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NBA 2K25 – Recensione

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Altro giro, altra vittoria per Visual Concept

Una delle principali difficoltà dei titoli videoludici ad uscita annuale è quella di provare a reinventarsi e migliorare costantemente, ammaliando il pubblico e convincendolo che sì, anche per quest’anno vale la pena investire in un nuova iterazione.

Questo discorso vale soprattutto per i franchise sportivi, che subito dopo l’estate sono già pronti ad essere pubblicati con le rose aggiornate, nuove modalità e qualche necessario ritocco tecnico.

NBA 2K25 non fa eccezione e, puntualissimo, anche nel 2024 torna sotto una veste profondamente rinnovata rispetto al predecessore, reo di aver imposto una serie di limitazioni agli utenti (in primis la cancellazione della Casa d’Aste nella modalità MYTEAM, qui fortunatamente reintrodotta) che già dopo i primi mesi avevano lamentato sui social un’eccessiva frustrazione.

Non manca un profondissimo tutorial per apprendere il complesso sistema di controllo del gioco

Quest’anno la copertina se la aggiudica Jason Tatum, astro indiscusso dei Boston Celtics con i quali ha vinto anche il campionato 2023/2024, A’Ja Wilson come protagonista della WNBA e il leggendario Vince Carter, uno dei dominatori della palla a spicchi che appare sulla Hall Of Fame Edition nella sua iconica schiacciata sotto la gamba, grazie alla quale vinse lo Slam Dunk Contest proprio nel 2000.

Uno dei tasselli fondamentali del gioco è il tanto decantato sistema ProPlay, già presente in NBA 2K24 che in quest’ultima versione trova forse la sua forma perfetta: memorizzando i filmati dei migliori cestisti in azione, il sistema ne riproduce i movimenti senza alcuna sbavatura, garantendo un realismo senza precedenti, basti pensare che rispetto allo scorso anno sono state aggiunte oltre 9.000 animazioni inedite, tra controllo palla, rilascio del tiro, dribbling ed esultanze, mentre l’intelligenza artificiale pensa al resto ottimizzando la responsività e la precisione dei compagni di squadra.

Oltre questo, NBA 2k25, che potete acquistare sullo shop online di GameStop, ha introdotto un nuovo sistema di tiro che permette l’utilizzo della levetta analogica per impostare il rilascio della palla a seconda delle esigenze di chi impugna il pad; a ciò si aggiunge la possibilità di eseguire finte di tiro pertinenti per rendere l’azione ancora più immersiva e ricca di spunti tattici durante ogni partita.

La City è l’HUB centrale collegato alla rete, grazie al quale si potranno sperimentare una moltitudine di modalità online

Le modalità di gioco non cambiano rispetto al passato, seppur parzialmente svecchiate in questa nuova edizione.

Si parte da MyCareer, punto fermo della serie che quest’anno decide di tornare alle origini e raccontare una storia scevra di inutili trame hollywoodiane e maggiormente incentrata sul basket puro e sull’ascesa del giocatore nello sfavillante mondo della NBA. Dopo aver creato il vostro personaggio (anche in questo caso è possibile usare il face scan e realizzare un modello con fattezze reali), verrete catapultati in un sogno ad occhi aperti che servirà a farvi prendere confidenza con i comandi e con la funzione dell’impeto, utilissimo soprattutto nei momenti decisivi. MP (questo il nome del protagonista) si risveglierà sul più bello e da lì inizierà il suo viaggio, accompagnato del fedelissimo Patrick Wells, agente esperto e prezioso consigliere, con cui avrete scambi narrativi interessanti, come ad esempio una serie di flashback utili a spiegare le vostre origini cestistiche.

Una volta sbloccata, potrete accedere alla City, HUB centrale collegato alla rete, grazie al quale si potranno sperimentare una moltitudine di modalità online, tornei, partitelle improvvisate e missioni utili per guadagnare qualche VC extra. Come sempre i punti necessari a far evolvere il vostro giocatore per renderlo competitivo sono il tasto dolente di ogni titolo 2K e anche l’edizione 2025 purtroppo non fa eccezione: serviranno infatti moltissimi VC per aumentare le statistiche dell’atleta protagonista e sovente capiterà di percepire palesemente un’inadeguatezza dovuta non tanto alle nostre capacità reali, quanto alla scarsità degli attributi impostati.

Purtroppo anche quest’anno le atlete della WNBA sono relegate al ruolo di semplici comparse

Questa divergenza aumenta a dismisura se si compete online con altri giocatori che magari hanno acquistato VC tramite microtransazioni (possibilità contemplata dal gioco) e, non badando a spese, hanno creato un giocatore immarcabile. Va da sé che per avere un minimo di chance, occorre investire una smodata quantità di tempo in questa modalità e non sempre vi sembrerà di essere ricompensati adeguatamente.

In MyNBA, la modalità più genuinamente strategica di NBA 2K25, è possibile iniziare una vera e propria stagione, focalizzandosi sulla capacità gestionale a cui affiancare i classici match sul parquet. Come nella passata iterazione torna la possibilità di scegliere tra 6 diverse ere per provare a competere ed imporre la nostra dinastia. Si parte dagli anni ’80 con Larry Bird e Magic Johnson, passando per il ’90 con l’egemonia dei migliori Bulls fino ad arrivare all’era di Steph Curry, LeBron James e soci. Per ogni periodo, veste grafica, tabellini dei punteggi e persino regole di gioco verranno automaticamente strutturate per risultare quanto più fedeli all’epoca in questione e sotto questo aspetto gli sviluppatori hanno soddisfatto a pieno tutte le nostre aspettative. Attraverso MyNBA Lite, Visual Concepts permette ai neofiti di bypassare una serie di regole ed impostazioni (legate soprattutto agli scambi con altri giocatori ed al draft di inizio anno) che potrebbero renderne più ostico e meno fluido l’apprendimento, andando poi ad impattare negativamente sull’esperienza generale di gioco.

Tecnicamente il titolo ha compiuto passi in avanti tangibili dall’ultima versione

Non possiamo che apprezzare l’ottima riproposizione delle ere, sia per la qualità tecnica che per l’attenzione ai dettagli che da sempre caratterizzano i titoli del franchise. Escludere i “momenti” personalizzati di campioni come Michael Jordan in NBA 2K23 o Kobe Bryant in NBA 2K24 a favore di un sistema più completo, ma non per questo meno approfondito è un’intuizione non male, che nei prossimi anni può essere ulteriormente arricchita generando nient’altro che consensi.

MyTEAM è forse una delle sezioni del gioco più apprezzate, più seguite, ma anche più soggette a feroci critiche da parte dell’utenza. Per chi non ne fosse a conoscenza, in questa modalità il giocatore può costruire da zero la propria squadra, acquistando o vincendo pacchetti di carte (dal prestigio variabile) per completare una rosa con la quale competere online e offline. Inoltre, come già detto in precedenza, quest’anno torna la Casa d’Aste che in NBA 2K24 era stata sostituita dal New Player Market, che invece che permettere ai giocatori di vendere ed acquistare carte, con totale autonomia sia per i prezzi che per le norma di vendita, imponeva un parco carte predefinito a prezzi fissi che variava settimanalmente. Ovviamente questo cambiamento ha suscitato le ire dello zoccolo duro dei fan, tanto da far tornare 2K sui propri passi a ripristinare l’Auction House. 

Le partite storiche, tra franchigie dei tempi che furono, hanno un fascino tutto loro

Questo non vuol dire che le microtransazioni sono ormai un lontano ricordo: come già anticipato, anche qui ogni più piccolo acquisto può essere effettuato con moneta alternativa, ossia acquistando con denaro sonante “pacchetti” di VC per collezionare un maggior numero di carte. Il costo di ogni carta, singola o pacchetto che sia è poi molto elevato e per raggiungere la cifra necessaria all’acquisto occorre sudare un bel po’.

Tecnicamente il titolo ha compiuto passi in avanti tangibili dall’ultima versione, anche grazie alla moderna tecnologia verificata ProPlay che assicura ancora più fedeltà dei modelli poligonali rispetto alle controparti reali. Molti dei volti più noti della pallacanestro odierna sono stati rivisti e aggiornati secondo gli standard più moderni, comprese le animazioni di tiro, di penetrazione e di difesa rispetto all’avversario.

La differenza si nota soprattutto sui modelli dei professionisti delle epoche passate, dove l’immobilismo del viso ed il numero inferiore di dettagli lascia intuire che il rinnovamento non sia stato eseguito a 360 gradi.

Ai margini, il comparto sonoro è sempre di primo livello, sia i rumori di fondo del pubblico, l’attrito delle scarpe sul parquet o gli accompagnamenti sonori della regia del palazzetto, tutto contribuisce a creare un’atmosfera profondamente realistica, degna di una simulazione di basket NBA degna di questo nome.

Conclusioni

La vera forza di NBA 2K25 è l’aver ascoltato i fan ed essere tornato su propri passi quando ce n’è stato bisogno. Il gioco è d’ispirazione per ogni tifoso della palla a spicchi e riesce ad incuriosire le nuove leve, così come convincere i giocatori di vecchia data parzialmente delusi dalle modifiche insensate dell’anno precedente.

Il gameplay è solido e accattivante e rende giustizia a tutti i più grandi campioni dell’NBA (grazie ad un parco animazioni di prim’ordine), permettendo al giocatore di immedesimarsi al 100% con i propri atleti preferiti, senza però rendere impossibile l’approccio strategico o esacerbare gli aspetti più tecnici delle modalità presenti. Il livello di dettaglio generale è altissimo e non parliamo solo di un’eccellenza visiva a cui ormai siamo quasi abituati, ma proprio di un’attenzione ai piccoli particolari e come mai prima d’ora chi impugna il pad viene messo al centro di tutto con video tutorial, suggerimenti e istruzioni a schermo che renderanno intuitivo anche il più complesso dei comandi.

Le microtransazioni sono da sempre un punto oscuro delle produzioni 2K, ma di questo la software house al momento non sembra preoccuparsi e visti i risultati annuali di vendita e una concorrenza sportiva del tutto assente, non ne ha torto.

Come sempre, una simulazione convincente, che farà la gioia di neofiti e fan di lungo corso.

Acquista NBA 2K25 sullo shop online di GameStop!

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  • Good
    +Modalità MyNBA piacevolmente rinnovata
    +Tante novità apprezzabili nel gameplay
    +La Casa d’Aste torna in MyTEAM
    +Tecnicamente sopraffino
  • Bad
    -Microtransazioni ancora invasive
    -WNBA marginale
  • 8.8 Clutch

Acquista ora su Gamestop.it

Conclusioni

La vera forza di NBA 2K25 è l’aver ascoltato i fan ed essere tornato su propri passi quando ce n’è stato bisogno. Il gioco è d’ispirazione per ogni tifoso della palla a spicchi e riesce ad incuriosire le nuove leve, così come convincere i giocatori di vecchia data parzialmente delusi dalle modifiche insensate dell’anno precedente.

Il gameplay è solido e accattivante e rende giustizia a tutti i più grandi campioni dell’NBA (grazie ad un parco animazioni di prim’ordine), permettendo al giocatore di immedesimarsi al 100% con i propri atleti preferiti, senza però rendere impossibile l’approccio strategico o esacerbare gli aspetti più tecnici delle modalità presenti. Il livello di dettaglio generale è altissimo e non parliamo solo di un’eccellenza visiva a cui ormai siamo quasi abituati, ma proprio di un’attenzione ai piccoli particolari e come mai prima d’ora chi impugna il pad viene messo al centro di tutto con video tutorial, suggerimenti e istruzioni a schermo che renderanno intuitivo anche il più complesso dei comandi.

Le microtransazioni sono da sempre un punto oscuro delle produzioni 2K, ma di questo la software house al momento non sembra preoccuparsi e visti i risultati annuali di vendita e una concorrenza sportiva del tutto assente, non ne ha torto.

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  • Good
    +Modalità MyNBA piacevolmente rinnovata
    +Tante novità apprezzabili nel gameplay
    +La Casa d’Aste torna in MyTEAM
    +Tecnicamente sopraffino
  • Bad
    -Microtransazioni ancora invasive
    -WNBA marginale
  • 8.8 Clutch

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