Colonia – I giochi manageriali hanno sempre un certo fascino, basti pensare alla fortunata serie di Football Manager che negli anni ha saputo intrattenere gli aspiranti allenatori grazie ad un database molto accurato e un sistema di gestione completo a 360°. Ma vi siete mai chiesti come potrebbe essere gestire una scuderia nel mondo dei motori?
Questo genere non rappresenta una vera e propria novità, infatti i giocatori più “navigati” sicuramente non potranno dimenticare l’intramontabile saga di Grand Prix Manager che ha dato i natali, nel 1995, ad un format videoludico molto apprezzato e che ancora oggi ha un suo fascino. I ragazzi di Playsport Games e SEGA hanno pensato di confezionare un incredibile e dettagliato gioco gestionale pensato per tutti i fan delle corse automobilistiche, in imminente uscita.
D’altro canto lo sviluppatore britannico Christian West, fondatore di Playsport Games, qualche anno fa aveva già proposto qualcosa di simile ma sotto forma di gioco mobile per tablet e smartphone chiamato per l’appunto Motorsport Manager Handheld. In quell’occasione la critica e l’utenza avevano apprezzato l’ambizioso titolo, tanto da spingere gli sviluppatori a realizzare qualcosa di ancora più grande e questa volta indirizzata ai Personal Computer.
Motorsport Manager fissa dei punti ben precisi: vincere gare e campionati. Per farlo sarà necessaria tanta pazienza e ottime capacità manageriali dentro e fuori la pista: dall’assunzione e licenziamento dei piloti e dello staff, allo sviluppo della vettura e del quartier generale. Come la controparte calcistica, il rapporto di noi aspiranti Flavio Briatore con i vari piloti è estremamente importante. I “Driver” hanno delle statistiche ben delineate: abilità nei sorpassi, di velocità ma anche dati sull’umore tra cui temperamento e non meno importante la commerciabilità.
Quello che ci ha colpito particolarmente è il rapporto che si instaurerà tra noi e i nostri piloti, che sarà di fondamentale importanza. Il team è costituito da due driver principali e una riserva, e saranno sempre in competizione tra di loro. Dovremo seguire i progressi dei ragazzi ed avere una mentalità da dirigente sostituendo al momento opportuno un pilota che non sta ottenendo i risultati sperati, anche perché potrebbe essere di grande disturbo per gli altri.
Ad esempio se uno dei nostri piloti mostra di essere una testa calda, ovvero senza il rispetto delle regole imposte dalla scuderia, potrebbe causarci non pochi problemi in termini di risultati ma anche di sponsorizzazioni commerciali. In sostanza, anche se si tratta di un videogioco, abbiamo avuto la sensazione di ritrovarci in una gestione molto accurata del personale con cui interagire a livello “umano”, cercando di mantenere alto il morale a secondo della loro prestazione. Dobbiamo tenere a mente un fattore molto importante, Motorsport Manager non è semplicemente un gioco di Formula 1, ma un gioco a tutto tondo caratterizzato da microgestioni in cui ogni scelta sbagliata che prenderemo potrebbe costare molto caro al nostro team.
Come tutti i giochi di questa natura, la scelta iniziale della squadra è fondamentale. Pensiamo al calcio: se noi diventassimo dei manager della Juventus i nostri obiettivi non sarebbero limitati a fare bene in campionato, ma a vincere la Champions League e arrivare al primo posto della classifica. Beh qui è la stessa cosa, in base al team che sceglieremo avremo degli obiettivi differenti: scuderie titolate dovranno conquistare il mondiale sin da subito (anche perché non mancheranno i finanziatori), mentre uno in erba deve conquistare la fiducia degli azionisti e farsi le ossa stagione dopo stagione (il vero ‘godimento’ di queste produzioni).
C’è una grande scelta per l’assetto del nostro bolide tenendo sempre bene a mente l’aerodinamica e le prestazioni velocistiche. Per fare questo è importante scegliere i componenti migliori, anche se mettere a punto l’auto più veloce sulla griglia di partenza non è sempre la soluzione migliore. Tutte queste modifiche infatti potrebbero non piacere ai nostri piloti: supponiamo che volessimo installare una nuova sospensione, questo cambiamento potrebbe essere gradito ad uno dei piloti ma rendere scontenti gli altri. D’altro canto una cosa che è stata illustrata dagli sviluppatori è che i rapporti con il team, i piloti e le nostre finanze sono molto più importanti rispetto a realizzare l’auto dei nostri sogni. Veniamo alla vera e propria gara che mette in pista tutte le nostre fatiche. Una volta realizzata l’auto, potremo accedere alle prove libere e intervenire in tempo reale sui piloti. Alcuni però potrebbero non ascoltare le nostre istruzioni, e questo dipende sempre dal rapporto instaurato con gli stessi. Quindi anche se avremo delle idee brillanti, suggerendo ad esempio una precisa strategia aggressiva nel cambio gomme, potremmo tranquillamente essere ignorati.
Motorsport Manager fa sentire i giocatori dei veri dirigenti della F1
Gli sviluppatori hanno lavorato davvero sodo per rendere Motorsport Manager il più realistico possibile: una revisione sostanziale della grafica e dell’interfaccia della versione mobile con auto e piste completamente in 3D. Ma questa cosa un po’ ci preoccupa: la cura nei dettagli che offre il titolo potrebbe farci pensare che un computer di prestazioni medie potrebbe non supportare al 100% tutte le texture di cui è composto. Purtroppo il titolo gestionale di Playsport Games non avrà la licenza della F1 ma ne trarrà solo l’ispirazione, come dimostra il circuito di Long Beach, anche se bisogna dire che le piste sono davvero molto simili alle controparti reali
Motorsport Manager ci è sembrato un titolo costruito con criterio e con una certa cura per determinati dettagli, soprattutto dal punto di vista strettamente sociale. Bisogna riconoscere che anche se, ad una prima prova, non sia profondo quanto il suo cugino di genere calcistico, riesce a catturare sia sulla linea di partenza che fuori dalla pista anche grazie ad una gestione dirigenziale di alto livello. Motorsport Manager rappresenta un genere un po’ ricercato che può piacere a tutti gli appassionati di giochi manageriali e di Formula 1. Ha dalla sua una grafica di buon livello e tutto sommato fa quello che deve fare. Sarà interessante vedere quanto potrebbe incidere l’assenza delle licenze, ma avremo tutto il tempo di scoprirlo in fase di recensione.