Metal Slug Tactics – Recensione

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Per una volta, Metal Slug non mangerà le vostre monetine

Si può prendere un’icona dei videogames come Metal Slug e farne un crossover che mantenga intatta l’identità ed il carattere del titolo originale? A quanto pare sì, perché già vedendo un trailer di Metal Slug Tactics è palese quanto quelli di Dotemu abbiano fatto un ottimo lavoro in tal senso (ma non ne avevamo dubbi, visto quanto fatto con altri brand). Allo stesso tempo sarà però riuscita a creare un gioco altrettanto immediato ed avvincente come i classici sparatutto a scorrimento orizzontale di SNK? Scopriamolo insieme.

Chi vi scrive non è mai stato un grande fan di Metal Slug, vuoi perché ai tempi dei titoli originali o possedevi un Neo Geo (console da ricchi all’epoca) o per provare a finirne uno dovevi spendere tante monete quanto quelle che servivano per acquistare il Neo Geo. Beh forse non così tante, ma di fatto il game over è uno degli elementi cardine della saga, cosa che (vi anticipiamo) è una costante anche qui. Dicevamo che, nonostante non fossimo grandi fan della saga, l’annuncio di Metal Slug Tactics ci ha mandato letteralmente in visibilio, questo perché invece abbiamo amato alla follia una pietra miliare come Advance Wars (inteso come saga).

E cosa c’entra con Metal Slug Tactics?! Beh, ci ha infatti ricordato molto da vicino il gioco di Nintendo, essendo anch’esso uno strategico a turni, di quelli però molto accessibili, nonostante nasconda una buona dose di profondità. È solo con il passare del tempo che il titolo di Dotemu ha svelato ancor di più le proprie carte, mostrandoci la sua identità roguelite. E se mettiamo insieme roguelite e strategici a turni, il nome che ci viene in mente è uno solo: Into the Breach, capolavoro a 360° degli strategici a turni di natura roguelite.

Ogni volta che inizieremo una regione ci sarà un punto di partenza, ed un percorso da scegliere, diverso

Potete quindi immaginare quanto il nostro hype si sia alzato e quanta attesa c’è stata per Metal Slug Tactics. Ma alla fine, dopo diversi rinvii, è arrivato: e proprio in virtù dell’amore per i titoli citati poco sopra, ci siamo detti di provarlo in versione PC, per poterlo magari giocare comodamente anche su Steam Deck. Ebbene, da un lato confermiamo che il PC è la versione più godibile (dopo averlo provato anche su Xbox), il gioco è pensato per essere giocato con il mouse o quantomeno, è con il mouse che si riesce a giocare al meglio.

Purtroppo però la notra esperienza su Steam Deck non è stata altrettato godibile: classificato come “giocabile”, oltre alla macchinosità dei comandi (in parte condivisa anche con le versioni console), ha un altro problema: i testi sono troppo piccoli. Il gioco infatti è pieno di menù e sottomenù, di specifiche su personaggi, armi e quant’altro, funzionali anche in fase di gioco e quindi almeno su Steam Deck (non sappiamo se la versione Switch abbia gli stessi problemi) risulta parzialmente ingiocabile.

Non potevano mancare riferimenti ed easter-egg sui giochi originali

Superata questa delusione, ci siamo messi a PC, pronti a distruggere tutto e tutti, ma soprattutto Donald Morde, acerrimo nemico della serie che (guarda caso) è tornato a minacciare il nostro pianeta. Ebbene, dinanzi a noi ci saranno quattro regioni, ma solo una sarà accessibile all’inizio, per sbloccare le altre dovremo superare 3 missioni e subito dopo (in perfetto stile Metal Slug) il boss finale. Ogni volta che inizieremo la regione potremo scegliere noi il percorso e le missioni da affrontare, in base al tipo di missione o ai bonus che offriranno.

A proposito di missioni, ce ne sono di diverse tipologie, da quelle in cui si chiede di annientare tutti i nemici a quelle in cui dovremo scortare un convoglio, e la natura procedurale farà in un certo senso sì che ogni volta che inizieremo una nuova partita (e lo farete spesso), ci sia qualcosa di “nuovo”. A conti fatti, per ottenere questo risultato, dopo un po’ si inizierà ad avere una certa sensazione di ripetitività; che però scompare nelle boss fight (tostissime), ognuna congegnata ad hoc per la regione e l’ambientazione. Ma prima di arrivare ad una boss fight, ce n’è di strada da fare…

Una delle meccaniche di Metal Slug Tactics, l’attacco sincronizzato

La prima cosa che vi consiglia di fare il gioco, è di non saltare il tutorial: infatti Metal Slug Tactics propone diverse meccaniche che vanno metabolizzate, ma soprattutto che vanno acquisite. Una su tutte, il concetto di movimento: dovremo cercare di far muovere il più possibile le nostre “pedine” prima di far compiere (o meno) loro un’azione, questo farà sì che si attivino determinate skill o che comunque il nostro grado di copertura salga. Se lasceremo fermo il nostro personaggio, sarà particolarmente vulnerabile agli attacchi dei nemici e, come detto, non potrà sfruttare le abilità che sbloccheremo nel corso del gioco e che si attivano proprio in base al numero di caselle percorse.

L’intento di Dotemu è sicuramente quello di riportare la dinamicità, parte dell’esperienza dei giochi originali, in questo spin-off: scelta azzeccata? Senza dubbio si tratta di un tratto distintivo nel genere, ma a nostro modo di vedere, va un po’ contro quelle che sarebbero state le nostre mosse “naturali” e contro la “staticità” del genere. Allo stesso tempo, va un po’ contro il concetto di realismo il fatto che, salvo l’utilizzo di bombe e simili, se vi troverete ad un livello verticale diverso da quello del nemico, non potrete attaccarlo o essere attaccati.

Una meccanica che invece ci è piaciuta è quella degli attacchi “sincronizzati”: mettendo nella stessa traiettoria del nemico due nostri personaggi, ci sarà un doppio attacco nel momento in cui attacca uno dei due. Si moltiplica quindi il danno, facendo sì che ci sia un ulteriore elemento da ponderare quando posizioniamo le nostre unità: e fate molta attenzione, perché la seconda unità sparerà anche se il nemico sarà stato ucciso dal primo, con il rischio di sparare a noi se saremo in traiettoria.

Le boss-fight sono tanto belle, quanto difficili

Le armi rivestono ovviamente un ruolo fondamentale. Ogni personaggio (inizialmente ne avremo solo tre, Marco, Eri e Fio, ma poi ne sbloccheremo altri) ha la sua arma base e quella secondaria, quest’ultima con le munizioni limitate. Ma progredendo potremo aggiungere ulteriori abilità che andranno ad ampliare ulteriormente il ventaglio di scelte sia in fase di pianificazione, che in quella di azione. Se da un lato l’intento è quello di donare profondità al gioco, forse le cose a cui pensare iniziano a diventare tante, quantomeno per chi è alla ricerca di uno strategico che mantenga una certa spensieratezza.

Il gioco non è l’esperienza immediata che ci saremmo aspettati. Le tante meccaniche inserite potrebbero scoraggiare, unite ai tutorial piuttosto frequenti. La difficoltà potremmo dire che, per quanto tendente all’alto, è giusta per il genere; avremo anche la possibilità di “resuscitare” i nostri compagni finché avremo i punti dedicati a disposizione. Il fatto è che quando dall’altro lato hai un gioco che ha dimostrato di saper essere particolarmente profondo ed intrigante nella sua semplicità (parliamo di Into the Breach), o anche gli stessi Advance Wars (o anche Wargroove), che ci hanno garantito ore ed ore di divertimento senza inventarsi chissà cosa; viene da domandarsi perché rendere così “complicato” un gioco ha già dalla sua un character design vincente.

Infatti se c’è qualcosa in cui Metal Slug Tactics eccelle, è tutta la parte artistica, in cui riesce a trasporre l’essenza del gioco originale in tutto e per tutto. Dalla pixel-art dei fondali, alle musiche, passando per le animazioni dei personaggi ed i (pochi) dialoghi, inserendo poi nel gameplay gli elementi come gli oggetti ambientali interattivi che hanno reso celebre lo shooter per Neo Geo; tutto ci riporta a quegli anni, quando ancora c’erano le sale giochi. Un plauso quindi a Dotemu per il modo in cui è riuscita, anche in un genere diverso, a mantenere intatta l’identità della saga.

Conclusioni

Ci piacciono i cross-over e gli spin-off, soprattutto quando pensati nel giusto modo. In questo caso l’idea di uno strategico a turni basato sulla famosa saga di Metal Slug ci è sembrata vincente da subito. Ed in parte, dopo averci giocato per un po’, dobbiamo dire che lo è anche nei fatti.
Metal Slug Tactics riesce infatti a portare l’essenza del gioco classico “run’n gun” per Neo Geo e sale giochi in un genere totalmente diverso, quello degli strategici a turno, in questo caso di natura roguelite. Se però dal punto di vista artistico l’operazione è riuscita al 100%, non possiamo dire lo stesso in termini di gameplay.

È forse proprio la volontà di riportare parte delle meccaniche del genere originale, come quella del movimento, che snatura e lo rende sotto alcuni aspetti inspiegabilmente innaturale.
Poi prova a donare “profondità” aggiungendo elementi su elementi, quando colossi come Into the Breach (da cui prende chiaramente ispirazione) ci hanno insegnato che non serve chissà cosa per rendere profondo un gioco. E poi, avremmo voluto l’immediatezza di Advance Wars perché sì, Metal Slug era tostissimo ed è altrettanto difficile questo, ma poteva giocarci chiunque, senza bisogno di alcun tutorial.

Ecco, per quanto Metal Slug Tactics riesca ad attrarre ed anche intrattenere (bellissime le boss-fight), non ci ha catturati fino in fondo, e nonostante la sua natura roguelite, i tanti personaggi sbloccabili ed i diversi finali, non ci spinge a tornarci sopra una volta finito.

  • Good
    +E' proprio un vero Metal Slug
    +Artisticamente e tecnicamente impeccabile
    +Tante novità nel gameplay...
  • Bad
    -...alcune delle quali si potevano evitare
    -Inutilmente complesso nel tentativo di renderlo profondo
  • 7 Movimentato

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Conclusioni

Ci piacciono i cross-over e gli spin-off, soprattutto quando pensati nel giusto modo. In questo caso l’idea di uno strategico a turni basato sulla famosa saga di Metal Slug ci è sembrata vincente da subito. Ed in parte, dopo averci giocato per un po’, dobbiamo dire che lo è anche nei fatti.
Metal Slug Tactics riesce infatti a portare l’essenza del gioco classico “run’n gun” per Neo Geo e sale giochi in un genere totalmente diverso, quello degli strategici a turno, in questo caso di natura roguelite. Se però dal punto di vista artistico l’operazione è riuscita al 100%, non possiamo dire lo stesso in termini di gameplay.

È forse proprio la volontà di riportare parte delle meccaniche del genere originale, come quella del movimento, che snatura e lo rende sotto alcuni aspetti inspiegabilmente innaturale.
Poi prova a donare “profondità” aggiungendo elementi su elementi, quando colossi come Into the Breach (da cui prende chiaramente ispirazione) ci hanno insegnato che non serve chissà cosa per rendere profondo un gioco. E poi, avremmo voluto l’immediatezza di Advance Wars perché sì, Metal Slug era tostissimo ed è altrettanto difficile questo, ma poteva giocarci chiunque, senza bisogno di alcun tutorial.

Ecco, per quanto Metal Slug Tactics riesca ad attrarre ed anche intrattenere (bellissime le boss-fight), non ci ha catturati fino in fondo, e nonostante la sua natura roguelite, i tanti personaggi sbloccabili ed i diversi finali, non ci spinge a tornarci sopra una volta finito.

  • Good
    +E' proprio un vero Metal Slug
    +Artisticamente e tecnicamente impeccabile
    +Tante novità nel gameplay...
  • Bad
    -...alcune delle quali si potevano evitare
    -Inutilmente complesso nel tentativo di renderlo profondo
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