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Minecraft Dungeons – Recensione

Minecraft Dungeons è in tutto e per tutto uno spin-off che dalla saga a cui si rifà recupera art design, ambientazioni, nemici, oggetti, ma che sul fronte ludico opta per una rivoluzione totale, rinunciando senza indugi alle feature fondanti che hanno reso tanto rinomato il sandbox in ogni angolo del globo.

Il modello di riferimento è Diablo. L’intenzione è quella di offrire un’esperienza facile da padroneggiare che, all’occorrenza, non rinunci comunque a farsi impegnativa. Un titolo a suo modo rivolto ad un pubblico ampissimo, certamente derivativo e poco originale, che soprattutto con un gruppo di amici affiatati regalerà qualche ora di spensierato intrattenimento.

Chi è cresciuto giocando ai capitoli del brand di Blizzard citato poc’anzi, non faticherà ad assimilare nel giro di pochi secondi le meccaniche su cui si basa il gameplay. Pad alla mano, si tratterà di esplorare diversi scenari a caccia di nemici da abbattere, tesori da scoprire, sentieri nascosti da imboccare.

La visuale isometrica, classica del genere degli action-RPG, offre una buona vista sul campo di battaglia, naturalmente composto da cubi, in perfetta sintonia con l’estetica a cui ci ha abituato la fortunata creatura di Mojang.

Nei panni di un valoroso eroe senza nome, si tratterà di restituire la libertà al popolo oppresso da un dispotico tiranno, il cui immenso potere gli è garantito da un misterioso manufatto. Forte di un esercito di zombie, fattucchiere e naturalmente Creeper, toccherà al vostro avatar, scelto tra quelli presenti in un breve elenco all’inizio dell’avventura, sconfiggere il prepotente villain e riportare ordine e pace.

Nonostante cut-scene ben dirette e piacevoli, il plot è naturalmente secondario nell’economia di Minecraft Dungeons, poco più che un pretesto per giustificare la sequela di scenari e grotte oscure che dovrete esplorare da cima a fondo per svolgere missioni che vanno dal recupero di alcuni oggetti, al salvataggio di abitanti in difficoltà, passando per l’eliminazione di qualche boss.

La meta sarà sempre ben visibile sulla mappa, ma va da sé che l’esplorazione sarà fondamentale per scovare anfratti ricchi di equipaggiamento. Del resto, più che i livelli d’esperienza, a rendere il personaggio sempre più forte ci penseranno armature, spade, archi, poteri speciali che recupererete sconfiggendo nemici o aprendo forzieri.

Minecraft Dungeons riafferma l’evidente volontà di offrire un’esperienza immediata anche guardando al multiplayer

Il ritmo di gioco è piuttosto elevato, rendendo ogni partita un’occasione per saggiare in prima persona il costante e continuo potenziamento dell’avatar. Nonostante una longevità piuttosto contenuta (sei ore sono più che sufficienti per giungere ai titoli di coda), Minecraft Dungeons incentiva a rigiocare i livelli già completati, aumentando la difficoltà, ma promettendo loot sempre più prezioso.

Affidato ai pulsanti frontali del pad, il combat system convince per la sua semplicità e immediatezza, qualità che fanno il paio con la debole sovrastruttura ruolistica che alimenta l’avventura, su cui avrete un controllo solo parziale.

Accumulando esperienza renderete i vostri affondi più efficaci e potrete ampliare la barra della salute, ma ad attendervi non ci sarà alcuno skill tree. Spendendo punti potrete incantare l’equipaggiamento, donando bonus casuali ad armi e protezioni, ma non troverete alcuna schermata dedicata agli attributi del protagonista.

Minecraft Dungeons riafferma l’evidente volontà di offrire un’esperienza immediata anche guardando al multiplayer. Sia in locale, che online, bastano pochi passaggi per trovare fidati compagni con cui condividere una missione. Accerchiati da un gran numero di nemici dovrete sfruttare le abilità di ciascun membro del party per salvare la pelle, ma vista la scarsa profondità del sistema di combattimento, non aspettatevi di poter imbastire chissà quali strategie.

Un po’ di button mashing, qualche freccia scagliata dalla distanza, un razzo con cui disfarsi di un gruppetto di nemici, sono le migliori soluzioni per vincere ogni battaglia, traendo la maggior parte del divertimento dalla crescita del personaggio, piuttosto che dai combattimenti in sé.

Conclusioni

Minecraft Dungeons si esprime completamente nel suo aspetto estetico: gradevole, stilizzato al punto da essere comprensibile per chiunque, ridotto ai minimi termini. Lo spin-off di Mojang è un reskin all’acqua di rose di Diablo. Non c’è nulla da costruire o da craftare, ma troverete orde di nemici ad attendervi, forzieri ricchi di nuovo equipaggiamento, scenari piuttosto estesi generosi di anfratti nascosti alla vista.

Molto dungeons, poco Minecraft insomma, non fosse per art design e personaggi coinvolti, epopea che offre un gameplay dalle due facce: poco profondo, ma talmente tanto immediato da essere tremendamente coinvolgente. Soprattutto in multiplayer è difficile staccarsi dallo schermo, desiderosi di affrontare l’ennesima battaglia, nella speranza di ottenere nuovo loot.

Se gli appassionati del brand avranno a che fare con qualcosa di totalmente nuovo, i fan di Diablo non potranno che provare sentimenti contrastanti per la produzione Microsoft. Chi è alla ricerca di un’avventura poco pretenziosa, neanche troppo longeva, ma divertente, apprezzerà il tentativo. Chi, al contrario, non può fare a meno di action-RPG stratificati e complessi, troverà estremamente superficiale e limitato il titolo.

Un buon gioco a patto di comprendere e accettare la filosofia di fondo che lo anima.

 

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