News 20 Giu 2024

Nintedo Direct, l’ennesima dimostrazione di forza della Grande N – Editoriale

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Switch è davvero al termine del suo ciclo vitale?

Quella andata in scena lo scorso 18 giugno, nel corso del Direct, è stata l’ennesima dimostrazione di forza di Nintendo. Un’esibizione tanto più convincente, quanto più si considera che il tutto si è consumato senza alcun grosso proclamo preliminare, senza cambiare di un millimetro il format ormai classico delle conferenze online della casa di Kyoto, senza tirare in ballo l’ormai atteso successore di Nintendo Switch, come tra l’altro era stato ampiamente anticipato.

Ci si chiedeva come sarebbe stato possibile riempire ben quaranta minuti di Direct senza nemmeno un accenno al prossimo hardware, senza grosse intromissioni di terze parti, senza che il tutto si tramutasse in un vuoto carosello di trailer di indie che finiscono per confondersi tra loro, eppure la magia si è compiuta. Una stregoneria possibile solo quando la consapevolezza e la dimestichezza con ciò che si sa fare è tale da far apparire tutto assolutamente normale, una confidenza con il mezzo capace persino di ridimensionare lo strabordante showcase di Xbox di settimana scorsa, conferenza che abbiamo puntualmente commentato in questo articolo.

Tra i titoli terze parti che più hanno impressionato, non si può non nominare Dragon Quest III HD 2D

Per sorprendere, difatti, l’azienda nipponica non ha dovuto interrompere quasi del tutto le uscite di progetti rilevanti per anni e anni; non è dovuta ricorrere ad una lunga trafila di acquisizioni per aumentare il ventaglio dei team, e quindi dei giochi, sotto la sua ala; non ha dovuto ipotecare la sopravvivenza propria e di altri studi in una gara al rilancio per il tripla A più costoso. Nintendo Switch, pur con qualche annata meno fortunata di altre, come è normale che sia, sin dal lancio ha fornito e continua a fornire titoli degni di attenzione con cadenza regolare, molti dei quali realizzati da first party.

Una consuetudine che, stando a quanto visto nel Nintendo Direct di ieri, non accennerà ad affievolirsi neanche in quelli che, sorprese permettendo, dovrebbero essere gli ultimi mesi, un anno al massimo, in cui l’attuale console ibrida resterà l’unica piattaforma di riferimento della Grande N. Del resto, una frenata, un rallentamento, un accenno di affanno, sarebbe anche lecito aspettarselo, ma ieri abbiamo avuto la riconferma che l’azienda di Kyoto è protesa ad infrangere ogni record in quanto a vendite registrate.

Il business model, del resto, è chiarissimo, cristallino, ben esplicitato nello show del 18 giugno. L’evento ha esordito con Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica, apprezzatissimo ritorno di una saga che mancava da un po’ e che si accoda ai recenti remake di Super Mario RPG, acquistabile a questo link, e Paper Mario: Il Portale Millenario, disponibile da GameStop. A seguire è stato il turno di Nintendo World Championships NES Edition, raccolta di minigiochi votati al competitivo online. È stato poi il turno di alcune produzioni di terze parti dal respiro mai troppo ampio, ma destinato ad un tipo specifico di pubblico: gli amanti di Fairy Tail, per esempio, o chi ama gli RPG di stampo nipponico.

Con il suo stile grafico toon shading, Mario & Luigi Fraternauti alla Carica ci ha conquistati immediatamente

Lo schema si è ripetuto, quasi immutato, sino all’ultima parte del Direct: qualche produzione made in Nintendo, mai troppo ambiziosa, e quindi costosa, ma solida e poi spazio alle terze parti con dei giochi iper-focalizzati su un target ben specifico. L’idea è insomma quella di un’azienda che punta alla massima efficienza, facendo leva sui propri brand, pescando a piene mani dal proprio passato, riadattando meccaniche ludiche che si sono già dimostrate efficienti, ma anche dando il giusto spazio alle terze parti. Tutto nel Direct è funzionale, misurato, con un posto ben preciso.

Proprio per questo, quando si esce dai binari, l’occasione è per forza speciale. E nello show del 18 giugno, le variazioni sul percorso sono state addirittura due: una piuttosto telefonata, l’altra completamente a sorpresa. Metroid Prime 4: Beyond, dopo anni di assenza, è finalmente tornato a farsi vedere. Un trailer non particolarmente esaltante, dobbiamo ammetterlo, ma che ha messo subito in chiaro che tutti i cardini della serie, ludici e narrativi, sono pronti a tornare. Ci sarà la prima persona, l’HUD integrata al casco di Samus, le sezioni platform e quelle di puro shooting, il target automatico dei bersagli, l’analisi dello scenario, la Morfosfera, i pirati spaziali e ovviamente i Metroid.

C’è tutto, ma è un tutto fin troppo prevedibile, per una formula che aveva già dimostrato di aver perso mordente con Metroid Prime 3: Corruption, titolo che nel suo tentativo di inseguire un taglio più cinematografico, in pieno stile Halo, aveva diluito il carattere della saga. La speranza è che questo Beyond non abbia ancora mostrato la sua cifra stilistica, la meccanica che ne caratterizzerà realmente il gameplay e attorno cui si avvilupperà la trama.  Il logo, così come il sottotitolo stesso, lasciano presagire la presenza di buchi neri e, quindi, di paradossi spazio-temporali che potrebbero portare un po’ di brio al tutto.

Echoes of Wisdom, senza mezzi termini la più grande sorpresa di questo Direct

La vera sorpresa del Direct, tuttavia, è stata The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, la prima avventura della saga che avrà come protagonista assoluta la principessa di Hyrule. Al contrario di quanto visto con Princess Peach: Showtime, titolo assolutamente ben inquadrato ma dal respiro piuttosto corto, quanto mostrato dal trailer lascia presagire ambizioni ben diverse. Il punto di riferimento, non solo in termini grafici, dovrebbe essere The Legend of Zelda: Link’s Awakening, con una mappa piuttosto ampia da esplorare, diversi dungeon e molti nemici da combattere.

La struttura di gioco, tra l’altro, è perfettamente connaturata al contesto narrativo della saga. Laddove Link, detentore della Triforza del coraggio, combatte con spada e scudo, Zelda, che invece si avvale del potere della saggezza, sdoppiando oggetti e personaggi incontrati lungo il cammino sarà in grado di risolvere enigmi e avere la meglio sugli avversari. Esattamente come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, che se non avete ancora acquistato potete farlo qui, sembra già un gioco che proteso a rompere il gameplay stesso, dando piena e totale libertà all’utente di sperimentare e trovare soluzioni alternative.

Nintendo sembra ancora regina e padrona di un mercato che, in altri lidi, sta andando incontro ad una violenta transizione. L’isola felice, e separata da tutto il resto, che l’azienda ha saputo lentamente crearsi a partire dal fortunato Wii, sembra quasi del tutto immune alla tempesta che sta sconvolgendo gli altri continenti. Laddove Sony sembra in frenata e Microsoft, dopo anni di letargo, sembra esserne uscita solo a suon di milioni in acquisizioni, Nintendo prosegue per la sua strada, dimostrando, anche con questo Direct, che l’arco vitale di Switch sarà anche agli sgoccioli, ma la sua utenza non passerà neanche un giorno senza aspettare, o giocare, l’ennesimo grande titolo disponibile sulla piccola ibrida della Grande N.

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