Con una mossa a sorpresa, ma forse non troppo per chi ha imparato a conoscere l’azienda, Nintendo ha annunciato il mese scorso Nintendo Switch OLED. Un modello che va chiaramente a soppiantare, almeno per ora, i rumor riguardanti una versione Pro: in un nostro speciale dedicato all’analisi di Nintendo Switch OLED abbiamo di fatto valutato la possibilità che, se davvero esiste, il modello Pro non è più da vedersi come rappresentante di metà generazione quanto, invece, di un nuovo futuro per Nintendo. Inutile però scervellarsi su ipotetici piani a lunga scadenza, quando tra le mani avremo quella che può attestarsi come la migliore console Nintendo Switch in circolazione: non è perfetta, anzi, la mancanza di migliorie a due dei suoi difetti più marcati (batteria e Joy-Con) ci ha fatto storcere il naso fin dall’annuncio, ma dall’altro lato non possiamo fingere che non ci siano stati dei progressi su altri fronti. Come suggerisce il nome stesso, lo schermo OLED.
Siamo stati invitati da Nintendo nei suoi uffici per dare un primo sguardo e toccare con mano Nintendo Switch OLED. Se a un’occhiata superficiale le differenze potevano quasi non esistere, eccezion fatta per uno schermo più grande (le dimensioni compatte degli schermi OLED hanno permesso di adottare un design quasi frameless, portando il display da 6,2″ a 7″ senza ingrandire la console di per sé) e un peso leggermente aumentato ma comunque impercettibile, è una volta accesa che si viene letteralmente folgorati. Luminosità e contrasto sono aumentati al punto che non serve nemmeno tentare un paragone con l’originale del 2017: la vittoria in questo senso è schiacciante, senza alcuna possibilità di replica. Colori vibranti, netti, pieni, bellissimi.
Abbiamo provato tre dei cavalli di battaglia Nintendo. The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Super Mario Odyssey e Mario Kart 8 Deluxe, ciascuno dei quali ci ha restituito sensazioni diverse. Se sfrecciando a bordo del nostro fidato kart siamo rimasti particolarmente colpiti dalla pista arcobaleno, com’era logico aspettarsi data la sua saturazione di base, in Super Mario Odyssey tutto ci è sembrato più carico e ricco, mentre il mondo di Hyrule sembrava voler emergere dallo schermo. Un taglio netto con il passato, dove persino lo schermo di Nintendo Switch Lite appare “sporco”. L’unico timore a concretizzarsi è stato quello legato alla risoluzione.
Lo schermo di Nintendo Switch OLED offre colori vibranti, netti, pieni, bellissimi
Come probabilmente saprete, l’incremento dello schermo a 7″ non è andato di pari passo con quello della risoluzione che resta bloccata a 720p. Questo ci ha fatto pensare che i pixel sarebbero risaltati di più, facendo apparire alcuni elementi frastagliati, è così è stato: non si notano nel vivo dell’azione, bensì quando per qualche motivo si mette in pausa la partita. Il menu di BotW nello specifico ci ha colpito in modo particolare, perché l’antialiasing in quel caso è davvero scadente. Giocando non si percepisce nulla di tutto questo, come abbiamo scritto l’impressione è che tutto sia più grande e luminoso, tuttavia nel momento in cui ci si ferma, per una ragione o l’altra, emerge una sgranatura evidente. Non sappiamo fin dove si estenderà questo colpo d’occhio, dopotutto BotW è stato il primo videogioco per Nintendo Switch ed era ancora cross-gen, essendo stato pubblico anche su Wii U, però non possiamo negare che Link in questo caso ne esca un pochino pesto.
D’altro canto riconosciamo anche che diventare troppo petulanti con Nintendo Switch OLED significa rimuginarci più del necessario. Il punto principale di questo ulteriore aggiornamento della console è solo presentare una versione “premium”, senza la pretesa di apportare alcun cambiamento radicale ma con l’unico obiettivo di rendere l’esperienza più piacevole. Certo, resta il fatto che batteria e Joy-Con avrebbero potuto essere presi in considerazione, nello sviluppo di questo modello, ed è probabilmente un neo che non ci toglieremo mai, tuttavia non si possono nemmeno negare i passi avanti mossi nel perfezionare quella Nintendo Switch che al lancio, quattro anni fa, aveva delle zone d’ombra evidenti.
Tra le migliorie più interessanti c’è la nuova versione del cavalletto
Pensiamo solo al cavalletto. Senza girarci attorno, l’originale era così mal pensato che l’idea di usarlo difficilmente passava per la mente. Per sganciarlo era necessario esercitare una forza tale da far temere di staccarlo, era sbilanciato nel reggere il peso della console e in generale era con molta probabilità l’elemento meno user friendly del pacchetto. Nintendo Switch OLED presenta invece un pannello che copre l’intera lunghezza della console e può essere regolato a qualunque angolazione, fino ad appiattirsi del tutto. Non oppone resistenza e basta un semplice tocco per piegarlo come preferiamo, offrendo la giusta resistenza per sostenere la console ma non eccessiva al punto da rendere faticoso un eventuale cambio di posizione. Regolare l’angolazione non è mai stato così comodo e sì, bisogna dirlo, era qualcosa che doveva essere sistemato (o addirittura non doveva esistere in primo luogo, così scomodo).
L’ultimo cambiamento degno di nota riguarda gli altoparlanti, un po’ più rumorosi e in grado di offrire una nitidezza maggiore rispetto agli altri modelli. Le cuffie restano ancora la scelta migliore, sebbene ancora una volta si sia persa l’occasione per il supporto alle cuffie Bluetooth, ma nel complesso è un altro passo avanti dal passato. Sebbene meno importanti delle caratteristiche sopra riportate, vale comunque la pena citare altri piccoli cambiamenti di design che Nintendo Switch OLED porta con sé: il sistema di ventilazione nella parte inferiore è rivolto verso il basso anziché all’indietro (per ospitare il nuovo cavalletto); la cornice attorno allo schermo adesso è nera lucida anziché opaca; la posizione dello slot per schede microSD è leggermente diversa.
Nel complesso, Nintendo Switch OLED è una versione rifinita dell’attuale console, un modello che motiva assolutamente la propria esistenza, ma che deve ancora dimostrare di meritare l’acquisto soprattutto da parte di chi è già in possesso del modello originale. Pur non negando la qualità visiva migliorata, si tratta di un lavoro volto a rendere l’esperienza più piacevole senza per questo diversificarla all’atto pratico: la scelta anzi di ingrandire lo schermo ogni tanto va a discapito della risoluzione, ovviamente in modalità portatile, rimasta inalterata. Siamo di fronte a una console più bella, anche per la scelta cromatica, e che diventerà il nuovo punto di riferimento nella line-up di Nintendo, ma ancora lontana dalle richieste del suo pubblico più affezionato, desideroso forse di una versione “Pro” più potente.
Potete prenotare Nintendo Switch OLED a questo link.