MotoGP 22 – Recensione

A poco più di un mese dall’inizio del Motomondiale, Milestone scende in pista con il nuovo titolo del suo storico franchise dedicato alla più famosa delle competizioni su due ruote: MotoGP 22 (che potete comodamente acquistare da GameStop). Le buonissime impressioni avute con l’anteprima di gioco, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, hanno alzato le aspettative per l’ultima fatica della software house milanese. Il nuovo MotoGP 22 sarà in grado di rispettarle? Scopritelo nella nostra recensione.

Già prima dell’uscita del gioco, Milestone aveva parlato di MotoGP 22 come un titolo non rivoluzionario per la saga, bensì come un’evoluzione di quanto visto nei capitoli precedenti con l’obiettivo di migliorare, limare i difetti e continuare a perfezionare una formula di gioco già ben rodata e (possiamo dirlo) vincente.
Ed è proprio questa la parola che abbiamo scelto per descrivere MotoGP 22: evoluzione sotto tutti i punti di vista, a iniziare da quello più caratteristico per un gioco del genere, vale a dire il gameplay.

Come già era possibile notare dall’anteprima, questo titolo è decisamente votato al realismo ed è facile rendersene conto già dai primi minuti passati sulla nostra due ruote. Le moto saranno molto suscettibili a ogni tipo di stimolazione che gli daremo in pista. Tutto è cruciale: traiettoria, gestione del freno e dell’acceleratore, ingresso e uscita di curva. Basta sbagliare uno solo di questi fattori per perdere il controllo della moto e rischiare di vederci disarcionati in pochi istanti con il nostro pilota impegnato in un tête-à-tête poco piacevole con l’asfalto.

In questi casi arriva in nostro soccorso una modalità replay (facilmente disattivabile per i più coraggiosi di voi), che vi permetterà di riavvolgere il tempo di qualche secondo per poter affrontare di nuovo la curva che vi ha steso. Questa feature è il primo indizio che vi diamo per dirvi che si, il gioco è spiccatamente volto al realismo ma Milestone si è preoccupata anche dei novizi del mondo della MotoGP, preparando per loro una serie di tutorial, e di aiuti, che vanno dalla traiettoria fino alla gestione delle frenate, che vi permetteranno di godervi il gioco pur non essendo giocatori esperti.

Tornando al realismo, questo è riscontrabile non solo nelle performance in gara, ma anche nei box dove potrete personalizzare l’assetto della vostra moto secondo le vostre preferenze. Per farlo avrete due modalità diverse: quella totalmente manuale, dove potrete andare a modificare autonomamente l’assetto delle singole parti, per personalizzare al millimetro la vostra due ruote, oppure attraverso l’ingegnere di pista. Questa seconda opzione è fortemente consigliata ai novizi che potranno comunicare al proprio team che tipo di problemi hanno riscontrato guidando la moto (ad esempio poca manovrabilità, oppure instabilità eccessiva) e, automaticamente, verranno modificate le parti interessate per andare incontro alle esigenze del pilota.

Per chiudere il quadro abbiamo poi la gestione dell’assetto in pista dove sarà possibile modificare dinamicamente diversi fattori che vanno dal TCS fino all’erogazione della potenza e che incideranno sensibilmente sulle performance della moto. Unica pecca di una struttura così ben realizzata riguarda la fisica delle cadute. Non ci riferiamo al momento della caduta, ma a quello che avviene dopo: un “ragdoll” poco convincente di pilota e moto che stona con il resto del gioco.

MotoGP 22 è un’evoluzione di quanto visto nei capitoli precedenti

Parlando di performance apriamo una piccola parentesi dedicata ai comandi in cui non possiamo non elogiare il Dualsense di PS5 (console utilizzata per recensire il gioco), che nelle numerose ore spese in pista si è dimostrato un validissimo alleato grazie al suo feedback aptico che consente al giocatore di percepire quando la moto sta perdendo aderenza prima che sia troppo tardi per recuperarla.

Già solo il gameplay di MotoGP 22 è sufficiente per comprendere chiaramente le ambizioni che Milestone ha riservato per questo titolo che non vuole esser un semplice “gioco sulla MotoGP” ma, anzi, si pone come una rappresentazione in scala 1:1 della “vera esperienza della MotoGP” e, ad accentuare questa sensazione, giocano un ruolo fondamentale le modalità presenti.

Squadra che vince non si cambia, perciò torna la modalità carriera dove potremo creare il nostro pilota e vivere la nostra avventura in Moto 3, Moto 2 e MotoGP, gareggiando per la conquista del titolo. In questa modalità non saremo chiamati solo ad affrontare i vari weekend di gara, ma dovremo anche occuparci dello sviluppo del team e della moto, ingaggiando collaboratori sempre più preparati e sviluppando nuove componenti per la nostra due ruote.

Riconfermate anche la classica modalità veloce dove sceglieremo pilota, circuito e daremo subito inizio ai giochi; il multiplayer che sarà presente anche in split screen per il locale, mentre per l’online è confermata la componente cross-gen nonostante l’assenza del cross-play.

Grande novità di quest’anno, e fiore all’occhiello del nuovo titolo Milestone, è Nine – Season 2009, una modalità a metà tra la docu-serie e il videogame, un Docu-Game, per coniare un neologismo.
L’obiettivo di questa modalità è quello di farci fare un salto nel passato, in una delle più iconiche stagioni della MotoGP, dove 4 mostri sacri di questo sport si sono dati battaglia dalla prima all’ultima gara: parliamo di Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e ovviamente Valentino Rossi.

Ma perché parliamo di Docu-Game? La risposta la avremo già dal prologo firmato da Mark Neale (nome noto tra le produzioni dedicate alla MotoGP), che grazie all’utilizzo di filmati originali sapientemente orchestrati creerà una suggestiva cornice a Nine – Season 2009 e ci introdurrà al gameplay. Qui saremo chiamati a vestire, a turno, i panni dei 4 piloti sopra menzionati e raggiungere con loro precisi obiettivi in gara, così da replicare i risultati ottenuti nelle rispettive gare del 2009.
Tra un circuito e l’altro il racconto di Mark Neale andrà avanti, creando un mix di storytelling e gameplay che raggiunge vette altissime. Un vero must per i fan di questo sport.

Nine – Season 2009 è il fiore all’occhiello di MotoGP 22

Concludiamo analizzando il comparto tecnico del gioco che non mostra particolari differenze rispetto al capitolo dello scorso anno. Resa grafica di moto e circuiti è impeccabile, mentre il sistema di illuminazione è capace di esaltare tutto il gran lavoro fatto da Milestone per rendere MotoGP 22 bello da giocare e da vedere. Nota dolente resta l’editor che, così come nel 2021, risulta ricco e vario per moto, caschi e tute, ma davvero scarno per il nostro avatar che sarà limitato a pochi preset e nulla più.

Parlando di immersività, anche il comparto audio fa la sua parte, con effetti audio in gara di moto e motori davvero ben realizzati e un immancabile Guido Meda ad aprire le gare che non può non gasare il giocatore e ancor di più il fan di questo sport.

Conclusioni

MotoGP 22 è un altro passo di Milestone nell’evoluzione del franchise. Un capitolo capace di farsi forza di una struttura di gioco solida e ben rodata, anche grazie all’esperienza dello scorso anno, andando a migliorarla ma senza rivoluzioni.
Perla del titolo è la modalità Nine – Season 2009 che messa in combo con un gameplay profondo e simulativo e una ben articolata modalità carriera rende il titolo un must per gli amanti della MotoGP. Restano alcune piccole pecche qua e là, come un editor dell’avatar non entusiasmante e un ragdoll post-collisioni rivedibile, ma parliamo di piccole sbavature che non riescono a mettere in ombra la qualità indiscutibile del titolo.

Scendi in pista anche tu e acquista MotoGP 22 da GameStop.

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