My Brother Rabbit

My Brother Rabbit – Recensione

Artifex Mundi è uno studio polacco nato nel 2006 da un gruppo di sole 10 persone, che negli anni è andato incontro ad una vera e propria evoluzione. Da sempre votato alla creazione di puzzle game dalle ambientazioni fantastiche, è per lo più conosciuto per prodotti come Bladebound e Grim Legends, e ad oggi conta più di 140 sviluppatori. Una crescita impressionante, ma necessaria visto il ritmo con cui lo studio sforna nuovi giochi (quasi uno al mese). Tra questi My Brother Rabbit ha attirato l’attenzione di molti occhi, compresi i nostri, per diversi motivi.

Una storia commovente, raccontata attraverso l’alternarsi di realtà e immaginazione, uno stile artistico adorabile che porta alla vita delle ambientazioni da favola e una fantastica colonna sonora dai toni malinconici: tutto questo concorre a creare un gioco che non dovrebbe assolutamente passare inosservato agli amanti delle avventure grafiche/puzzle game.

Un viaggio che si dimostra adatto a grandi e piccini, e che dà il meglio di sé quando condiviso con la famiglia: i bambini adoreranno cercare gli oggetti nascosti, come nella più classica tradizione di “Where’s Waldo?“, mentre i più grandi troveranno pane per i loro denti con i vari puzzle sparsi per i livelli.

My Brother Rabbit racconta la storia di due bambini, due fratelli che si ritrovano in una situazione difficile: la sorella minore viene infatti colpita da una grave malattia. Mentre i genitori cercano un modo per curarla nel mondo reale, tra dottori e cliniche varie, il fratello maggiore cerca di alleviarne il dolore e distrarla inventando un mondo immaginario tutto loro. Il protagonista diventa quindi il coniglietto di pezza che la bambina porta sempre con sé e la sua missione è quella di aiutare un povero fiore a guarire e ritrovare così il suo splendore.

La narrazione si sviluppa su due binari, quello del mondo reale, del quale abbiamo solo alcune visioni sporadiche, e quello del mondo immaginario dove si svolge effettivamente il gameplay. Qui il coniglietto dovrà trovare il modo di superare gli innumerevoli ostacoli che gli si pareranno davanti per portare il fiore dove potrà essere curato. Le soluzioni proposte saranno davvero incredibili, da robo-alci giganti progettati per attraversare un burrone, a improbabili macchine volanti per oltrepassare il mare, in un mondo in cui la fantasia è l’unico limite.

Una storia commovente, raccontata attraverso l’alternarsi di realtà e immaginazione

Per adoperare queste soluzioni il protagonista dovrà mettere in funzione diversi marchingegni, sbloccare oggetti, aprire porte… il solito, insomma, e per farlo avrà bisogno di alcuni oggetti sparsi in giro per le varie ambientazioni. La parte più importante del gameplay di My Brother Rabbit è rappresentata dalla ricerca di questi oggetti, alcuni dei quali saranno abbastanza visibili, altri saranno rimpiattati peggio di quando vostra madre mette in ordine la vostra stanza, altri ancora saranno in piena vista ma impossibili da prendere senza prima aver risolto qualche rompicapo, per il quale probabilmente vi servirà un’altra serie di oggetti, in una catena che alle volte pare diventare infinita e che alla lunga può diventare un po’ esasperante.

Quando finalmente sarete riusciti a racimolare tutti gli elementi necessari potrete però divertirvi con moltissimi puzzle, tutti diversi tra loro, che offrono una vera e propria ventata d’aria fresca dal solito “cerca, punta e clicca”. Molto carini sono anche gli enigmi ambientali, che costringono i giocatori ad osservare i livelli in modo diverso, cercando oggetti collegati tra loro: una moneta da inserire in un distributore automatico, uno scalpello per rompere un pezzo di ghiaccio e simili.

My Brother Rabbit

Un gioco incentrato sul trovare degli oggetti nascosti deve essere ovviamente ricco di dettagli, altrimenti il compito risulterebbe troppo semplice, e My Brother Rabbit lo è eccome. Le ambientazioni sono ricchissime di colori, scompartimenti e dettagli in grado di distrarre i giocatori dai loro obiettivi. Sicuramente raggiungono il loro scopo, e nel farlo danno anche vita ad un mondo fantastico, che sembra uscito per magia da un libro per bambini. L’immaginazione certo non manca ad Artifex Mundi e non possiamo che elogiare i bellissimi luoghi che ci ha mostrato in questo viaggio, con uno stile grafico semplicemente delizioso.

My Brother Rabbit dà vita ad un mondo fantastico, che sembra uscito per magia da un libro per bambini

Ad accompagnarci lungo il percorso abbiamo trovato una colonna sonora realizzata in modo davvero magistrale: le note malinconiche si sposano perfettamente con i tristi toni della storia e allo stesso tempo con le atmosfere magiche dell’ambientazione. Non ci ha stupito scoprire che dietro quest’opera si nasconde Arkadiusz Reikowski, compositore che in passato ha lavorato a diversi titoli horror come Layers of Fear e Husk, il cui tocco si fa sentire soprattutto nelle zone più “inquietanti” del gioco (tranquilli, niente che possa disturbare i bambini). Purtroppo passando molto tempo nelle stesse zone, dopo un’ora con la stessa melodia in loop nelle orecchie, per quanto bella, si sente il bisogno di qualcosa di diverso.

My Brother Rabbit non presenta alcun dialogo, per questo i comparti grafici e sonori sono ancora più importanti: non è facile raccontare una storia senza usare neanche una parola, ma in questo caso la missione è stata portata a termine perfettamente.

Conclusioni

My Brother Rabbit è un’avventura grafica punta e clicca che unisce un gameplay “hidden object” a moltissimi puzzle, conditi da enigmi ambientali qua e là. La varietà dei puzzle salva occhi e mente dalla monotonia del dover setacciare le varie ambientazioni più e più volte, anche se a volte le “catene di ricerca” si fanno comunque un po’ troppo lunghe (per fare il tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero…).

Il mondo di gioco è, in una parola, fantastico. Gli ambienti sono bellissimi da vedere, ricchi di dettagli e semplicemente magici. Un mondo immaginario creato da un fratello premuroso per la sua sorellina malata, nel tentativo di distrarla dal dolore e dalle difficoltà, che saprà catturare grandi e piccini con la sua fantasia.

I veri amanti delle avventure grafiche non dovrebbero lasciarsi scappare questa chicca e intraprendere il viaggio insieme al coniglio di pezza più coraggioso della storia per salvare il suo amico fiorellino, magari cogliendo l’occasione per passare del tempo con figli/nipoti/cuginetti o pargoli, che dir si voglia.

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