mother russia bleeds
20 Ago 2016

Mother Russia Bleeds – Anteprima gamescom 2016

Colonia – L’universo dei beat’em up a scorrimento negli anni è stato capace di “sfornare” titoli molto particolari ed estremamente divertenti, ideati soprattutto per quelle giornate d’estate estremamente calde in cui per avere un momento di relax era necessario prendere una bibita ghiacciata e “buttare” mazzate sul primo cabinato di turno.

Il picchiaduro a scorrimento è un genere dotato di un fascino ineguagliabile, che negli anni ci ha regalato miriadi di soddisfazioni. Proprio per questo motivo Le Cartel Studio ha creato un ambizioso (e violentissimo) titolo che trae ispirazione dalla Madre Russia, basato essenzialmente sulla tradizione dei giochi arcade. Mother Russia Bleeds è ambientato in una U.R.S.S alternativa negli anni ’80 con una storia incentrata su una banda di lottatori da strada, disperati ed imprigionati, con il compito di sgominare l’autorità criminale oppressiva e la dipendenza delle droghe con ogni mezzo a loro disposizione.

Mother Russia Bleeds ha dalla sua quella grafica ad 8-bit traendo l’essenza degli intramontabili Streets of Rage, Double Dragon e Renegade. Uno sviluppo iniziato nel 2013 dal game designer Frédéric Coispeau (appena distaccatosi da Ubisoft Paris) e il web designer Alexander Muttoni, che si appresta ad arrivare molto presto. Preparate i pugni e leggetene di più, perché anche qui a Colonia ha saputo sorprenderci.

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Il lavoro del piccolo team di Le Cartel è sopraffino, dopo aver selezionato il nostro personaggio tra i quattro disponibili: Sergei, Boris, Ivan e Natasha (tutti nomi tipicamente russi) siamo partiti con la nostra “brutale” prova. Il nostro primo obiettivo è quello di spaccare crani insieme ai nostri compagni, una co-op ben studiata fino ad un massimo di 4 giocatori, a tutti i brutti ceffi che incontriamo sulla nostra strada e che sono facilmente distinguibili in questa Russia ormai al degrado, fatiscente e ricoperta di sangue. I nostri anti-eroi non si presentano in modo altrettanto “pulito”, sono brutti, sdentati, trasandati ed estremamente volgari ma con un fascino e delle caratteristiche particolari e uniti da un punto comune: la dipendenza dalle sostanze stupefacenti. Gli avversari, dopo una serie di combo, calci e pugni, finiranno al tappeto e sarà fondamentale finirli in modo che non possano nuocere a nessun altro. Le suddette sostanze stupefacenti possono essere assunte nel corso del match facendoci entrare nella modalità “Berserk”, garantendo una forza sovrumana con cui fare letteralmente a pezzi il nostro villain di turno, addirittura facendo in poltiglia le loro teste.

Mother Russia Bleeds è un titolo che riesce a divertire senza remore, anche se potrebbe diventare molto ripetitivo, soprattutto se affrontato in single player. In co-op è tutta un’altra storia, un’avventura che si può gustare tutta d’un fiato che riesce ad intrattenere per qualche ora. Nonostante il gameplay sia molto semplice, il tutto funziona perfettamente e anche se alcune scelte di gioco sono terribilmente violente, riescono a collocarsi perfettamente in questo genere; trasformandosi in una vera e propria goduria videoludica.

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Quando un nostro compagno esaurisce la sua energia finisce inevitabilmente al tappeto, ma ciò non si tramuta in un netto Game Over, nossignore, si può rianimarlo offrendogli un po’ di stupefacenti a discapito della nostra energia residua. Tuttavia non è così semplice, soprattutto quando siamo circondati da numerosi avversari che fanno di tutto per “portare in gloria” la nostra testa, quindi bisogna utilizzare una strategia ben delineata. Come nei grandi classici, possiamo usare coltelli, bottiglie, manganelli sfollagente, spade e bastoni con cui incrementare il danno all’avversario: possiamo addirittura utilizzare la testa del nostro avversario come arma contundente. Le boss battle, come ogni buon beat’em up che si rispetti, sono molto impegnative (soprattutto alle difficoltà più elevate) e gli avversari dello stage utilizzeranno tutta la loro meschinità e vigliaccheria per metterci al tappeto. Ma noi siamo dei duri e non ci riusciranno.

Nel gioco si raggiungono diversi luoghi tra cui strip bar, prigioni, strade buie e si incontrano tanti personaggi tra cui transgender, tossici, spacciatori, animali, uomini enormi, e persone somiglianti a zombi. Il gioco non vuole essere minimamente offensivo, così come dichiarato dagli sviluppatori stessi, ma semplicemente basato sulla fantasia, su atmosfere bizzarre e indirizzato unicamente al divertimento del giocatore.

Una vera e propria goduria videoludica

La componente grafica è da apprezzare, molto curata e con uno stile in un certo senso moderno ma che ricalca i bei tempi andati. Si possono scorgere numerosi dettagli mentre si prosegue nell’avventura: dopo aver assestato una serie di pugni al tappeto, i nostri avversari rimangono al terreno senza scomparire, così come le macchie di sangue e altre sostanze sconosciute. Gli effetti sonori sono nella media, si possono udire urla, rumore di calci e pugni e ogni tipo di gemito dei nostri avversari brutalmente colpiti; ma la colonna sonora che ci accompagna durante la partita è molto suggestiva, facendoci immedesimare completamente nel contesto di gioco.

Mother Russia Bleeds è riuscito a divertirci così come un vero beat’em up a scorrimento deve fare. Un picchiaduro “cattivo”, esilarante, spensierato, molto semplice e fuori dagli schemi. Il lavoro svolto dai ragazzi di Le Cartel è di prim’ordine e noi non possiamo far altro che apprezzare quello che sono riusciti a creare in questi mesi di lavoro. Il titolo arriverà il 5 settembre su PC Steam e su PlayStation 4 entro la fine di quest’anno. Se siete amanti dei beat’em up a scorrimento vecchia scuola non potete proprio mancare questo grandissimo l’appuntamento. “From Russia without Love”, in questo caso.


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