My Hero One's Justice
24 Ott 2018

My Hero One’s Justice – Recensione

Negli ultimi anni, come abbiamo già detto in più di una circostanza, gli shōnen stanno riscuotendo un successo inaspettato. Certo, le idee alla base rimangono fondamentalmente le stesse: un eroe, una missione, un obiettivo e il villain da sconfiggere. Poi ci sono casi in cui i villain sono più di uno, e allora il mondo ha bisogno di molti più eroi.

Perché non pensare allora ad una scuola, un liceo per la precisione, in cui invece di imparare le basi teoriche per un probabile quanto noiosissimo lavoro d’ufficio, si apprende come diventare dei veri e propri hero? A questo ci ha pensato il brillante mangaka Kōhei Horikoshi consegnando ai lettori quello che, con tutta probabilità, potrebbe consolidarsi come uno dei manga recenti più riusciti.

Parliamo per la precisione di My Hero Academia, un manga/anime ambientato in un mondo in cui le persone hanno subito alcune mutazioni genetiche ottenendo di conseguenza dei superpoteri definiti Quirk. Che poi diciamocela tutta, non tutti possono andare in giro a fare gli eroi: occorrono delle regole ferree e bisogna rispettare la legge, oltre ad apprendere i fondamentali della lotta al crimine.

Le vicende ruotano intorno ad Izuku Midoriya, un adolescente nato senza poteri che sogna a tutti costi di diventare un vero eroe, anzi un eroe uguale al suo beniamino “simbolo della pace”: All Might. Non staremo qui a raccontarvi nel dettaglio la storia di My Hero Academia, che vale la pena di vedere almeno una volta (a maggior ragione dato il suo debutto anche sulle nostri emittenti televisive), ma ci focalizzeremo esclusivamente sulla sua controparte videoludica: My Hero One’s Justice.

Fondamentalmente si tratta di un particolare picchiaduro che racchiude alcuni dei personaggi più iconici della saga, che rivivranno una parte degli eventi narrati nell’opera originale. Se ve lo state chiedendo, sappiate che My Hero One’s Justice è un videogioco tutto sommato divertente che riesce ad intrattenere gli appassionati con le sue modalità. Qualche super-cattivo ci ha dato qualche grattacapo, ma dopotutto gli eroi riescono sempre a tirarsi fuori dai guai!

My Hero One's Justice
Watashi ga Kita! (ci sono qui io!)

Prima di partire con la nostra analisi è doveroso fare una precisazione: le vicende della modalità storia narrate in My Hero One’s Justice si svolgono in un arco ben preciso, ovvero dalla metà della stagione due fino alla metà della stagione tre dell’anime, puntando su un evento molto importante della serie. Vi basti sapere che questo videogioco dedicato a My Hero Academia è esclusivamente fan service, e occorre avere già una bella infarinatura del racconto.

Detto ciò possiamo addentrarci nella Modalità Storia e capire cosa ci viene offerto da Bandai Namco e dal team nipponico Byking. Le vicende vengono raccontate a mo’ di fumetto stile americano con immagini dinamiche, partendo dalla settimana di tirocinio di Midoriya con Gran Torino, trascurando la narrazione antecedente che permette di conoscere alcuni fondamentali retroscena dei personaggi. Probabilmente questa scelta è dettata da una necessità di iterazione tra i vari PG in termini di combattimenti, dato che (quasi) tutta la storyline fino a questo momento esamina alcuni aspetti sociali e caratteriali dei vari protagonisti, ragion per cui sono stati omessi.

My Hero One’s Justice è un videogioco indirizzato ai fan sfegatati

Fondamentalmente vi ritroverete a disputare degli scontri testa a testa con l’avversario di turno in modo del tutto sequenziale, sbloccando di conseguenza la missione successiva e oggetti per la personalizzazione del personaggio. Se vorrete ottenere il 100% di ogni capitolo allora le cose diventano un pochino più ostiche poiché dovrete vincere lo scontro, rispettare una condizione segreta che non vi è data sapere (ad esempio primeggiare con più del 50% della salute residua o terminare la battaglia con un attacco Plus Ultra), e conquistare il grado S.

E per ottenere un punteggio tanto succulento non è che potrete comportarvi come un apprendista eroe qualunque, anche perché l’essenza di un vero eroe è darsi da fare senza che nessuno te lo chieda, dimostrando il proprio valore. Dunque per confermarvi tali dovrete tener conto di tre aspetti: attacco, bonus e tecnica che, sommandosi, faranno lievitare la vostra reputazione. In poche parole dovrete disputare degli scontri esemplari, utilizzando i Quirk al momento giusto, incassare pochi danni, rompere la guardia e concludere la battaglia magari con un bel Plus Ultra (ovvero un colpo super potente).

My Hero One's Justice
Beccati questo, brutto cattivone!

Soffermiamoci solo per un momento sul combat system così da capire più o meno come si articola il gameplay di My Hero One’s Justice. Si tratta per sommi capi di un picchiaduro molto semplice che non fa dei tecnicismi il suo punto forte, in quanto per mettere a segno una combo efficace vi basterà ripetere il tasto pugno a ripetizione. Certo, è semplice ma non così banale, poiché il vostro avversario potrà comunque pararsi e potrete con il giusto tempismo eseguire un colpo potenziato o unire alla combo dei colpi speciali (Deku ad esempio può scagliare un Delaware Smash). I danni che farete ad ogni eroe o cattivone saranno direttamente proporzionali alla riuscita o meno dei vari attacchi concatenati.

Nessuno però vi vieta di utilizzare, al momento giusto, i sidekick per ottenere dei giusti vantaggi strategici. In My Hero One’s Justice però, a differenza di altri giochi anime come Dragon Ball FighterZ o Jump Force, quest’ultimi possono essere solo usati unicamente come supporto, dando una certa continuità all’attacco o prestando soccorso in situazioni estremamente pericolose (magari mentre le state prendendo di santa ragione dall’All Might di turno).

Nel titolo sono presenti 20 personaggi principali caratterizzati in modo davvero convincente

Se proprio volete far vedere i sorci verdi agli eroi o all’Unione dei Villain allora utilizzare un Super Colpo, dopo aver magari fatto arrancare il nemico, potrebbe davvero chiudere in bellezza il match. Per farlo bisogna tenere in considerazione un indicatore delle tecniche speciali che andrà a riempirsi in fase di combattimento, permettendovi di scagliare tecniche di livello 1 o 2. Sappiate inoltre che se riuscirete a portarlo a 3 barre allora potrete eseguire un Plus Ultra EX, un devastante attacco combinato con i partner che farà più di qualche livido allo sfortunato rivale.

Tornando alla storia, come avrete capito, il tutto si articola in modo abbastanza semplice. Una volta completate tutte le vicende principali sbloccherete il cosiddetto punto di vista dei villain, ovvero la seconda parte della modalità che vi vede prendere parte ai combattimenti indossando le vesti dei cattivoni. Per completare tutta la storia potreste impiegarci 4 o 5 ore, un valore destinato a salire qualora vogliate ottenere il 100%.

My Hero One's Justice
Chi sceglierete tra i 20 personaggi?

Cosa ci è rimasto? Giusto, la modalità missione, che ci viene introdotta dal Pro Hero Present Mic. Per prima cosa dovrete tenere in considerazione il grado di forza dei tre personaggi che sceglierete e la difficoltà globale della mappa, ovvero uno dei sei percorsi che andrete a selezionare (fatelo con cura altrimenti prenderete sonore batoste). Al completamento di ogni missione riceverete costumi e accessori, ma ancora più importanti gli oggetti curativi o d’attacco utilizzabili solo in questa modalità: pensate ad una situazione in cui i vostri tre personaggi sono in pessime condizioni; basta saziarli a volontà per tornare in splendida forma, a discapito però del punteggio.

Questo aspetto è assai fondamentale poiché in ogni mappa i punti vita conservati alla fine della missione vengono riportati in quella dopo: se non farete attenzione e incasserete una sconfitta, il contatore della stessa salirà di uno e il punteggio finale ne risentirà inevitabilmente. Una buona strategia consiste nel disputare ogni incontro con un personaggio diverso e assegnargli dei vantaggi per essere più letale in combattimento.

My Hero One's Justice
Che ci fa quel maniaco di Minoru Mineta sulla mia gamba?

Abbiamo passato svariate ore in questa modalità missione e tocca precisare che il danno sia inflitto che subito – almeno fin quando i personaggi non siano stati livellati almeno al livello 30 – si fa sentire parecchio soprattutto nei livelli con difficoltà massima e quando sono presenti regole speciali in cui la potenza di attacco dell’avversario aumenta in proporzione ai PV persi. Determinati punteggi sbloccano alcuni oggetti bonus, sfondi, emblemi e avatar per rendere ancora più alla moda il profilo del multiplayer.

A proposito di personalizzazione, quest’ultima vi consente di cambiare il costume, abbinando inoltre accessori di altri personaggi, e le voci utilizzate in battaglia: noi abbiamo optato per un Midoriya vestito come All Might ma le possibilità sono diverse. Potrete inoltre scegliere quali frasi far pronunciare al vostro personaggio all’inizio di ogni battaglia o in caso di vittoria. Per non farci mancare niente abbiamo fatto anche un salto nella modalità multigiocatore, che risulta essere piuttosto essenziale: potrete creare una stanza ed invitare amici a giocare, cercare una partita del giocatore oppure partecipare agli scontri classificati che vi faranno salire di grado accumulando un certo punteggio ad ogni vittoria. Niente di nuovo , insomma.

My Hero One’s Justice, al netto di qualche evidente difetto, propone un buon tributo all’opera originale

My Hero One’s Justice a conti fatti propone un picchiaduro che strizza fortemente l’occhio al sistema di combattimento della serie di Naruto Ultimate Ninja Storm e One Piece: Burning Blood, ovviamente in salsa My Hero Academia. Alla fine questa produzione diverte parecchio in fase di lotta, l’unico problema risiede nell’evitabile ripetitività delle varie modalità che, una volta completate al 100%, non spingono più di tanto il giocatore a metterci nuovamente mano.

Sicuramente non ci aspettavamo un titolo basato su uno studiato combat system, che risulta molto semplice e alla portata di tutti, ma almeno che traesse la forza da altre modalità purtroppo assenti. Parliamo di una modalità torneo inesistente che poteva risultare molto interessante per gli appassionati e la mancanza di mini-giochi simpatici che riportassero in auge gli allenamenti e le lezioni della scuola degli eroi… un vero peccato!

My Hero One's Justice
Sei pronta a conoscere la mia ira?

L’impatto grafico è davvero in forma, con modelli 3D puliti, una buona fluidità in fase di combattimento (non abbiamo mai riscontrato rallentamenti di sorta) e in stile con la produzione originale. Perfettamente riuscita la distruttibilità delle varie arene di combattimento che non sono poi molte (tra cui l’abitazione di Gran Torino e la Zona urbana di Hosu). Meno riuscita l’attenzione riposta nel danneggiamento dei personaggi: è mai possibile che le esplosioni di Bakugo non facciano strappare neanche un po’ i vestiti ai rivali? Alla faccia della resistenza!

Parlando del roster di gioco, in My Hero One’s Justice sono presenti 20 personaggi principali, tra cui Izuku Midoriya, Katsuki Bakugo e Ochaco Uraraka, senza dimenticare All Might: un numero che probabilmente non riesce ad accontentare tutti gli appassionati. Affermiamo questo perché l’assenza di alcuni studenti del Liceo Yuei della classe 1-A (ma anche 1-B) come Mezo Shoji, Mina Ashido e Minoru Mineta e alcuni Pro Heroes è ingiustificata.

La caratterizzazione di ogni personaggio ci è sembrata convincente, sia in termini di moveset che di Quirk: Himiko Toga ad esempio può assorbire il sangue dal suo rivale e assumerne le sembianze per un periodo di tempo limitato, e Ochaco Uraraka può sfruttare le sue unicità facendo fluttuare i suoi avversari per poi mazzolarli per benino a mezz’altezza.

Si sente una certa ripetitività di fondo, ma in generale si è rivelato davvero interessante

Un difetto evidente del gameplay forse è dato dalla mancata presenza di un indicatore del vigore: infatti è possibile scattare velocemente verso l’avversario senza che il personaggio accusi la stanchezza. Nella realtà, ma anche nel mondo dei supereroi, è assai improbabile, perché tutti prima o poi si affaticano e quindi negli stage in cui si può vincere anche per ring out quest’ultimo non finirà mai con i piedi fuori dal campo, poiché con uno slancio può rientrare in partita. Ma poi, a che serve il ring out se nel gioco non è presente neanche una modalità torneo per dargli un pochino di senso?

A conti fatti My Hero One’s Justice, al netto di qualche evidente difetto, propone effettivamente un buon tributo all’opera di Kōhei Horikoshi. Un titolo che, continuiamo a ripeterlo, è indirizzato solo agli appassionati poiché ricopre un arco narrativo che i neofiti non possono inevitabilmente conoscere e che difficilmente comprenderanno al meglio in questo videogioco. A noi ha divertito parecchio, ma dopo un po’ si inizia a sentire una certa ripetitività: a piccole dosi però si dimostra davvero interessante.

Conclusioni

Il primo videogioco ad esordire in occidente su console attuali (PS4, Xbox One e Nintendo Switch) e PC dedicato all’universo di My Hero Academia è tutto sommato interessante. My Hero One’s Justice è un buon picchiaduro a tre dimensioni, che ricorda molto da vicino la saga di Naruto Ultimate Ninja Storm in termini di combat system, condito però in salsa “eroica”.

Non fa della strategia e dei tecnicismi il suo fiore all’occhiello, ma risulta gradevole e adatto ad ogni tipo di videogiocatore, purché conosca la saga. Il titolo mette in scena una sequenziale modalità storia che ricopre le vicende narrate dalla metà della stagione 2 dell’anime alla prima parte della terza: inutile ribadire quanto questo gioco sia indirizzato esclusivamente ai fan. Inoltre è presente anche una modalità missione, che chiede in prestito al genere GDR qualche caratteristica, una componente online che consente di prender parte a combattimenti classificati e non, e la consueta modalità allenamento.

L’esperimento è più o meno riuscito: alla fine ce la siamo spassata in compagna di Deku e di tutti i suoi amici con My Hero One’s Justice, che a nostro parere può essere un valido punto di partenza per opere future dedicate alla saga, magari ancora più complete e appaganti. Dopotutto i propri limiti possono sempre essere superati: PLUS ULTRA!