Negli studi milanesi di Milestone ci sono anni di esperienza nel genere racing, ma questo è solo il secondo anno consecutivo nel mondo del motomondiale per i ragazzi di via Fara. Dopo due brevi parentesi sotto la guida di Capcom, la licenza Dorna è passata nelle mani degli italianissimi sviluppatori lo scorso anno con un debutto sicuramente non troppo esaltante. MotoGP 14 arriva esattamente un anno dopo quel debutto, a poco più di 7 mesi dallo sbarco della next-gen e in un periodo che è sicuramente di transizione per il mondo dei videogiochi. Una transizione che si sposa perfettamente con la natura del titolo, di nuovo ancorato all’ottima ossatura generale dei precedenti lavori di Milestone, ma ancora una volta con i piedi dietro quella linea che gli permetterebbe di fare il salto definitivo verso la consacrazione nell’olimpo dei racing game. Abbiamo messo le mani sulla versione PC di MotoGP 14 e, con dei tempi non esattamente paragonabili ai fast lap del giovanissimo Marquez o alle qualificazioni del Rossi di qualche anno fa, ci apprestiamo a dirvi com’è andata la nostra prova su strada.
L’esperienza di MotoGP 14, come ogni racing simulativo che si rispetti, è composta da varie modalità e opportunità, la cui maggioranza rispecchia l’offerta che un qualsiasi appassionato può aspettarsi da un videogame del genere. Oltre alle classiche corse rapide, i Gran Premi singoli, il multiplayer in locale o online e le sfide a tempo c’è però un po’ di spazio per alcune originali trovate che, convinte, entrano a far parte del pacchetto. Mi riferisco a tre game mode in particolare: Eventi Reali, Safety Car e Sfida i Campioni. Nel primo caso, in modo molto simile a quanto visto in passato in alcune iterazioni di FIFA, vi saranno proposte porzioni di gara o eventi particolarmente importanti nella storia del motomondiale 2013 da riscrivere completamente. Che siano essi delle disastrose cadute nei momenti clou di una gara o dei sorpassi impossibili per arrivare al podio, sarete voi a cambiarne le sorti del rider di turno. La modalità Safety Car vi metterà invece al volante di una rombante BMW, un buon metodo per prendere confidenza con i tracciati e darsi delle arie per le proprie doti da pilota automobilistico nelle apposite classifiche online di un gioco che d’auto non è. Sfida i Campioni fa qualcosa di molto simile a Eventi Reali, ma ponendovi degli obiettivi specifici da completare che vi saranno proposti man mano che completerete il vostro cammino all’interno del gioco.
Ma il fulcro di MotoGP 14 è chiaramente la Carriera, modalità in cui vestiremo i panni del nostro alter ego nella sua scalata al successo progressivo, dalla Moto 3 alla classe regina, passando ovviamente per l’intermedia Moto 2. La progressione da un team di poco conto ai ranghi e al prestigio più alti dei team stellari della MotoGP è ben scandita da sfide graduali che arricchiscono gradevolmente il metodico iter da seguire per migliorarsi e vincere costantemente. Come è giusto che sia, partire a razzo e aspettarsi di sgommare in prima fila al fianco dei campionissimi non è esattamente la normalità, ma piuttosto un traguardo da raggiungere fieramente e con calma andando di pari passo alla non troppo proibitiva curva d’apprendimento. Un’immersione essenziale in qualsiasi corsistico dal fare non troppo spensierato che va a braccetto con l’autenticità e il realismo alla base delle meccaniche di gioco vere e proprie. Una goduria per qualsiasi motociclista o amante del genere che “osi” definirsi tale. Prima di andare oltre vorrei però premiare la modalità online: le divertenti gare da dodici giocatori non mi hanno presentato particolari problemi di stabilità o connessione, mettendo quindi un punto fermo sulla già ottima longevità del titolo.
Continuando sulla scia del realismo, la fisica del gioco usa un sistema basato sull’atteggiamento del pilota. Ancora una volta gli stili a disposizione sono diversi e completamente differenti da gestire, ma comunque molto facili da assimilare una volta trovato quello che più si addice al vostro modo di giocare. Questo non vuol dire che il racing game di Milestone sia adattato a tutti; certo c’è il fattore “scalabilità” della difficoltà ad affievolire l’approccio simulativo in favore di quello un pizzico più arcade, ma la vera natura del titolo viene espressa solamente nella sua variante “hardcore”. In quest’ottica è chiaro fin da subito che l’habitat naturale di MotoGP 14 è adatto perlopiù ai veri amanti delle due ruote: qualsiasi aspetto della meccanica e del setting delle moto è ampiamente personalizzabile secondo le condizioni climatiche, le situazioni o le preferenze del momento prima dell’inizio delle gare.
Uno dei più grandi meriti di MotoGP 14 risiede però nel suo poter e voler addestrare il giocatore, per portarlo verso quel criterio di gioco a sé tanto caro. Ve lo accennavo poco fa, la curva d’apprendimento non è eccessivamente pendente verso l’alto e, mettendo anche in gioco i fattori di personalizzazione dell’esperienza tanto cari ai racing più recenti, Milestone riesce sapientemente a portarvi con mano verso quel divertimento fatto di sudate soddisfazioni. Passando da una curva all’altra, anche voi, corridori meno smaliziati, capirete che ragionare e intraprendere saggiamente una piega è trecentomila volte più appagante del vincere cozzando continuamente contro i corridori avversari. E non importa se cadrete qualche volta in più durante la comprensione degli atteggiamenti da tenere in sella a una moto, a ogni capitombolo l’ormai classica funzione di rewind vi aiuterà a rialzarvi e a riprovare, con una metodologia molto simile al vecchio e amato trial & error: i giocatori di vecchia data apprezzeranno. Sarà poi una soddisfazione senza precedenti confrontarsi con la superba intelligenza artificiale pensata dagli sviluppatori: sarà pur vero che può essere tarata verso il basso come qualsiasi altra caratteristica del gioco, ma al suo massimo esprime un potenziale tale da farvi sentire in pista con dei veri e propri campioni. In barba a qualsiasi divertimento casinista, il realismo e la simulazione in casa Milestone sono una cosa seria.
Ma quindi quali sono gli aspetti che non permettono a MotoGP 14 di fare quel consacrante salto verso il racing game imprescindibile? Beh, a bloccare il volo verso il successo c’è sicuramente il comparto grafico non esattamente all’altezza del compito assegnatogli. E se la cosa potrebbe essere decisamente passabile nel caso delle controparti old-gen, la situazione è pericolosamente tendente verso l’inaccettabile quando si mette mano alla versione PC (e presumibilmente quella PlayStation 4, che non abbiamo avuto il piacere di provare). L’aspetto generale non è minimamente accostabile ai risultati tecnici a cui siamo (neanche tanto) recentemente stati abituati. Considerando poi la quasi completa assenza degli aspetti di personalizzazione e ottimizzazione presenti in un qualsiasi videogame pcista – presenti solo le opzioni per cambiare la risoluzione, aggiungere il V-Sync e attivare le texture in alta risoluzione -, c’è davvero da chiedersi chi abbia approvato una release così approssimativa.
Mentre i modelli poligonali dei piloti e dei bolidi sono quantomeno all’altezza dell’importanza della licenza e curati nei dettagli quanto basta, nel caso delle piste, degli spettatori e di tutti i contorni necessari il risultato è scialbo e insoddisfacente. Queste problematiche finiscono per affliggere anche il comparto delle animazioni, gestite in modo inadeguato e che nella maggior parte dei casi restituiscono un feeling goffo e legnoso. Le mancanze dal punto di vista visivo si estendono poi anche alla presentazione generale. Insomma, il problema dell’estetica non particolarmente ricercata è forse una delle incertezze storiche di Milestone, ma in occasione dell’arrivo su console di nuova generazione ci si poteva sicuramente aspettare qualcosa in più.
In conclusione…
In buona sostanza, MotoGP 14 è un racing game su licenza che sarà apprezzato in particolare da chi vive di moto e ama seguire le (pericolose?) sfide dei motociclisti più pagati al mondo. La realizzazione grafica tende però ad appiattire pesantemente l’entusiasmo e l’esperienza generale. Una pecca su cui non possiamo purtroppo soprassedere, sopratutto nel caso della versione da noi testata e dall’interessante debutto su console di nuova generazione. Il 2014 è ancora una volta un anno di transizione per Milestone, software house italiana dalle ambizioni internazionali che dovrà per forza rimboccarsi le maniche in vista di un periodo in cui la vecchia generazione non potrà essere più una scusa valida. Potreste però accontentarvi delle ottime basi di partenza: a suo modo MotoGP 14 vi farà comunque “saltare in piedi sul divano”.
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