Speciale 25 Feb 2025

Monster Hunter: cosa giocare dopo Wilds

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Cosa fare nelle pause di Wilds?

Cacciatore, è tempo di festeggiare: finalmente Monster Hunter Wilds è prossimo all’arrivo (se non l’hai fatto puoi acquistarlo qui) e milioni di giocatori in tutto il mondo potranno tornare a consumare centinaia se non migliaia di ore sulla propria piattaforma preferita alla ricerca di quell’ultima gemma con cui forgiare l’equipaggiamento perfetto.

Ah, quanti ricordi mi riaffiorano alla mente parlando di queste cose! E come me tanti giocatori vivono ogni nuovo capitolo con trepidazione e nostalgia, con il brivido di scoprire se e come si tornerà a provare le emozioni della prima volta.

Ma ci sono anche i nuovi giocatori e magari tu sei proprio uno di questi! Sì, nonostante il successo planetario non è così improbabile che qualcuno non sia ancora entrato nel mondo di Monster Hunter e magari potrebbe farlo proprio con questo nuovo capitolo. In fase di recensione si è parlato di come per tanti motivi Monster Hunter Wilds sia adatto ai neofiti e quindi, in questo articolo, vogliamo aiutarti a capire cosa giocare quando vorrai prenderti una pausa dalle Terre Selvagge per scoprire il passato della serie.


Se Wilds è il tuo primo Monster Hunter, probabilmente non vorrai cambiare totalmente gameplay per non rischiare di perdere la mano quando vorrai tornarci. Il primo gioco che viene in mente è, ovviamente, Monster Hunter World. Questo titolo uscito nel 2018 su PlayStation 4 e Xbox One ha rappresentato una prima grande rivoluzione per la serie introducendo il multiplayer drop-in, drop-out grazie al razzo SOS e semplificando tante meccaniche di esplorazione, così come nella gestione e raccolta dei materiali.

A livello stilistico la serie in questa occasione compie una grossa virata, diventando più “realistica” (quantomeno nelle tinte), e lavora molto sulla vastità delle singole aree e sulla creazione di un ecosistema in cui i mostri combattano per difendere il territorio – cosa da sfruttare a proprio vantaggio. Le mappe non sono più divise a settori ma sono finalmente un’unica istanza, senza caricamenti, rendendo gli inseguimenti dei mostri, e il gioco in generale, decisamente più coinvolgenti.

Verso la fine del 2019 arriva il grande aggiornamento intitolato Iceborne, che oltre a offrire finalmente le missioni di grado Maestro (il più alto in assoluto) introduce l’uso del Rampino Artiglio, utile ad avvicinarsi velocemente ai mostri e abbassare le loro difese (un po’ come avviene con le ferite di Wilds). La dinamica è spettacolare e consente di gestire i movimenti delle creature, scaraventandole contro i muri o contro altri mostri.

Monster Hunter World: Iceborne offre anche un endgame ricco di scontri spettacolari (Fatalis) e di combattimenti da affrontare con preparazione specifica (Alatreon), così come l’apparizione di mostri colossali da cui recuperare equipaggiamento molto potente e sempre vario (Safi’jiiva). Nell’endgame sono presenti anche le Terre Guida, un insieme di differenti biomi collegati (un po’ come Wilds, ma in piccolo) dove cacciare mostri a piacere e sbloccare sfide e ricompense sempre più interessanti. Oggi è possibile acquistare il pacchetto gioco base + espansione a un prezzo molto convenitente.

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Se vuoi guardare al passato, puoi puntare a uno dei titoli più amati dagli appassionati: Monster Hunter Generations Ultimate è il titolo realizzato per celebrare tutto ciò che ha reso speciale la serie nell’era di PS2, PSP e Wii e 3DS, prima di fare il grande salto in una nuova generazione con Monster Hunter World. Uscito in Giappone nell’agosto del 2017 (da noi è arrivato invece un anno dopo) per Nintendo Switch, il gioco ha inizialmente faticato a trovare consensi a causa dell’attenzione rivolta un po’ da tutti verso World e dall’inevitabile confronto tecnico tra i due titoli.

In effetti parliamo di una “versione definitiva” di Monster Hunter Generations per Nintendo 3DS, su cui di certo non sono stati compiuti miracoli a livello tecnico. Detto questo, la nuova resa grafica a 1080p e il framerate solidissimo (seppur a 30fps) lo rendono davvero gradevolissimo da giocare, facendo brillare su schermo tutti i colori e l’originalità della “vecchia concezione” di Monster Hunter, decisamente più eccentrica e ironica.

Lato gameplay è interessante notare come sia il titolo con il minor numero di funzioni di QoL tra quelli attualmente disponibili e quindi potrebbe risultare un po’ ostico per i nuovi arrivati (meglio Wilds, tutta la vita). A livello di difficoltà è anche il più tosto per via di movimenti e meccaniche mutuate dai titoli della vecchia generazione, richiedendo quindi grande attenzione e pazienza per padroneggiarlo.

È però anche il gioco con il maggior numero di mostri da cacciare, introducendo tantissime nuove creature e recuperando alcuni scontri leggendari del passato dei titoli portatili. Al tempo stesso arrivano gli affascinanti “Devianti”, versioni estremamente pericolose di mostri esistenti. La caccia poi non è mai noiosa grazie ai 6 (sei!!) differenti stili applicabili ad ogni arma, ognuno dei quali sblocca variazioni al moveset base e abilità speciali per consentire di sbloccarnee il potenziale, e l’incredibile possibilità di giocare come Palico! Un gioco infinito e con il boss finale tra i miei preferiti della serie.

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Ti suggerirei volentieri uno dei miei titoli preferiti della serie, che al tempo stesso è però uno dei più controversi: il ritorno di Monster Hunter su console Nintendo nel marzo del 2021 avviene per mano di un team storicamente impegnato sui titoli portatili e questo si percepisce fin dai primi trailer: l’atmosfera fortemente nipponica strizza l’occhio a Portable 3rd, mentre la vivacità degli NPC e l’introduzione di un nuovo compagno canide (il Palamute, utilizzabile come mount) lasciano intendere che è arrivato il momento di divertirsi!

Ma non solo, perché Monster Hunter Rise sperimenta e azzarda con l’introduzione dell’Insetto filo, una meccanica di gameplay che permette al cacciatore di effettuare acrobazie standard (salti, arrampicate e tuffi) oltre che potenziare alcune tecniche d’attacco e utilizzarne di nuove, prendendo qualcosa dagli stili di Generations Ultimate.

Monster Hunter Rise spada lunga

Veloce, frenetico, acrobatico ed estremamente divertente, il titolo vanta inoltre un roster di mostri tra i più creativi e affascinanti per la serie, ispirato alla mitologia Yokai, a cui vengono aggiunti tanti classici e amatissimi esponenti delle generazioni precedenti. Con l’espansione Sunbreak e l’introduzione del grado Maestro e cambiano i nuovi mostri, ora d’ispirazione occidentale, così come le ambientazioni, offrendo poi uno scontro finale tra i più spettacolari di sempre.

La nota stonata? La Furia: dopo averci fatto immaginare chissà che cosa, Capcom ci presenta una nuova modalità di gioco che è un tower defence tutto sommato carino di suo ma strepitosamente non in sinergia con il resto del gioco, cambiando regole di ingaggio con i mostri, efficacia delle armi e condizioni di vittoria. Non per niente è una feature solo di Rise “base”, che non è tornata in Sunbreak. Anche in questo caso oggi è possibile risparmiare comprando gioco base ed espansione insieme.

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Ok, dopo tutta questa azione forse potresti aver bisogno di un momento per provare a rallentare un po’, magari variando sul tema: anziché un gioco d’azione, perché non provare a dedicarsi a un JRPG con una spruzzata di Pokémon? Esatto, stiamo proprio parlando di Monster Hunter Stories, lo spin-off della serie uscito prima su Nintendo 3DS e che ha avuto un sequel su Nintendo Switch prima di, recentemente, arrivare su PC e PlayStation con entrambi i capitoli.

I due giochi offrono un concept davvero godibilissimo, ovvero quello che vede cacciatori e mostri combattere fianco a fianco: soprattutto con il secondo capitolo, questa idea viene elevata in una formula pratica, divertente ed estremamente affine a tutti quei giocatori che amano dilettarsi con le battaglie strategiche e al tempo stesso sfidare l’RNG per ottenere mostri e combinazioni di abilità migliori… anche a costo di passare decine se non centinaia di ore sul gioco!

Più tattica e opzioni di ingaggio nel secondo

Di base gli scontri si basano sulla dinamica della morra cinese, con le due parti che devono scegliere una delle tre tipologie di attacchi provando ad anticipare le mosse dell’avversario per avere la meglio o giocare con prudenza per limitare i danni. Certo, il tutto è molto più divertente di come sembra grazie alla possibilità di schierare sul campo cacciatori e mostri e perfino “partner” a loro volta accompagnati da mostri, organizzando assalti combinati che tengono in considerazione anche la tipologia di arma usata (e che sono SPETTACOLARI).

Forse oggi inizia a sentire un po’ il peso della mancanza di inserimento dei mostri più recenti, ma rimane un gioco davvero ricco di contenuti e in cui è possibile vivere una storia molto interessante ed estremamente originale per quel che è l’universo di Monster Hunter, offrendo l’occasione unica di visitare nidi e tane per raccogliere uova e allevare mostri. Vedremo mai un terzo capitolo? Speriamo di sì!

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