Mortal Kombat 11
22 Apr 2019

Mortal Kombat 11 – Recensione

Chiunque abbia impugnato almeno una volta nelle mani un joypad, allora conoscerà con molta probabilità Mortal Kombat, il celebre franchise fatto di mazzate a dir poco bestiali, ossa rotte e sangue a fiume. E chi ha qualche annetto sulle spalle non può non adorare il mitico duo Ed Boon e John Tobias, le geniali menti che hanno “trasformato” il picchiaduro in qualcosa di folle e fuori dagli schemi.

A distanza di quasi 30 anni, nonostante alcune polemiche dell’epoca dovute all’eccessiva brutalità, non solo Mortal Kombat è ancora vivo e vegeto, ma è più in forma che mai. La sfida di Ed Boon, a capo di NetherRealm Studios, si è conclusa con una Flawless Victory e lo scoprirete a spese dei vostri polpastrelli.

Senza giri di parole, Mortal Kombat 11 è un tripudio di botte e divertimento, tattico al punto giusto, e vi farà sudare non poco per poter mettere in tasca una vittoria perfetta, soprattutto a difficoltà più elevate. E, ciliegina sulla torta, sembra anche avere tutte le carte in regola per emergere nel campo degli eSport: un traguardo più che meritato.

Mortal Kombat 11

Mortal Kombat si differenzia dagli altri suoi competitor, oltre che per un semi-realismo dei personaggi e atmosfere ispirate, principalmente per una narrativa più o meno coerente, anche se a tratti molto complessa. L’elemento portante di Mortal Kombat 11 è il Tempo, e sarà chiaro fin dalle prime battute: Raiden, corrotto dal Jinsei, sconfigge Shinnok decapitandolo. Questo avvenimento manda su tutte le furie Kronika che, per ripristinare l’ordine tra i vari reami, riporta indietro il tempo generando tuttavia dei cronosismi. Una mossa che porta inevitabili conseguenze, con le versioni del passato che stringeranno delle strane alleanze con gli alter ego più attempati.

Mortal Kombat 11 si rinnova per certi aspetti, mantenendo comunque inalterata la sua natura

La cura con cui NetherRealm Studios ha realizzato la modalità storia è assolutamente apprezzabile. Sembra quasi di vivere un film interattivo e a volte ho avuto l’impressione di non trovarmi dinnanzi a un videogioco. Mi ha colpito piacevolmente, sono sincero, e anche se Kronika magari non è una supercattiva per eccellenza. sa sicuramente il fatto suo. dando un senso agli eventi dell’intera saga.

Ma non penserete mica sia tutto limitato alla storia: ne avrete di strada da percorrere per distruggervi le mani. Una distruzione costruttiva, e lo so che sembra un ossimoro, ma le varie modalità offline (e online) metteranno a dura prova le vostre crescenti capacità. Un obiettivo per nulla nascosto dagli sviluppatori, palesato sin da subito da una lodevole modalità tutorial, che vi forgerà in modo completo dandovi tutti i basilari per rendervi dei kombattenti (im)mortali.

Mortal Kombat 11

Dal punto di vista del combat system non molto è cambiato rispetto alla mia ultima prova: l’ho trovato estremamente tattico, in cui non solo occorre una buona dose di strategia ma anche un fiuto speciale per risolvere situazioni critiche. Come vi dicevo poc’anzi, Mortal Kombat 11 premia i giocatori più agguerriti, coloro che sanno concatenare nel migliore dei modi gli attacchi, ma soprattutto mandare a segno le controffensive dopo una parata perfetta.

Senza scendere troppo nei tecnicismi, Mortal Kombat 11 è un picchiaduro molto complesso da padroneggiare perfettamente, che metterà a dura prova i nervi dei giocatori più dediti alla causa. Questo però non significa affatto che non può essere goduto dai meno esperti: i vari livelli di difficoltà permettono a chiunque di godere pienamente del titolo.

Avevo qualche incertezza sull’uso della Fatal Blow, un colpo speciale nonché brutale attivabile a livelli critici, che si può usare una sola volta per incontro. Devo invece dire che non sempre la sua attivazione garantisce una netta vittoria; al contrario, potrebbe persino condurre alla sconfitta, se non viene usato a dovere. Anche l’uso della doppia barra per potenziare gli attacchi e le difese gioca un ruolo importante, ma anche qui non si possono attivare sempre quindi l’uso deve essere studiato a puntino.

Un titolo che premia i giocatori più agguerriti

A rallegrare il tutto ci pensa la personalizzazione, in cui avrete la possibilità di scegliere il look per ognuno dei circa 25 kombattenti. La cosmetica è molto importante (soprattutto per quel fanatico di Johnny Cage), ma lo è ancor di più settare le abilità giuste che si allineano al vostro stile di gioco. All’inizio non sarà disponibile quasi nulla e finché non avrete sbloccato i set nella Kripta o nelle Torri, scordatevi la personalizzazione.

Questo è assai positivo, perché non solo vi permette di editare il kombattente moltissime volte, imparando di conseguenza nuovi stili e abilità, ma anche di allungare notevolmente la longevità del titolo. Inoltre, potrete usare la vostra creazione nelle battaglie IA, in cui dovrete creare una squadra di attacco e difesa da far scontrare con quelle degli altri giocatori. Il risultato? Monete e altre valute che non guastano mai.

Mortal Kombat 11

Ritornano le immancabili Torri del Tempo, un ambiente in continua evoluzione che vi alletterà con ricompense infinite. Ogni torre, attiva per un periodo di tempo limitato, vi metterà dinnanzi a una serie di avversari da affrontare in successione. Se riuscirete a sconfiggerli tutti, allora potrete gongolare.

La difficoltà risiede nei modificatori degli incontri, che daranno o vantaggi ai vostri avversari, o vi metteranno i bastoni tra le ruote con delle regole sadiche. Vi assicuro che non sarà una passeggiata poiché dovrete rivedere il vostro stile e adattarlo alle continue condizioni: ma alla fine sarete ricompensati a dovere. Infine, sono presenti anche le torri Klassiche che sveleranno il finale di ogni personaggio, un po’ come avviene anche nella saga di Tekken.

Mortal Kombat è tornato con tutta la sua proverbiale brutalità e irriverenza

Tutto il bottino che riuscirete a intascarvi potrete spenderlo nella Kripta, ovvero nell’intera isola di Shang Tsung. Mi ha colpito il fatto che potrete esplorarla muovendo un guerriero senza nome in terza persona, e utilizzare oggetti chiave ed equipaggiamento per scoprire strade secondarie e aprire svariate casse del tesoro, alcune raggiungibili solo risolvendo piccoli puzzle ambientali.

Mortal Kombat 11

Anche online il titolo sa il fatto suo: così come nella fase beta non ho riscontrato rallentamenti di sorta e il matchmaking è immediato. È possibile giocare incontri classificati, Re della Collina (come in MKX), e anche incontri privati con gli amici. Bisognerà testare il comportamento nel lungo periodo, ma sono molto fiducioso a riguardo.

Alcune movenze dei personaggi le ho trovate un po’ rigide e, nonostante stessi giocando su PS4 Pro con HDR attivato, diverse texture non mi sono sembrate proprio eccelse. Inoltre, alcuni personaggi danno l’impressione di essere decisamente più “brutali” e alcune hitbox sembrano a volte un pochino imprecise. Purtroppo sono assenti anche gli iconici mini-game molto amati dagli appassionati come Test your Luck o Test your Might, che andavano a dare quel tocco di stravaganza in più. Sono solo delle sottigliezze che potrebbero notare i videogiocatori più pignoli, ma che non vanno minimamente a rovinare l’esperienza che vanta di un frame-rate più che stabile.

Conclusioni

Mortal Kombat è tornato con tutta la sua proverbiale brutalità e irriverenza. L’undicesimo capitolo è un concentrato di ferocia e divertimento che gli appassionati di certo non possono lasciarsi sfuggire.

Il titolo propone un gameplay rinnovato per certi aspetti, mantenendo altresì inalterata la sua natura di picchiaduro fuori dagli schemi. Le modalità offline offrono tantissime ore di divertimento, soprattutto qualora si voglia sbloccare ogni collezionabile della Kripta. Il matchmaking online risulta immediato, ma è sempre doveroso allenarsi prima di buttarsi nella vera e propria competizione.

Mortal Kombat 11 rimane conservatore, meno frenetico e più ragionato, in grado di offrire un punto di partenza ai neofiti (anche grazie a studiati tutorial) e una decisa profondità a quelli più esperti. E questo non è poco!

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