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MilanoPer chi non conoscesse Need for Speed (speriamo in pochi) si tratta di un nome che ha fatto la storia dei videogiochi di corsa automobilistica, non un semplice simulatore di guida, ma un brand che ha fatto esaltare ogni appassionato di pistoni, cavalli e fumo sull’asfalto. Alti e bassi, capitoli degni o meno di portare questo marchio sono punti di vista, ma quando i fedelissimi hanno visto sugli schermi losangelini il video d’annuncio di questo gradito ritorno sono tutti saltati sulla sedia dallo stupore.
In occasione della GamesWeek milanese siamo tornati a sederci al volante di Need for Speed, perchè diciamocelo, le features cambiano, ma si spera che il cuore sotto al cofano sia lo stesso di inizio carriera…
Come abbiamo già detto a Colonia, l’esperienza di guida offerta dal reboot di Need for Speed si suddivide in cinque rami, o “leggende”:
- Leggenda Speed: un tipo di gioco votato all’adrenalina e al rischio, sarà possibile ottenere più punti grazie ad azioni spericolate e che porteranno il veicolo al limite della distruzione.
- Leggenda Style: derapare, derapare, derapare, serve dire altro?
- Leggenda Tuning: per aumentare la propria reputazione sarà necessario creare auto sempre più belle e curate, fino a raggiungere il mezzo perfetto per mostrarlo alla folla.
- Leggenda Crew: questo stile è adrenalina allo stato puro, ma a differenza della Leggenda Speed l’attenzione dovrà essere portata sulla guida di precisione e le collisioni mancate per pochi centimetri.
- Leggenda Outlaw: le gare classiche non vi faranno aumentare reputazione, ma verranno contate le corse spericolate contornate da inseguimenti da parte delle auto della polizia.
Dopo questo breve incipit alle varie vie da seguire, come si è comportato nella fiera Milanese? Potremmo stare qui a ripetere le stesse cose dette dopo la prova durante la gamescom 2015, in quanto si tratta della stessa build, ma ci limiteremo a lasciarvi il link dell’anteprima in questione per andare ad analizzare i sentimenti che abbiamo provato. Perchè non smetteremo mai di dirlo: un titolo del genere è 80% passione e un 20% tecnologia di ultima generazione.
Innanzitutto, la potenza. Poter mettere mano all’editor per la customizzazione di un auto è già di per sé una gran cosa, ma in Need for Speed le opzioni di modifica raggiungono l’impossibile. Nonostante la demo provata abbia avuto una durata limitata, il garage ci ha dato in mano tutti i ferri di mestiere del caso: paraurti, fanali, gomme, cerchioni, minigonne, potremmo continuare per ore, ma questo già vi fa “gasare” e vantare della vostra creazione. Nessuno vi starà dietro, come estetica e come velocità.
Secondo, sempre la potenza. Poter portare su strada un veicolo sistemato ad hoc in grado di addentare l’asfalto eleverà il concetto di cui sopra all’ennesima potenza. A prescindere dal vostro stile di guida o dalla Leggenda scelta, il titolo di Electronic Arts non vi permetterà di tornare a guidare la vostra auto con la stessa soddisfazione di prima, pensando al bolide appena lasciato nella console. Una decina di minuti passati per le strade di Ventura Bay, una decina di minuti passati a vantarsi con il compagno di console delle televisione accanto. Perchè non c’è niente di meglio di un uomo che si vanta di quanto sia grosso e veloce il suo “motore”.
In ultimo, un pochino di delusione, non lo nascondiamo: si tratta della stessa versione portata in terra tedesca, quindi non è stata apportata alcuna modifica all’IA dei contendenti, un po’ troppo lenti e dalle manovre prevedibili. All’ordine del giorno abbiamo avuto drift finiti male in curve troppo strette e, soprattutto, previsioni di traiettorie avversarie che ci hanno regalato tutto il tempo necessario a scalare la classifica punti a suon di freni a mano.
Sarò eccessivo, forse pazzo, ma il brand di Need for Speed è come un motore da corsa: appena arrivato nel circuito videoludico, anni fa, ha subito dimostrato grinta e performance elevate, ma con il tempo il modello è stato sorpassato da altre “vetture” concorrenziali, sebbene meno “tamarre” e spinte. Ora la storia è cambiata, ingegneri e meccanici si sono messi all’opera e tutto gira ad altissimi livelli, nonostante le limitazioni di gameplay e tempo in fiera, ma sono sempre le emozioni a farla da padrona: NFS ti prende, ti mostra cosa puoi fare e ti regala gli strumenti per lanciarti prepotentemente sull’asfalto per distruggere gli avversari, a patto di voler osare un po’.
Ci aspettiamo grandi cose da Need for Speed, mi aspetto grandi cose, ora non ci resta che testarlo per la recensione a novembre.
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