Il mondo del gaming su PC è frammentato, variegato e imperlato di millemila sfaccettature atte a creare un ambiente di gioco adatto potenzialmente a tutti i tipi di giocatori e (soprattutto) a tutte le tasche.

Facendo una piccola digressione storica, i calcolatori (i moderni computer) nacquero con l’intento di svolgere una sequenza possibilmente infinita di calcoli per coadiuvare il lavoro interminabile di matematici e scienziati durante le loro ricerche. Ovviamente questo ha segnato un punto di partenza non solo per la scienza sperimentale ma, per un’infinità di ambiti e tra questi quello videoludico e tecnologico, hanno portato a passi da gigante nello sviluppo di piattaforme da gioco ancora più performanti e di dimensioni sempre più ridotte. Dopo il primo Dynabook presentato nel 1972 da Alan Kay, c’è stata una ricerca spasmodica da parte dei più grandi produttori di computer di trovare il connubio perfetto tra dimensione, potenza e altre variabili che permettessero ad una persona qualunque, in qualsiasi luogo e qualsiasi momento di sedersi, aprire il proprio notebook e far partire una sessione di gioco come fosse in casa propria.

La Micro-Star International (meglio conosciuta come MSI) è sempre stata all’avanguardia in questo particolare ambito, e ci ha convinti ancora una volta con uno dei suoi prodotti di punta: il GS70 2QE Stealth Pro un perfetto connubio di potenza, praticitàe soprattutto qualità!

Prima tra tutte ovviamente non può che essere la tastiera SteelSeries montata su questo laptop: grazie al software proprietario SteelSeries Engine sarà infatti possibile applicare una vastissima scelta di personalizzazioni con centinaia di combinazioni di colori e transizione possibili grazie ai LED RGB posti sotto ogni singolo tasto. La corsa di questi ultimi è molto breve consentendo una digitazione estremamente comoda senza scricchiolii di sorta e la spaziatura dei tasti è quasi sempre della misura giusta, peccato per il tasto Invio e le frecce direzionali un po troppo piccole e non distanziate a sufficienza, quindi ciò potrebbe risultare scomodo durante le fasi di gaming, ma nulla -appunto- che la pratica non possa superare.

Il trackpad è ampio e molto ben curato soprattutto grazie ad una cornice cromata che da quel tocco di premium al tutto ma che a livello di software e comodità non è mai preferibile al mouse (purtroppo). Ancora oggi l’implementazione con Windows di gesture alla “MacOSX” tarda ad arrivare e sinceramente nel 2015 si fa sentire subito la mancanza del mouse durante l’uso quotidiano e sopratutto durante le fasi di gioco in cui diventa un obbligo.

I 4 altoparlanti Dynaudio ci hanno colpito in modo positivo per via di un volume davvero “esagerato” e un’ottima gestione dei medi e degli alti, un pochino meno sui bassi che, seppur emessi dal subwoofer dedicato, vengono poco valorizzati. Per risolvere in parte il problema sarà sufficiente applicare qualche modifica all’equalizzazione .

Veniamo adesso alla parte fondamentale del GS70: come si comporta in ambito gaming?

La configurazione consegnataci da MSI si è dimostrata un vero portento per la cura con cui sono stati scelti i componenti interni e per l’assenza assoluta di colli di bottiglia. Durante i nostri test, eccezion fatta per qualche piccolo compromesso siamo sempre riusciti ad avere un framerate costante sui 60 fps con qualche oscillazione fino a 44 fps in determinate situazioni.

Di seguito, i titoli grazie ai quali abbiamo messo alla frusta questo piccolo gioiellino:

• The Witcher 3: Settaggi Ultra (Distanza Visiva su High), Hairworks Disattivato – Una media costante di 50-60 fpse qualche calo abbastanza fisiologico fino a 40 fps nelle città
• Battlefield 4: Ultra in Multiplayer – 60 fps costanti in ogni mappa, con tanto di Levolution attivato
• Crysis 3: Tutto ad Ultra – Abbiamo ottenuto ottenuto una media di 45-55 fps nelle scene più concitate e complesse da renderizzare
• Batman Arkham Knight: Settaggi al massimo con Nvidia Gameworks disattivato – 60 fps quasi costanti con cali fino a 40 imputabili sicuramente alla scarsa ottimizzazione del titolo in questione
• Tomb Raider: Tutto ad Ultra con Tress FX attivo – Non è stato difficile mantenere la soglia dei 60 fps rock solid.

Insomma, numeri alla mano il notebook si è comportato davvero bene soprattutto grazie alla potenza del processore e ai 4 GB della GTX 970M che ha davvero poco da invidiare alla sua controparte desktop.

Tutti i videogiochi da noi testati andavano ad una risoluzione nativa di 1080p e se possibile con tutti i settaggi sparati al massimo per spingere davvero al limite questa configurazione che, ne siamo pienamente convinti, avrà voce in capitolo negli anni a venire.

Veniamo infine a quelle che sono probabilmente le poche criticità, riscontrate in fase di prova, del GS70 2QE Stealth Pro: durata della batteria (prevedibilmente) scarsa e ad un innalzamento delle temperature oltre la soglia di accettabilità, ma andiamo con ordine.

La batteria a 6 celle con un uso quotidiano e standardizzato, luminosità al 20/30%, Spotify acceso e navigazione web, ci ha lasciato dopo appena 3 ore e mezza, una durata che non ci aspettavamo visto soprattutto il carico di lavoro apparentemente irrisorio. In-game le cose si fanno ancora più disatrose, con una durata di appena un’oretta scarsa!!

E’ pur vero che chiunque rivolga la propria scelta di notebook da gaming non dovrebbe aspettarsi un’autonomia da ultrabook, ma la ricerca di una presa di corrente quando si è fuori casa diventa un dogma da seguire pedissequamente pena l’inutilità del GS70 2QE Stealth Pro stesso. MSI ha deciso di sacrificare sull’altare della leggerezza l’autonomia di utilizzo del proprio prodotto, ma questo ci pare, senza ombra di dubbi, un controsenso. Avremmo preferito raggiungere i 3 kg di peso e avere un’autonomia di almeno 5 ore per poter avere un prodotto tarato ed equilibrato alla perfezione.

Il sistema di dissipazione è munito di due uscite laterali che buttano fuori l’aria calda prodotta durante l’uso più o meno intenso. La cosa che però ci ha preoccupato è la velocità con cui la GPU e la CPU raggiungono la soglia critica degli 80°C. In questi casi la sezione superiore alla tastiera diventa veramente calda al tatto e, complici anche le temperature pseudo-africane di questi ultimi giorni, il problema viene ulteriormente amplificato, acquisendo una rilevanza di non poco conto. La costante entrata in funzione delle ventole riporta il tutto a livelli di normalità, pena una mancanza di silenziosità (seppure mai a livelli di fastidio vero e proprio) del sistema.