12 Set 2017

Metroid: Samus Returns – Recensione

Metroid: Samus Returns, questo il titolo di un titolo che, nei prossimi giorni, arriverà sugli scaffali di tutto il mondo e nei 3DS degli appassionati. È un vero e proprio ritorno quello di Samus Aran, cacciatrice di taglie più famosa della galassia e che, dopo una lunga e forzata pausa, ritorna sotto i riflettori con un “nuovo” capitolo. Nuovo solo in parte, perché come i più appassionati avranno intuito dal titolo, Metroid: Samus Returns non è altro che un remake del quasi omonimo titolo uscito nel 1991 su Game Boy, Metroid II: Return of Samus.

Come ogni remake che si rispetti da parte di Nintendo, le novità e le differenze con l’originale non mancano come vi racconteremo in seguito, e il lavoro è stato affidato nientemeno che ai ragazzi spagnoli di Mercury Steam, diventati famosi negli ultimi anni per la loro reinterpretazione del franchise di Castlevania. E proprio in questo senso, il lavoro svolto su Castlevania: Mirror of Fate deve aver convinto Nintendo ad affidare un progetto così importante ad un team esterno, sempre con la vigile supervisione di Yoshio Sakamoto, storico director del franchise. Samus è tornata, e lo fa ancora una volta su portatile, dopo la notevole scottatura di Federation Force, in attesa di ciò che invece sarà l’attesissimo Metroid Prime 4 su Switch.

Metroid: Samus Returns recensione

Dopo aver annientato i pirati spaziali e la Regina dei Metroid nel precedente capitolo, la Federazione Galattica vede nell’espansione ed evoluzione dei metroid una potenziale minaccia per l’intera galassia. Come ogni eroina che si rispetti, spetterà a Samus fermarne l’avanzata, facendo ritorno proprio su quello stesso pianeta che ne aveva reso celebre il nome: SR388. Il nostro compito, in modo piuttosto diretto, è insomma quello di eliminare i metroid rimasti sulla superficie del pianeta, facendoci strada tra tunnel, creature aliene e un territorio piuttosto ostile, anche per una leggendaria donna come Samus. Come potrete immaginare, la narrazione non è altro che un pretesto per farci impugnare il 3DS e lanciarci in un’avventura metroidvania d’altri tempi, dove il gameplay la fa da padrone e il giocatore, con la sua astuzia ed intelligenza deve riuscirne a superarne le sfide. Metroid: Samus Returns è il remake di un titolo che, se paragonato al successivo Super Metroid, ne esce brutalmente sconfitto. Non viene ricordato come uno dei migliori titoli dedicati a Samus, e sicuramente non è il più memorabile. Questa riproposizione però si pone anche il compito di cambiarne le regole, rendendo il gameplay più moderno ed introducendo delle significative novità atte a  migliorarne l’esperienza complessiva.

Il level design dell’originale diventa in Metroid: Samus Returns qualcosa di più, e lo fa attraverso un sapiente equilibrio tra vecchio e nuovo

Come ogni metroidvania classico che si rispetti, siamo di fronte ad un titolo in 2D a scorrimento: si esplorano le “stanze” e le aree secondo pattern più o meno ciclici. Si trova un potenziamento, lo si utilizza e si comprende come arrivare fino all’area successiva. Nel mentre, si fa strage di metroid per poter avanzare nella trama. Ripetitivo, certo, soprattutto in questa iterazione, ma le grandi soddisfazioni arrivano proprio grazie a questa struttura “a scaglioni”, con un backtracking moderato ed in generale una progressione piuttosto fluida e soddisfacente. Merito soprattutto dei 4 nuovi poteri Aeion introdotti, che fanno uso di una speciale barra di energia, e che ci permettono di effettuare svariate azioni.

C’è ad esempio lo scanner, che illuminerà i punti di interesse (ad esempio muri che è possibile rompere) e parte dell’area circostante; o l’Armatura Tuono, che ci difenderà da elementi ostili esterni e provocherà danni da contatto. Queste sono solo due delle abilità disponibili, che vanno ad aggiungere non solo un tocco di modernità al titolo, e di accessibilità in più per i neofiti del genere, ma cambiano radicalmente l’esplorazione delle aree ed il gameplay. Il level design dell’originale diventa in Metroid: Samus Returns qualcosa di più, e lo fa attraverso un sapiente equilibrio tra vecchio e nuovo. Sono infatti presenti in questo remake elementi che sono stati introdotti dopo Metroid II, come il Raggio Gancio o i super missili, arricchendone in generale l’esperienza rispetto allo scarno e semplicistico titolo originale.

Metroid: Samus Returns è poi tutto fuorché semplice, e ci riferiamo proprio al livello di sfida offerto. È un titolo vecchio stampo, e in questo remake ciò non è da meno. L’introduzione delle abilità Aeion ne arricchiscono il gameplay ed il level design, ma in generale il titolo non è affatto semplice, e richiede riflessi ed una buona dose di pazienza per evitare di ricadere in stupidi errori che ci costeranno la vita. Non siamo dalle parti della frustrazione eterna, chiaro, ma come ogni titolo della saga richiede quella dose di praticità che non è affatto scontata. In questo senso sono stati messi a punti altri accorgimenti al gameplay, per sfruttare le potenzialità (ormai al limite) del 3DS e dare ai giocatori una marcia in più: ci riferiamo al sistema di “contrattacco”, che con il giusto tempismo potrà respingere e stordire l’attacco ravvicinato di un nemico, esponendolo eventualmente ad una raffica di missili o laser. In generale, la piccola console Nintendo viene ben sfruttata, sia nel rendere i movimenti più fluidi (Samus avrà la possibilità di mirare in ogni direzione) che nell’offrire un comparto visivo d’impatto.

Metroid: Samus Returns possiede tutto il fascino e la bellezza della saga

Non è un mistero insomma, che la console portatile Nintendo sia avviata verso il meritato pensionamento: 7 anni sulle spalle sono tanti per una console, ed il divario tecnologico inizia a farsi notevole. Eppure, in un titolo tutto improntato sul 2D come Metroid: Samus Returns, la piccola console ne esce ancora una volta vincente. Non tanto per la grafica dettagliata o chissà che soluzione tecnologica, ma per un fascino squisitamente “classico” che si respira giocandolo. Le aree del pianeta SR388 sono state perfettamente ricreate in 3D, così come i nemici ed i terrificanti ed estranei metroid. Il religioso e misterioso silenzio del mondo di gioco, così come le sue creature, hanno nuova vita, e sono più belle che mai grazie anche al lavoro svolto sui fondali delle ambientazioni, che si muovono, reagiscono e mostrano a volte cosa potrebbe aspettarci più avanti. Metroid: Samus Returns possiede tutto il fascino e la bellezza della saga, e fin dal primo ascolto della sottile ma vibrante melodia principale (la soundtrack è ottima) che gli appassionati capiranno di avere tra le mani qualcosa di bello, ma soprattutto necessario.

Conclusioni

Il ritorno di Samus era assolutamente necessario, ed è più che mai vero se si pensa che il suo ritorno è stato in 2D, cosa che gli appassionati chiedevano a gran voce da tanto tempo. Metroid: Samus Returns sarà anche un remake, ma ha la portata ed il respiro di un capitolo nuovo ed entusiasmante, ed è grazie all’ottimo lavoro di Mercury Steam e Nintendo, che hanno deciso di non limitarsi al compitino, ma di offrire qualcosa di nuovo ai giocatori: nuove abilità, nuove possibilità e nuove interazioni con gli amiibo, che ci permetteranno di sbloccare modalità extra come quella basata sul Fusion o una difficoltà estrema per i più temerari. Gli appassionati delle avventure della bella Samus Aran non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa grande esperienza portatile, soprattutto in vista di ciò che sarà un ritorno ancor più esplosivo su Nintendo Switch.