Nairi

Nairi: Tower of Shirin – Recensione

In un mondo fantastico, ricco di vita e colori e popolato dai più disparati animali antropomorfi, lo studio indie HomeBearStudio ci invita a vivere un’avventura all’insegna della magia, dell’amicizia, ma soprattutto dell’ingegno grazie a Nairi: Tower of Shirin. Il progetto, finanziato inizialmente grazie a Kickstarter, è stato poi preso in carico da Another Indie, publisher che si occupa di localizzare e così diffondere il più possibile i giochi più promettenti del circuito indie: incredibile ma vero, il gioco è infatti disponibile anche in italiano.

Deliziosi disegni realizzati a mano, personaggi adorabili, una storia intrisa di magia, puzzle in grado di mettere alla prova l’ingegno dei giocatori e una colonna sonora arabeggiante sono i principali ingredienti di Nairi: Tower of Shirin, che si amalgamano per dare vita a un’avventura punta e clicca davvero intrigante. Ben visibili sono anche tutto l’amore e l’attenzione di HomeBearStudio verso il suo primo figlio che, probabilmente, non sarà l’ultimo dato il buon lavoro svolto e la fine che lo studio ha furbamente lasciato in sospeso, facendoci salire la voglia di tornare nel mondo di Nairi come a seguito di un finale di stagione ben riuscito.

La storia di Nairi ha inizio in modo piuttosto traumatico, quando il tutore della protagonista irrompe nella sua stanza esortandola a fuggire: i suoi genitori sono infatti stati catturati dalla Guardia Reale per motivi sconosciuti. La carovana con la quale la ragazza lascia la città viene però assaltata da un gruppo di banditi nel bel mezzo del deserto… felini banditi dal cuore tenero, fortunatamente, che restano impressionati dalle abilità di Nairi nel levarsi di impiccio.

Il grande MacGyver può solo pulire le scarpe a questa pulzella dalle mille risorse

In effetti bisogna riconoscere che il grande MacGyver pulisce le scarpe a questa pulzella dalle mille risorse, in grado di scappare da una prigione con il solo ausilio di una moneta e uno stecco di bambù: un’abilità che le sarà ben utile nel suo tentativo di scoprire cos’è successo ai suoi genitori. Immaginate una ragazzina ricca, senza alcuna conoscenza del mondo esterno, costretta all’improvviso ad introdursi in città dai quartieri poveri e contrattare con contrabbandieri, ladri, spie e boss criminali per poter tornare a casa: un po’ di furbizia non guasta di certo.

Come se non bastasse nel lungo percorso verso i quartieri ricchi, un po’ a causa del suo spirito d’avventura, un po’ guidata forse dal destino, Nairi si ritroverà alle prese con un’antica profezia, mistici enigmi e l’incredibile ma dimenticata storia di Shirin e del popolo dei Nooriani. Insomma, non ci facciamo mancare proprio nulla qui.

In realtà, se proprio andiamo a vedere, la storia di Nairi: Tower of Shirin non è poi così rivoluzionaria, ma quello che la rende interessante sono i personaggi. Non parliamo tanto dei personaggi principali, per quanto vi sfidiamo a non innamorarvi dell’adorabile topolino Rex, ex-boss criminale dal cuore tenero che ha lasciato la malavita per dedicarsi ai suoi studi archeologici, quanto piuttosto di tutte quelle comparse che per un motivo o per un altro dovremo riuscire a far collaborare con noi.

Navigando tra un vicolo e l’altro di Shirin con un veloce click del mouse ci sentiremo presto come a casa nostra, in mezzo a volti conosciuti e pettegolezzi di quartiere

L’anatra con problemi di autostima, quella un po’ tonta con una vera passione per i cappelli strambi, la vecchia lavandaia rettiliana che vuole levare d’impiccio il figlio fannullone e il pinguino Casanova in cerca del vero amore. La cosa bella del gioco è che per trovare la soluzione ai vari problemi che vengono posti davanti a Nairi, esplorare la città di Shirin e parlare con i suoi abitanti è fondamentale, perché non si sa mai chi potrebbe rivelarsi utile e disponibile in questo vasto mondo, giusto?

Così, navigando tra un vicolo e l’altro con un veloce click del mouse ci sentiremo presto come a casa nostra, in mezzo a volti conosciuti e pettegolezzi di quartiere, e sapremo perfettamente dove trovare l’oggetto o la persona adatta di volta in volta all’occasione.

I puzzle non si trovano però tutti in città e quelli che ci hanno messo più alla prova sono infatti quelli legati alla civilità nooriana e alle sue rovine; soprattutto l’ultimo santuario, giusto per concludere in bellezza una giusta curva di difficoltà. Le meccaniche sono quelle classiche di un’avventura punta e clicca, in cui è necessario trovare gli strumenti adatti a risolvere ogni situazione in giro per le varie ambientazioni, il che comprende oggetti fisici, ma anche indizi per decifrare codici e cose simili.

Una buona dose di enigmi interessanti e divertenti da risolvere ci hanno tenuti incollati allo schermo con la forza del puro gameplay

Nel corso delle circa 6 ore di gioco ci siamo trovati davanti a una buona dose di enigmi e problematiche interessanti e divertenti da risolvere, che ci hanno tenuti incollati allo schermo con la forza del puro gameplay. Ciò non significa che i comparti grafici e sonori non meritino un certo plauso: le ambientazioni e i personaggi sono infatti portati alla vita da adorabili illustrazioni realizzate a mano, con un’attenzione ai dettagli davvero notevole, e da una colonna sonora che sa dare il giusto tono e il giusto colore.

I dialoghi non sono doppiati, in compenso come abbiamo accennato in precedenza è presente la traduzione italiana, che seppur con qualche errore di battitura di troppo dà la possibilità anche ai non-anglofoni di godere delle battute di Nairi & friends senza problemi.

Conclusioni

Nairi: Tower of Shirin è un’avventura punta e clicca che unisce puzzle divertenti e dal giusto livello di difficoltà a una storia che, seppur non brilli per originalità, viene resa interessante dai personaggi che la portano avanti. Questi sono il vero punto di forza del gioco e la grafica disegnata a mano non fa altro che donare loro un aspetto ancora più adorabile e “simpatico”.

Le ambientazioni sono ricche di dettagli e vengono portate alla vita da una colonna sonora che sa settare di volta in volta la giusta atmosfera. L’attenzione che HomeBearStudio ha dedicato al progetto è visibile e, tutto sommato, speriamo di tornare presto a far visita al mondo di Nairi per arrivare fino in fondo alla sua storia.

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