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Nacon Revolution Pro Controller – Recensione

Per ovviare alla mancanza di un controller professionale su PS4, Nacon ha pensato bene di prendere in mano le redini del gioco e portare ai giocatori un controller dedicato agli eSports, con tali caratteristiche da rendere le sessioni più personalizzate e vicine alle esigenze particolari di una persona. Nacon Revolution Pro Controller è questo e ha centrato in pieno l’obiettivo, grazie al suo ottimo design ed alla possibilità di rimappare interamente i propri pulsanti per adattarsi ai vari stili di gioco. Unito ad un prezzo decisamente moderato per l’offerta proposta, indubbiamente si tratta di una perfetta soluzione per chi desidera avvicinarsi al panorama competitivo oppure vuole semplicemente un pad più performante rispetto a quello incluso con PS4. La differenza, dopo pochi minuti di gameplay, si sente eccome ed è difficile separarsi per tornare ad un classico DualShock 4.

Visivamente parlando, Nacon Revolution Pro Controller si avvicina più ad un pad Xbox One che ad uno PS4, con gli analogici che vanno a posizionarsi in modo asimmetrico. Per quanto possa sembrare un’eresia per i giocatori PS4 ed un plagio per quelli Xbox One, questa è riconosciuta da molti come la soluzione più comoda e maneggevole, capace di rendere i controller Xbox 360 ed Xbox One perfetti per tutti i giochi e dotati di un’ergonomia invidiabile. Nel centro, tuttavia, si posiziona un touch pad come quello del DualShock 4, ornato dalla stessa trama che caratterizza il controller PS4 creato per il ventesimo anniversario di PlayStation. Permangono i tasti Share, Options e PlayStation nelle posizioni classiche, ma scompare l’altoparlante integrato, con l’audio che viene mixato direttamente nell’output del monitor o della TV collegati alla console.

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I bottoni classici a destra sono più grandi e più ravvicinati rispetto a quelli del DualShock 4, mentre l’analogico destro rappresenta il vero punto di forza per la sua personalizzazione, pari a quella presente sul GC-400ES. Nella parte superiore si trovano i tasti L1 e R1, con i grilletti sotto di loro: tutti i bottoni sono in plastica lucida, ma non per questo scivolosa. Sul retro si trovano poi i tasti extra: due per lato, essi sono caratterizzati da una M, quindi programmabili per l’uso delle macro. Sopra di loro ci sono invece lo switch per variare tra modalità base e Pro, oltre ad un tasto per ciclare tra i 4 profili salvabili nel controller. Le luci rosse o blu sotto i tasti Share ed Options indicano al giocatore quale profilo è in uso al momento.

Sopra il controller c’è anche l’ingresso a 5 pin per il cavo USB da collegare alla console. Nacon Revolution Pro Controller non è infatti dotato di modalità wireless, essendo un pad pensato per gli eSports, quindi ha bisogno di essere collegato col cavo per funzionare. Può essere questo un punto negativo? Per chi mette la comodità davanti alla performance, assolutamente sì, ma provando il controller si intuisce subito quanto sia grande il salto di qualità. Sotto, infine, oltre all’ingresso jack 3.5mm, i due slot per l’inserimento dei pesetti, inclusi nella confezione per bilanciare a piacere il controller o renderlo più pesante in modo uniforme.

Non appena preso in mano il controller, si capisce subito che, nonostante lo chassis di plastica, i materiali usati siano di una certa qualità ed in grado di non far scricchiolare la struttura nemmeno nei momenti di rage quit. La resistenza dei tasti fisici è ottima, senza momenti di attrito o di blocco dei pulsanti nella loro sede, con gli analogici estremamente sensibili, ma dotati comunque di fluidità encomiabile. I tasti L1 ed R1 sono invece diversi rispetto a quelli classici: per utilizzarli al meglio è necessario appoggiare gran parte del dito su di essi, al contrario del solo polpastrello. Per quanto riguarda i grilletti, la loro corsa non è eccezionale e sembra risultare pari a quella classica, ma la molla interna è molto più dura: ciò permette di avere una migliore sensibilità nell’accelerare e frenare per i giochi di guida, anche se la corsa ridotta non giova alla causa. Al contrario, una tale caratteristica è utile negli FPS, dove conviene che il tasto sia attivato istantaneamente e non dopo l’intera pressione: questo è programmabile anche tramite l’applicazione su PC, in grado di variare angolazione e zone morte del grilletto.

revolution pro controller

Sorprendentemente, i 4 tasti programmabili sul retro sono in una posizione estremamente comoda: nonostante le pressioni siano effettivamente 4, le 2 coppie di bottoni sono unite nello stesso pezzo di plastica, con un’insenatura ideale per l’inserimento di un solo dito. La facilità di utilizzo e l’ergonomia di questi tasti sono veramente lodevoli, ma è necessario avere in mano il controller per capire quanto sia confortevole. Anche raggiungere lo switch ed il tasto per la selezione dei profili è molto semplice, essendo entrambi rotondi e sporgenti.

Lo switch è importante perché si può scegliere tra due diverse configurazioni: la prima, caratterizzata da una luce blu, è quella base del controller DualShock 4, quindi senza personalizzazione e tasti sul retro; la seconda, invece, corrisponde al colore rosso e identifica la modalità Pro, completamente personalizzabile grazie ad un’applicazione su PC.

È necessario dunque avere un computer per programmare il controller, ma è indubbio che ormai sia impossibile non averne uno se si è vicini al mondo del gaming, soprattutto se competitivo. Il software, scaricabile dal sito ufficiale di Nacon, permette di configurare la curva dell’analogico destro in modo minuzioso, decidendo quale sensibilità attribuire. I grilletti possono essere personalizzati per decidere le zone morte e quelle di azione, mentre i tasti anteriori, la croce direzionale e i bottoni posteriori vanno programmati a piacere, anche seguendo la configurazione delle macro. I profili vengono poi salvati all’interno del controller, il cui firmware può essere aggiornato via internet direttamente dall’applicazione.

Dal punto di vista semi-estetico, i giocatori sono in grado di decidere anche la luminosità e la pulsazione del cerchio attorno all’analogico destro, oltre a regolare la vibrazione indipendentemente dalla simmetria del controller: essa può essere disattivata, oppure alzata a tal punto da avere un generatore di terremoti tra le mani.

Nacon Revolution Pro Controller ha inoltre la possibilità di proporre al giocatore alcuni preset configurati da Nacon per provare nuove soluzioni o dare una base da cui cominciare a personalizzare il controller. È possibile inoltre salvare ed esportare i propri preset per condividerli con l’intera community.

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Dopo la configurazione iniziale, è tempo dunque di collegare Nacon Revolution Pro Controller alla propria PS4: anche se la luce dell’analogico si accende automaticamente non appena riconosciuta la console, è comunque necessario premere il tasto PlayStation per creare effettivamente il collegamento col controller. L’esperienza, da qui, è pari a quella di un classico DualShock 4, ma è all’interno dei giochi che si sente istantaneamente la differenza: aver escluso la modalità wireless in favore di quella cablata azzera completamente il lag input e fa in modo che i propri comandi siano trasmessi istantaneamente al gioco. Già solo con un simulatore come F1 2016 si riconosce l’immediatezza dei comandi e la maggiore sensibilità dell’analogico sinistro, unita ad una vibrazione più naturale. I tasti sul retro possono essere usati come leve sequenziali di un volante, rendendo più realistica la sensazione del cambio e lasciando il pollice destro libero di selezionare opzioni nel menu interno o di attivare il DRS.

Con FPS come Destiny o Call of Duty, invece, Nacon Revolution Pro Controller permette di utilizzare i tasti posteriori per sopraffare a tutti gli effetti gli altri giocatori. I giocatori di questi due titoli sanno sicuramente quanto sia importante saltare o scivolare con in mano una SMG o un fucile a pompa, quindi è altrettanto essenziale riuscire a mirare durante l’azione. Senza togliere il pollice destro dall’analogico, si possono usare i tasti posteriori come se fossero “X”, “quadrato” o “cerchio”, oppure dando ad un dorsale la funzione di attacco corpo a corpo. La croce direzionale, nonostante sia ottima in molte occasioni, si rivela debole nei picchiaduro, essendo non fissa sulle 4 vie. Tuttavia, la possibilità di creare macro è un buonissimo motivo per provare Nacon Revolution Pro Controller anche in questo ambito.

Uscendo dall’ambito competitivo, Nacon Revolution Pro Controller è comunque un classico pad per PS4, quindi perfettamente funzionante anche con giochi senza comparto multiplayer. Visto il suo prezzo, inoltre, che supera di poco i 100€, non si stacca poi così tanto da quello del controller originale: tanto vale, dunque, spendere qualcosa in più e munirsi di un joypad con caratteristiche e potenzialità di molto superiori. Mancano alcune delle configurazioni che troviamo nel pad Elite di Xbox One, ma le componenti intercambiabili avrebbero sicuramente innalzato il prezzo e le caratteristiche di Nacon Revolution Pro Controller non mettono in ombra minimamente il perfetto analogico destro e la configurazione interna. Se bisogna poi segnalare una piccola falla, occorre indicarla nella posizione del tasto Share, così sottile e vicino all’analogico sinistro da risultare scomodo in situazioni di gioco concitate. Al contrario, il tasto Options è invece accanto ai tasti fisici, quindi di facile utilizzo.

Conclusioni

Con un prezzo così competitivo per la qualità e l’offerta portata da Nacon Revolution Pro Controller, questo pad è sicuramente qualcosa da avere per chi vuole fare un passo in più e vivere, oppure semplicemente vedere da vicino, le performance di un controller competitivo. Pensato per gli eSports, la sua composizione è però estremamente vicina anche ai giocatori classici, sia per la semplicità d’uso che per le caratteristiche che lo rendono comunque un controller standard per PS4.

L’unica pecca, se così può essere chiamata per la sua natura, è l’assenza della modalità wireless, autentico tabù per chi non comprende le necessità di un giocatore competitivo, oppure capisce, ma non tollera una tale mancanza. Il cavo USB è comunque talmente lungo da permettere l’utilizzo stravaccati sul divano, quindi si tratta solamente di un limite mentale sul quale interrogarsi un attimo.

Nacon Revolution Pro Controller è quindi perfetto per i giocatori competitivi e si rivela abbordabile e comodo anche per quelli classici. Difficilmente si può fare di meglio per accontentare due categorie così eterogenee di persone.

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