News 05 Feb 2012

NeverDead – La Recensione

L’immortalità servita su un piatto di bug.

Il panorama degli action shooter in terza persona si arricchisce di un nuovo titolo che cerca di introdurre alcune novità. Ma come è risaputo le novità, salvo rari casi, non sempre sono una cosa positiva. Il problema non ritengo sia da imputare totalmente alla voglia di stupire con nuove scelte di game design, ma alla loro realizzazione tecnica non proprio impeccabile. Quando una buona idea come quella di avere un protagonista immortale che può combattere seppur smembrato diventa croce e delizia del gameplay, ci si chiede sempre quanto tempo sia stato dedicato al betatesting.

Lo ameranno: Chi è alla ricerca di un gioco action semplice e scorrevole.

Lo odieranno: Chi cerca un gioco longevo e con un alto tasso di difficoltà.

E’ simile a: Devil May Cry, Bayonetta

Titolo: NeverDead

Piattaforma: Xbox 360 / PS3

Sviluppatore: Rebellion

Publisher: Konami

Giocatori: 1 (Online 4 in modalità cooperativa e competitiva)

Online / Contenuti : Disponibile

Lingua : Parlato in Inglese, Sottotitoli in italiano

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Immaginate di essere immortali, di combattere orde di demoni affamati non solo con pistole, fucili e spade ma anche grazie alle vostre parti del corpo che si smembrano sotto i colpi dei nemici per poi ricomporsi dopo poco tempo.

Immaginate di potervi letteralmente staccare la testa e le braccia per utilizzarle come armi aggiuntive e di potervi smembrare e ricomporre quasi a piacimento. Sembra tutto molto bello, ma le aspettative saranno in grado di tenere fede alle promesse? Scopriamolo assieme e benvenuti nel mondo di NeverDead.

Bryce e Arcadia in azione!

 

STORYBOARD

Si chiama Bryce Boltzmann ed è un cacciatore di demoni con 500 anni sulle spalle, lavora per un’agenzia investigativa che si chiama NADA (National Anti Demon Agency). E’ un personaggio con un passato doloroso che si svelerà durante il gioco, ed è diventato immortale dopo uno scontro contro Astaroth, il re dell’inferno, responsabile dell’invasione demoniaca in corso. La sua immortalità ha un dono molto particolare: può infatti essere dilaniato dai nemici e trovarsi così senza braccia gambe e testa, ma è comunque in grado di continuare a lottare e ricomporsi come se niente fosse successo.

La sua compagna di squadra si chiama Arcadia Maximille, è una partner con un carattere freddo  e metodico, e si diverte a sparare contro Bryce, quando quest’ultimo non vuole obbedire agli ordini relativi alle missioni o si mette a flirtare in maniera esagerata.

La loro lotta per salvare la città porterà i due protagonisti ad incrociare il loro cammino con quello di Nikki Summerfield, una giovane pop star capricciosa, che per un motivo arcano viene inseguita e ricercata dai demoni.

Cosa si cela dietro l'identità di Nikki? Perchè è ricercata dai demoni?

 

GAMEPLAY

NeverDead è uno sparatutto action in terza persona che cerca di rinnovare il genere proponendo un gameplay classico ed introducendo alcuni elementi mai utilizzati da altri titoli. Oltre a combattere i nemici grazie all’utilizzo di armi piuttosto comuni, il giocatore dispone anche di una spada potenziabile per affettare i nemici. Essendo il protagonista immortale, i nemici possono farlo letteralmente a pezzi ma e’ possibile continuare a combattere utilizzando la testa che rotola per lo schermo, oltre che sparare con le braccia slegate dal corpo.

E’ un idea che sulla carta si presenta interessante, ma dopo poco tempo ci si rende conto della difficolta’ e della frustrazione nel cercare di ricomporre tutti i pezzi assieme facendo rotolare la testa verso il tronco e gli arti, creando anche buffe combinazioni. L’agganciamento delle parti corporee non e’ immediato e nel frattempo i nemici continueranno ad attaccare sia Bryce che la sua compagna. Mentre il protagonista non ha modo di morire (se non per cause specificate piu’ avanti) Arcadia invece viene spesso colpita e bisogna dirigersi verso di lei per darle supporto e farla rialzare.

Il gioco si ispira fortemente ad altri titoli, ad esempio le gemme rosse rilasciate dai nemici sconfitti e le porte demoniache che si aprono dopo aver ucciso un determinato numero di nemici, ricordano molto Devil May Cry. Ma a differenza di quest’ultimo titolo, in NeverDead l’azione è meno frenetica e piu’ ripetitiva. Dopo una decina di minuti, il gioco si rivela essere una fotocopia di se’ stesso: si entra in un’area con passaggio obbligato sbarrato da una porta bloccata magicamente, si combattono nemici sempre uguali, si libera il passaggio ostruito e via verso l’area successiva prima di incontrare il boss di fine livello.

Sangria. il Duca dell' Inferno, ha un odio sprezzante verso Bryce

Manca varieta’ anche In questo tipo di scontri, nonostante il design particolare dei boss, alcuni di questi bisogna sconfiggerli piu’ volte nel corso del gioco. L’unico boss veramente degno di nota per la sua caratterizzazione e’ Sangria, un demone superiore che e’ una vecchia conoscenza di Bryce.

Durante l’avventura grazie alle gia’ citate gemme rosse, sara’ possibile acquisire nuove abilita‘ che migliorano vari parametri del protagonista, dalla mira alla potenza dei colpi, oltre che al classico effetto “bullet time” che si attiva in automatico quando Bryce e’ in pericolo. Purtroppo non si nota molto la differenza quando queste abilita’ sono attive, manca la sensazione di crescita di potenza del personaggio. Lo stesso discorso si puo’ applicare anche alle armi, si parte con due pistole per proseguire con mitragliette, fucili e lanciagranate, ma e’ molto piu’ semplice e veloce utilizzare la spada per uccidere nemici comuni.

Ci sono poi alcuni modi differenti per combattere i demoni, ad esempio sparando sui muri e soffitti delle ambientazioni per far crollare i calcinacci sopra i nemici, oltre che far incendiare o prendere la scossa al protagonista e utilizzare delle pallottole speciali sbloccabili attraverso il negozio delle abilita’.

Il fuoco non ferma Bryce, ma lo aiuta a sconfiggere i nemici.

In molti livelli bisognera’ anche utilizzare la testa, letteralmente, per superare alcuni enigmi, tutti molto semplici, ed e’ un peccato che questa opportunita’ non sia stata sfruttata meglio per aumentare la longevita’ del gioco, che si attesta circa sulle sei-sette ore.

Il vero problema del gioco sta nella gestione della telecamera: quando si e’ a pezzi per terra, purtoppo mi e’ capitato spesso di rimanere incastrato e di non riuscire a ricomporre il corpo in fretta soprattutto durante lo scontro finale, finendo cosi’ in balia dei Granbaby, i demoni che possono ingoiare gli arti e la testa del protagonista. Sono questi l’unico vero ostacolo al completamento del gioco, perche’ quando la testa finisce dentro il loro stomaco, parte un minigioco nel quale bisogna premere un tasto con un certo tempismo, pena il game over, e quando succede la frustrazione aumenta notevolemente.

Piccoli ma noiosi, i Grandbaby risulteranno essere i nemici più fastidiosi.

 

GRAPHIC & SOUND

A livello grafico NeverDead si presenta con un buon motore, non fa gridare al miracolo ma e’ comunque in linea con le produzioni attuali (ovviamente escludendo le Killer App). Il design dei nemici è interessante, ma il loro numero limitato (7 più le loro 5 versioni potenziate) rendono l’esperienza di gioco molto ripetitiva, vi ritroverete faccia a faccia sempre con gli stessi mostri ma di colore diverso.

Molto ben realizzata invece la distruttibilità degli ambienti, è possibile sparare o colpire quasi tutti gli oggetti presenti nel gioco. Anche gli effetti relativi alla propagazione del fuoco, suono stati realizzati con cura.

Nonostante la colonna sonora sia firmata dai Megadeath, risulta scialba, ripetitiva e non sempre azzeccata al contesto del gioco, anche le voci dei protagonisti (soprattutto quella di Nikki) seppur ben doppiate risultano  a volte davvero insopportabili. Gli effetti sonori sono piatti, sicuramente non vi resteranno impressi.

Uno dei nemici tipici, ne dovrete uccidere veramente tanti.

 

ONLINE & REPLAY

A differenza della maggior parte dei giochi di questo tipo, NeverDead propone anche un comparto multiplayer per quattro giocatori, con sfide cooperative e competitive simili alla modalità Orda di Gears of War, ma anche qui i problemi relativi alla telecamera e alla monotonia del gioco si fanno sentire.

Uno dei obiettivi/trofei consiste nell'infilare la testa in tutti i canestri presenti nei vari livelli.

La rigiocabilità del titolo è piuttosto bassa, a meno che non vogliate completare il gioco per sbloccare i trofei/obiettivi. Sono presenti anche 10 statue da collezionare sparse per ciascun livello, alcune di queste sono veramente ben nascoste e servono piu’ da prolungamento alla longevita’ che ad uno scopo vero e proprio.

 

 

IN CONCLUSIONE….

Nonostante i suoi numerosi difetti, NeverDead riesce a divertire grazie all’originalità e al suo stile humour nero, ma questi elementi non sono sufficienti a promuoverlo. Se fosse stata sfruttata meglio l’idea di utilizzare le parti del corpo con puzzle ambientali più complessi e fosse stato meno ripetitivo nell’arco dei livelli, ci troveremmo di fronte ad un gioco sicuramente migliore.

Peccato anche per i numerosi problemi con la telecamera, un’occasione sprecata da Konami nel creare una nuova IP.

Bryce e il suo occhio “maledetto” che gli ha donato il demone Astaroth.

 

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