Colonia – Il primo Ni No Kuni era qualcosa di magico, unico: l’unione del gusto prettamente giapponese per i j-rpg e la magia visiva dello Studio Ghibli. Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno segue la scia del primo capitolo, che in territorio europeo e americano è riuscito ad ottenere un successo più che dignitoso, con più di un milione di copie vendute. Durante la Gamescom 2017 abbiamo avuto modo di provare una nuova componente del titolo, che insieme ad una tradizionale avventura ha dalla sua una serie di attività secondarie, atte a ricostruire nel ruolo di Evan il regno di Ding Dong Dell.
Per farlo, ovviamente, bisogna avere un regno ed un esercito al suo servizio: gli sviluppatori hanno ben pensato quindi di creare un vero e proprio micromanaging, il “Kingdom Mode” che ci permetterà tramite una splendida mappa isometrica in 3D di gestire i nostri abitanti, di assecondare le loro richieste e attraverso particolari side quest di aggiungere nuovi abitanti durante la nostra avventura. Il nostro esercito, invece, è fatto di piccoli soldati pucciosi, la modalità schermaglia dove avvengono questi scontri è semplice nell’esecuzione, ma assolutamente divertente quando si tratta di scendere in campo e farsi strada tra i soldati nemici.
Ci siamo mossi per la mappa quindi con l’intenzione di sbaragliare un cattivone di turno, facendoci strada tra le sue fila di soldati a colpi di spada e archi. Il funzionamento non è particolarmente complesso: le regole sono basate sul sasso, carta, forbice (ascia batte spada, arco batte ascia e così via) e si assume il controllo di Evan, ruotando tramite i dorsali le truppe selezionate. Le si ruota a seconda dell’esigenza, per sfruttare le debolezze nemiche ed infliggere i giusti danni per superarle. Non mancano eroi di supporto, del team di Evan, che ci permetteranno di utilizzare attacchi speciali con effetti curativi o, preferibilmente, con attacchi aerei devastanti.
Dopo aver sbaragliato in lungo e in largo i nemici, ci siamo resi conto quanto questa modalità secondaria di tutta l’offerta di Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno sia effettivamente riuscita: è divertente perché fondamentalmente semplice, ma aggiunge un “sapore” potenzialmente unico ad un classico jrpg che rischia, proprio come il primo capitolo, di esserlo fin troppo. Aggiunge varietà, ed insieme al micromanaging del Kingdom Mode può rappresentare un diversivo assolutamente fantastico. Ma non solo, durante la presentazione della gamescom, ci è stata svelata anche una nuova ambientazione: la città di Hydropolis, dove regna una regina piuttosto stravagante, terrorizzata da ciò che la circonda e con una mania del controllo decisamente fuori parametro. Non a caso sulla città si staglia un gigantesco occhio, che scruta costantemente i cittadini per evitare che facciano cose che possano infastidire la regina. Per fortuna, al servizio di questa bizzarra donna c’è un saggio ed elegante ragazzo, che nonostante un comportamento un po’ sottomesso, sarà la chiave per Evan ed i nostri compagni d’avventura per riuscire a guadagnare la fiducia e l’aiuto della paranoica regina.
Questo perché, a conti fatti, Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno sarà un viaggio di ricerca e scoperta, e i personaggi e le città splendidamente ispirate dall’immaginario fantastico dello Studio Ghibli saranno tantissime. Forse molta della magia del primo capitolo stava proprio qui, e a nostro avviso, da quanto visto in quest’occasione, il regno di Ding Dong Dell non è da meno.
Differente è il discorso sull’offerta complessiva del titolo, che nonostante le prime impressioni generali su trama e gameplay standard, rispetto al primo capitolo perde una certa originalità, rappresentata dai famigli e dalle magie, che lo rendevano estremamente peculiare nel panorama generale. Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno in questo senso appare come un more of the same, che sostanzialmente non è un male ma, da Level-5, potrebbe rappresentare un limite ad un titolo potenzialmente incredibile.
In conclusione
La nostra breve prova con la nuova modalità secondaria di Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno ci ha sostanzialmente entusiasmato: è bellissima da vedere con questo stile chibi estremamente caratteristico, ed è fondamentalmente divertente attraversare queste mappe piccine e farsi strada tra i piccoli eserciti nemici, sbaragliare le loro strutture e le loro difese, e giungere poi al “boss” di turno e sfogarsi a colpi di attacchi congiunti e mosse speciali. Se a questo aggiungiamo il micromanaging della modalità regno pare piuttosto interessante, soprattutto considerando la stretta interconnessione che ha con la narrazione principale e il gioco più “standard”. Aspettiamo Gennaio 2018 con tanta, tanta speranza, allora.