Il leggendario Shigeru Miyamoto, tra i più celebri game designer di tutti i tempi, ha rivelato in una recente intervista su cosa basa il suo processo di selezione dei nuovi sviluppatori. Innanzitutto ha precisato che con il passare degli anni il suo ruolo si sta sempre più spostando verso aspetti organizzativi e di supervisione, lasciando ad altri colleghi più giovani il compito di dirigere i tanti progetti che l’azienda porta avanti, anche per assicurare a quest’ultima un futuro più sereno.
In secondo luogo, Miyamoto ha rivelato che per lui essere super-appassionati di videogiochi non è una caratteristica importante per essere scelti. Anzi, il fatto di avere altri interessi e qualità particolari viene visto come un pregio, che può portare a svolgere meglio questo lavoro: egli ha espressamente detto che cerca sempre dei designer che non siano super-appassionati di videogiochi, perché il rischio è che siano troppo concentrati su determinati aspetti piuttosto che su altri.
D’altronde, proprio lui creò titoli come The Legend of Zelda o Pikmin basandosi su alcune esperienze vissute da giovane, che con il medium videoludico avevano ben poco a che fare. E visto com’è andata la sua carriera, tutto sembra tornare alla perfezione.
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