunque elemento presente su schermo, anche se alcuni nemici richiedono di essere martoriati un bel po’ prima di lasciarsi ridurre in infiniti poligoni. Ma oltre ai pregi permangono i problemi, sostanziali e tecnici. Metal Gear Rising: Revengeance è un ottimo spin-off, ma non è degno del curriculum Platinum Games a cui dobbiamo perle dell’azione come Bayonetta e Vanquish, in cui la precisione millimetrica è un requisito fondamentale nei combattimenti. Permangono i dubbi sulla soluzione scelta per la parata, elemento fondamentale in un gioco del genere, portando spesso la situazione all’esasperazione. In Metal Gear Rising infatti può capitare facilmente che regni il button-smashing più spudorato, elemento che per fortuna va paradossalmente incontro all’altro difetto (tecnico) della telecamera, spesso incapace di inquadrare adeguatamente l’azione, elemento che poteva forse essere sistemato in fase di conversione.
Restano invariati i controlli della versione Xbox 360, rendendo un controller in questo caso praticamente necessario, a meno che qualche temerario non voglia provare ad affrontare un intero esercito di cyborg armato solo di tastiera e mouse. Spiace ancora la totale indifferenza che, a livello Normale, si può nutrire nell’apprendere le combo più elementari, visto e considerato che (bene o male) basta premere ripetutamente i due tasti d’attacco, evitando ogni tanto qualche attacco nemico, per uscire vivi dai combattimenti.
Ciò non vuol dire che il gioco non sappia essere profondo: volendo giocare correttamente, sfruttando il macchinoso sistema di parate, si ottengono soddisfazioni che però non sono in alcun modo richieste. Chi ha portato a termine Bayonetta o Vanquish sa quanto possa essere piacevole quella frustrante difficoltà che mette a dura prova i nostri nervi e dà immensi risultati.
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Una conversione attenta
Sul fronte tecnico il lavoro d’ottimizzazione svolto è pregevole. Abbiamo lanciato il gioco su un PC con un processore AMD FX 6300 Six-core a 3.49 GHz, 8 GB di RAM e una scheda video AMD Radeon 7850 con 2 GB di RAM dedicata. Su un PC di fascia media come quello della nostra prova il gioco si mantiene abbastanza fluido, anche con anti-aliasing 8X e filtro anisotropico a 16X a 1080p. Se però l’assenza di questi orpelli rendeva la versione console stabile intorno ai 60 frame al secondo, così non è su PC dove è possibile notare qualche sporadico rallentamento, specie nella modalità a lama libera. Purtroppo per quanto riguarda i video di intermezzo non sono state compiute delle scelte felici: le sequenze tra uno squartamento e l’altro sono in 720p nativi, scalati poi sulla risoluzione scelta, ottenendo uno spiacevole effetto blur. Tra le novità introdotte segnaliamo la possibilità di dividere ulteriormente oggetti e nemici fino ad un massimo di 400 vertici su schermo, mentre l’uso di più RAM permette una persistenza maggiore degli elementi affettati, ma solo per quanto riguarda i fondali: le parti lasciate dai nemici si dissolvono immediatamente nell’aria.
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In conclusione…La migliore delle versioni possibili
Forse qualche opzione grafica in più avrebbe fatto la felicità dei palati più esigenti, ma questa è senza ombra di dubbio la versione migliore con cui possiate giocare a Metal Gear Rising: Revengeance, a patto però che possediate il macchinario adatto. Si tratta infatti di una conversione pensata chiaramente per PC di fascia medio/alta, che lascia decisamente indietro le configurazioni paragonabili alle console su cui il gioco è originariamente uscito. In conclusione, chi non avesse ancora avuto ancora modo di gustare uno degli ultimi titoli Plantinum Games può porre ora rimedio senza alcun timore, mentre chi l’ha già giocato probabilmente potrebbe avere pochi motivi per ripetere la (breve) impresa di Raiden. Persistono purtroppo i problemi dell’anno scorso su cui forse si sarebbe potuto lavorare, tra cui il sistema di combattimento, i fondali scarni e la longevità della modalità principale molto risicata.
Un altro elemento importante di cui tenere conto è il costo: 19,99€, coi quali oltre al titolo Platinum Games vi portate a casa anche i due DLC, Blade Wolf e Jetstream Sam in cui è possibile impersonare i due personaggi di Metal Gear Rising prima del loro incontro con Raiden all’inizio del gioco.
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