Se avete i classici calletti da picchiaduro, allora saprete perfettamente che i fighting game in generale non mettono in scena delle trame così straordinarie. Eppure Mortal Kombat potrebbe essere considerato come una delle eccezioni a questa regola.
Ma non è solo questo, Mortal Kombat rappresenta il picchiaduro, considerato da molti come il “rivale” diretto di Street Fighter, che ha in un certo senso rivoluzionato il modo di fruire questo genere. E quindi ogni volta che spunta in qualsiasi evento quella faccia amica di Ed Boon (in pieno stile “Toasty”) ci si aspetta sempre – o quasi – un annuncio di un nuovo videogame legato all’imMortale saga.
In questi giorni ho avuto modo di testare l’ultima fatica di NetherRealm Studios, grazie a una closed beta disponibile a chiunque abbia prenotato il giocato, e posso dirvi già da ora che questo picchiaduro è un vero spasso. O almeno da quel che ho toccato con mano, non molto a dir la verità, ma che ha saputo intrattenermi per molte e molte ore.
A essere onesti ero un bel po’ arrugginito, ma sono bastati una decina di incontri (e altrettante sonore batoste) per ritornare a scagliare qualche combo interessante. Prima di iniziare vi premetto una cosa: Mortal Kombat è sempre Mortal Kombat, ma questa volta l’esperienza maturata dal team di sviluppo con Injustice 2 si sente tutta.
Tagliamo subito la testa al Baraka: Mortal Kombat 11 è brutalità, tecnicismo e goduria allo stato brado. Che poi il successo di un picchiaduro di un franchise così longevo non è poi tanto scontato: è lecito domandarsi quali novità verranno introdotte, senza tuttavia andare a toccare il cuore pulsante della produzione stessa.
Come ricorderete, in Mortal Kombat X era possibile decidere lo stile di combattimento dei nostri beniamini, un sistema che funzionava bene e che permetteva al giocatore di avere una certa varietà. Ora pensate di poter personalizzare completamente il vostro “kombattente” con un’enorme quantità di attrezzature e cosmetica, così da creare la variante più affine alla vostra strategia: decisamente sensazionale.
Mortal Kombat 11 sembra essere immersivo, strategico e sfacciatamente divertente
Generalmente sono molto affascinato dalla personalizzazione, ma pensare di adattare il mio personaggio preferito al mio personale stile di gioco, scegliendo come prendere a calci e pugni i cattivoni di turno è veramente impagabile. Nella beta la scelta era veramente grama, ma se penso alle tantissime combinazioni che si potranno creare nella release finale, ci sarà parecchio da sbizzarrirsi.
Nella beta erano disponibili solo 5 personaggi (Jade, Kabal, Baraka, Skarlet e Scorpion): non molti a dir la verità, ma almeno mi hanno permesso di studiare al meglio il loro particolare moveset.
Nuove caratteristiche si fondono alle vecchie
Parlando del combat system vero e proprio, che poi è la cosa veramente fondamentale in un fighting game, l’ho trovato molto più tattico e ragionato, mettendo i giocatori nella condizione di pensare in modo ancora più strategico rispetto al passato. Anche se le combo all’apparenza possono sembrare di facile realizzazione, mettere in scena una vera e propria catena può rivelarsi un’impresa non semplicissima, perché bisogna tenere in considerazione ogni piccolo spazio del campo di battaglia.
Una novità nel gameplay è data dalla presenza di una doppia barra per eseguire tecniche potenziate di attacco e difesa. In parole semplici, con le barre d’attacco potrete amplificare il danno delle mosse speciali ed estendere le diverse tecniche. L’indicatore della difesa invece, oltre a poter essere usato per interagire con lo scenario, vi consentirà di riprendervi velocemente da un atterramento e scagliare una controffensiva.
Un altro aspetto interessante, rivolto a coloro che sono veramente dei fuoriclasse del genere, è dato dal Flawless Block, ovvero la parata perfetta. In pratica, se si riesce a parare nel momento esatto in cui arriva il colpo, si può annullare il danno, ma è davvero molto difficile eseguirlo.
Ultimo ma non ultimo è il Fatal Blow, ovvero una sorta di colpo fatale paragonabile all’X-Ray che si attiva una sola volta qualora l’indicatore dell’energia residua raggiunga un livello critico. Questa tecnica arreca un grosso danno e a volte può anche ribaltare le sorti di un match, anche se i giocatori più esperti sapranno sicuramente effettuare un blocco mandando a vuoto una così ben pensata strategia. A livello visivo, il Fatal Blow è davvero esagerato, che potrei definire come la tecnica più sadica e sanguinosa della serie (a esclusione delle fatality, si intende).
MK 11 è davvero una gioia per gli occhi
A volte però ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a movenze dei personaggi un po’ troppo statiche e non molto fluide, che mi fanno pensare (sotto questo punto di vista) a un mancato perfezionamento delle stesse. Ma sono piccolezze che non inficiano la realizzazione di un prodotto che pare assolutamente godibile. D’altro canto, dal punto di vista grafico nulla da dire e su PS4 Pro con HDR attivato è davvero una gioia per gli occhi.
Mortal Kombat 11 si comporta bene anche online?
Decisamente. In tutto il tempo che ho passato a combattere online non ho mai riscontrato latenze di connessione e il matchmaking si è rivelato rapidissimo. È vero che la PS4 era collegata sotto fibra ottica, ma è la prima volta che assisto a una situazione del genere: se questa stabilità verrà mantenuta anche nel gioco completo allora potreste veramente ritenervi soddisfatti.
Lasciatemi dire che, purtroppo, sono ancora presenti avversari non proprio sportivi, che continuano imperterriti a scagliare tecniche a distanza o a scollegarsi prima della fine del match: questo è capitato un po’ a tutti.
E dunque…
È ancora presto per dare un giudizio definitivo su Mortal Kombat 11. Ho avuto modo di provare semplicemente una classica scalata di 5 incontri offline e capire, a discapito della mia pazienza, che a difficoltà molto difficile gli avversari sono davvero temerari.
Posso dirvi con certezza che le impressioni a caldo sono più che positive, e mi fanno ben sperare nel prodotto definitivo. Un prodotto rivolto, a mio modo di vedere, agli appassionati storici, a coloro che vogliono primeggiare in incontri testa a testa e ai neofiti della serie: è studiato per essere fruito perfettamente da tutti. Restano ancora dei piccoli dubbi sulla generosità delle modalità offline e sul bilanciamento di alcuni personaggi relativamente ad alcune hitbox.
Questo undicesimo capitolo sembra essere immersivo, strategico e sfacciatamente divertente: in parole povere, un vero e proprio Mortal Kombat.