Che gli ultimi dodici mesi siano stati, sportivamente (e non solo) parlando, un anno atipico, è sotto gli occhi di tutti: tanto la pandemia ha mutato la nostra quotidianità quanto, alla stessa maniera, ha stravolto i ritmi di tutti gli sport che eravamo abituati a seguire. Match di calcio in spettrali stadi vuoti e gare motoristiche, Formula 1 e MotoGP in primis, vissute con rigidissimi protocolli di contingentamento sono entrate a far parte della nostra novella normalità. Se c’è una cosa che però, fortunatamente, non è cambiata, è la cadenza con cui le varie software house (Milestone in primis) hanno continuato a proporci le nuove iterazioni dei loro franchise di successo, a scandire e accompagnare questi mesi di pandemia per provare a restituirci scampoli di normalità, assecondando le nostre passioni.
Ed ecco dunque apparire, puntuale come un esattore delle tasse e, quasi in sincrono con l’inizio del motomondiale, MotoGP 21, primo episodio “next gen” di un franchise che affonda le radici nella notte dei tempi e che attende, appunto per questo motivo, di essere innovato e svecchiato, anche grazie a questo salto generazionale.
Sgomberando subito il campo da qualsiasi equivoco, MotoGP 21 rappresenta una evoluzione, ma non una rivoluzione: la natura cross-generazionale, per quanto il gioco sia dichiaratamente e fattivamente stato sviluppato con in mente le console next-gen, paga ancora lo scotto della “doppia compatibilità” viaggiando sì spedita ma con il gas non a tutta, per le ovvie limitazioni portate dalla minore potenza delle “vecchie” console di gioco, ad ora però vero e proprio parco macchine di riferimento di qualsiasi gioco, non fosse altro per una mera percentuale di penetrazione del mercato.
Con ciò, sia chiaro, non stiamo dicendo che il gioco sia visivamente brutto, tutt’altro, ma che potrà essere correttamente apprezzato considerandolo una estensione della passata versione e non un vero e proprio salto generazionale. Fatta questa doverosa precisazione, passiamo ad esaminare la tanta carne messa al fuoco dai ragazzi di Milestone in quello che, con debito e meritato orgoglio, rappresenta il loro prodotto su licenza di punta.
MotoGP 21 rappresenta una evoluzione, ma non una rivoluzione
Il modello di guida, già ampiamente rodato, è rimasto bene o male il medesimo della passata edizione, con qualche gradita aggiunta capace di aumentare, ancor di più, il già elevato coefficiente di realismo della simulazione made in Milestone. Sarà infatti necessario tenere sotto controllo la temperatura dei freni, parametro direttamente (ed ovviamente) correlato all’efficienza dell’impianto frenante: a gara appena iniziata saranno freddi e dovremo stare attenti a farli entrare in temperatura per “rodarli” e renderli efficaci e, parimenti, se sottoposti ad eccessive sollecitazioni, a causa di uno stile di guida aggressivo, si surriscalderanno perdendo efficacia e aumentando il rischio di fuori circuito e di conseguenti cadute.
Appunto, riguardo le cadute, si registra la rimozione del sistema di rientro in pista automatico: dopo esser stati disarcionati, sarà nostro compito rialzarci e rimettere manualmente in carreggiata la nostra due ruote. A complemento e completamento delle innovazioni giunge una riprogettazione del sistema di sospensioni della moto, tale da renderlo più realistico e l’aggiunta di una “long lap penalty” (obbligo di dover fare un giro più lungo) in seguito ad una serie di infrazioni. A livellare verso l’alto il realismo contribuisce inoltre l’inserimento di un modello di consumo degli pneumatici nuovo di pacca e la possibilità di gestire il carico di carburante della nostra due ruote: nemmeno a dirlo, ambedue questi fattori influenzeranno, in negativo e in positivo, le nostre performance sul giro.
Si sottolinea, inoltre, l’inserimento di una modalità tutorial capace di mostrare i rudimenti della guida motociclistica anche ai novizi, andando ad allargare leggermente, di fatto, il bacino di utenza di un titolo che, altrimenti, sarebbe stato dannatamente settoriale.
Ad arricchire la già pingue offerta di gioco, che vi ricordo conta, oltre alla serie regina, anche le due subalterne Moto2 e Moto3, giunge una modalità manageriale nuova di pacca, sulla falsa riga di quanto visto, per quanto appena accennato, in WRC 9 della francese Kylotonn Games. Anche in questo caso il nostro compito sarà di rintracciare, scegliere e assumere svariate figure professionali, in grado di portare il più velocemente possibile, grazie alle loro capacità tecniche, il team al successo. Tra le figure di spicco c’è il Personal Manager, dedito alla ricerca di contratti da proporre ai piloti e il Chief Engineer, a capo della sezione Research & Development, a cui toccherà il compito di analizzare i dati statistici e telemetrici della settimana, grazie anche all’ausilio del Data Analyst. Si proseguirà poi con la scelta del Direttore tecnico e del Team Manager oltre, ovviamente, alla selezione di giovani piloti promettenti da far diventare vere e proprie stelle della MotoGP: partendo dunque dal campionato Junior, si avrà la possibilità di guidare il proprio team in una scalata verticale verso il successo.
Non di sole persone vive un team di MotoGP: la moto sarà infatti fulcro e oggetto tanto del gameplay, quanto di possibilità di personalizzazione. Sarà infatti possibile lavorare sull’aerodinamica, su settaggi elettronici inerenti controllo di trazione e meccanismo anti-impennata e, dulcis in fundo, potremo effettuare un ribilanciamento/miglioramento del motore al fine di ottenere le prestazioni desiderate.
MotoGP 21 include una modalità manageriale nuova di pacca
Graficamente, MotoGP 21, giocato su una Xbox Series X, mostra i muscoli, sfoderando un sistema di illuminazione di tutto rispetto e una conta poligonale ben maggiore del suo predecessore, il tutto arricchito da un funzionale meteo dinamico, tanto per il comparto motociclistico quanto riguardo i circuiti: sotto questo punto di vista non si può assolutamente biasimare il fine lavoro fatto dai ragazzi di Milestone, anche per via del passaggio ad Unreal Engine 4. Stride invece, a fronte di una grande possibilità di personalizzazione estetica della nostra due ruote, la relativa superficialità dell’editor del nostro alter ego digitale, del quale potremo scegliere solo pochi aspetti: ci saremmo attesi un editor molto più duttile, anche per le caratteristiche somatiche.
Il comparto sonoro svolge egregiamente il suo compito: tanto il sound dei motori, quanto quello delle musiche di accompagnamento, rendono giustizia ad una produzione di questo calibro.
MotoGP 21 rappresenta una marcata evoluzione del diretto predecessore, innovando ma non rivoluzionando un prodotto ancora saldamente ancorato alle sue radici old-gen. Ciononostante MotoGP 21 si presenta carico di una serie di novità che lo renderanno appetibile anche ai veterani della serie, in cerca di maggiore realismo e di una sfida diversificata anche grazie all’inserimento di una modalità manageriale di tutto rispetto. Qualche difetto nella AI, mutuato dalle precedenti iterazioni, e una scarsa possibilità di personalizzazione del proprio pilota, fiaccano leggermente un prodotto che, comunque brilla di luce propria e che pone le basi per quello che, auspicabilmente sarà, l’anno prossimo, il promo vero capitolo next-gen di questo franchise. MotoGP 21 è disponibile per l’acquisto da GameStopZing Italia. |
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