Nel furore della battaglia della console war, c’è una fazione che si è sempre tenuta in disparte, per nulla interessata alle diatribe su quel frame e mezzo in più o in meno che si percepisce su questa o quella console, o sulla texture di un gessetto colorato presente su PC ma assente nelle versioni casalinghe dell’ultimo gioco del momento.
Nintendo ha sempre adottato questo approccio super partes, a volte trionfando in modi del tutto inaspettati (Wii è un ottimo esempio), altre fallendo miseramente (la triste storia del suo successore, Wii U, parla chiaro), e in questa generazione la mossa ha ancora una volta ripagato ampiamente: Nintendo Switch non sarà la console più potente del mercato, né il device definitivo per usufruire di contenuti multimediali, ma per molti giocatori è diventata una compagna inseparabile.
La parola chiave, fa sempre bene ribadirlo, è “versatilità”: non c’è modo migliore per descrivere la vera potenza della console ibrida della grande N, capace di regalare emozioni indescrivibili grazie a esclusive prestigiose (The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey, per citare due capolavori a caso nel sempre più vasto catalogo a disposizione), ma anche a third-party (finalmente!) sempre più presenti (dagli insospettabili Skyrim a Dark Souls, da Doom a Diablo 3), tanto a casa quanto, soprattutto, in completa mobilità.
Avviare la partita comodamente seduti sul divano, seguendo l’azione sul grosso televisore in salotto, per poi staccare la console dal dock e portarla con sé ovunque, in un’altra stanza, in giardino, in viaggio, in spiaggia, in un flusso continuo di gioco ed emozioni senza dover interrompere tutto sul più bello, resta il miglior motivo possibile (ma non l’unico) per innamorarsi di Nintendo Switch.
Non sono pochi i giocatori che hanno ripreso a vivere avventure longeve e impegnative, mollate una volta presa coscienza del tempo che lavoro, impegni e responsabilità rosicchiano via dalle passioni, proprio grazie alla capacità di Nintendo Switch di offrire esperienze di alto livello, qualitativamente e tecnicamente (seppur con qualche eccezione in termini di performance, è innegabile), e di racchiuderle in un dispositivo da portare sempre con sé.
C’è anche chi avrà del tutto ignorato il dock posizionato vicino al televisore, magari perché quest’ultimo è sempre occupato dall’anima gemella, da un figlio, da un genitore, traendo quindi il massimo solo l’anima portatile della console ibrida. Ecco perché non sorprende la scelta di Nintendo di spingere l’acceleratore anche su quell’anima, offrendo una nuova versione, per certi aspetti complementare (per chi se lo può permettere), complice le potenzialità del cloud finalmente comprese e sfruttate anche in quel di Kyoto (ribadiamo il “finalmente”, dopo anni), completamente portatile e più “leggera”. Lite, appunto.
Da oggi è disponibile un nuovo modo di vivere Nintendo Switch: Nintendo Switch Lite è la nuova arrivata della famiglia, e abbiamo in serbo tanti contenuti per parlarvi delle sue potenzialità, o in questo caso, di come si differenzia dalla “sorella maggiore”, senza pestarle i piedi in alcun modo, tutt’altro.
Dotazione
Partiamo dal primo elemento con cui entrerete in contatto: la scatola. Anche lei, come del resto la console stessa, è più piccola rispetto a quella della Nintendo Switch standard, complice anche una dotazione per forza di cose ridotta. Nella Switch Lite troverete solamente, oltre alla console, della manualistica e un trasformatore, lo stesso della console base, e il perché risiede nella sua natura esclusivamente portatile: mancano infatti dock da collegare al TV, cavo HDMI, e gli accessori per i due Joy-Con (grip e laccetti), perché oltre a non poter trasmettere l’immagine su uno schermo esterno e a non poterla inserire nel dock (nemmeno per la ricarica), ha i comandi integrati.
Rumble HD e Telecamera IR di movimento
I veri grandi assenti sono però i Joy-Con, una differenza per certi versi cruciale, confrontando le due versioni così come le trovate in negozio. I comandi di Nintendo Switch Lite, infatti, non si possono sganciare in alcun modo, il che porta a rinunce di vario genere: niente sofisticato sistema di vibrazione, il Rumble HD, e mancano anche i sensori di movimento, che rendono incompatibili alcuni titoli (ne saprete di più continuando a leggere).
Quei pochi sono contrassegnati da un apposito simbolo sul retro della confezione (delle 3 modalità possibili, “TV/Da tavolo/Portatile”, Switch Lite è compatibile solo con quella portatile), quindi state tranquilli: non rischiate di comprare un gioco a scatola chiusa, è tutto indicato sulla confezione.
Nulla vieta di acquistare un set di Joy-Con separatamente, ma oltre a costare non poco, si va a perdere parte di quella praticità e comodità che una console pensata solo per l’uso in mobilità porta con sé.
Dimensioni
Una volta tolta Switch Lite dalla confezione, noterete subito delle dimensioni più ridotte, tanto dello schermo quanto nella sua interezza. Dati alla mano, la Switch base è alta 10,2 cm, larga 23,9 cm (con i Joy-Con collegati) e spessa 1,39 cm (2,84 cm considerando la punta massima della levetta analogica), mentre la Lite, pur mantenendo il medesimo spessore, è più bassa di circa 1 cm (9,11) e più stretta di 3 (20,8). Nonostante questo, la disposizione dei tasti è rimasta pressoché invariata, anche dal punto di vista dello spazio, quindi console alla mano vi sentirete a vostro agio, e i benefici maggiori li sentirete per il motivo illustrato nel punto successivo.
Peso
Nonostante le dimensioni contenute, la Switch standard faceva sentire il suo peso tanto sulle dita che dovevano sostenerla in modalità portatile quanto sui polsi. I fastidi principali si percepivano principalmente giocando sul letto, con la console tenuta a mezz’aria e lo schermo rivolto verso il basso, con la sua possanza che si faceva sentire perlopiù sui palmi, creando qualche fastidio dopo alcuni minuti di gioco. Switch Lite pesa più del 30% in meno (275 g, contro i 398 g della standard – con i Joy-Con collegati), una differenza che si sente eccome. Meno stress per le mani, nonostante risulti solida e compatta, con somma gioia dei nostri polsi.
Schermo & Audio
Sempre touchscreen capacitivo, sempre schermo LCD, sempre risoluzione 1280 X 720, ma le differenze sono due e sostanziali: Switch Lite offre uno schermo da 5.5 pollici, Switch da 6.2. Più piccolo, differenza percepibile principalmente in quei titoli dalle schermate “affollate” che già in handheld soffrivano di più rispetto alla modalità TV, e che qui patiscono quel pollice in meno (ma non troppo), ma compensa con una luminosità decisamente maggiore. L’audio, vera nota dolente, risulta più ovattato (e in certi frangenti, come nel menù principale, anche più basso).
Primo impatto e feeling generale
Per una descrizione più approfondita vi invitiamo a consultare la nostra recensione, limitandoci qui a un rapido e superficiale confronto tra le due. Di certo il peso inferiore, come anticipato, si fa sentire, affaticando meno le mani. Lo schermo appare più brillante, ma la differenza più importante riguarda i comandi: le 4 frecce sono infatti state rimpiazzate da una più classica croce direzionale, più governabile e in grado di offrire tanto la precisione dei singoli tasti quanto la mobilità delle levette, morbida com’è, e grilletti e levette offrono una maggior (seppur lieve) resistenza, quanto basta per renderli più responsivi e soddisfacenti da premere.
Nulla cambia in termini di porte, jack, pulsanti del volume et similia, ma manca, tantissimo, lo stand per tenerla in piedi. Bisogna necessariamente usare un accessorio esterno nel caso in cui vogliate giocare con il Pro Controller, ad esempio. Il feeling generale, insomma, ci porta a propendere per Switch Lite, complice anche la scocca, lievemente ruvida. Difficile valutarlo ora, ma sembra anche più resistente a sporcizia e ditate. E la scocca unica lascia presagire che in futuro vedremo sempre più design speciali, assenti nella versione standard ma già confermati per la Lite (come quello speciale dedicato a Pokémon Spada e Scudo).
Durata batteria
Per ora ci limitiamo a riportare i dati ufficiali, non avendo avuto modo di effettuare test ad hoc, ma dalle prime impressioni ci sentiamo di confermarli, con un lieve vantaggio di Lite rispetto a Switch standard: tra le 3 e le 7 ore per la prima, contro le 2,5-6,5 della seconda. Entrambe comunque si trovano al di sotto della versione “migliorata” della Switch standard (il modello che inizia con “HAD”), che invece si aggira tra le 4,5 e le 9 ore. Lite, insomma, è una via di mezzo.
Memoria
Nessuna differenza riscontrata. 32 GB di memoria interna per entrambi i modelli, espandibili con schede di memoria microSD, microSDHC e microSDXC fino a 2TB.
Velocità di download
Qui il confronto lo vince la Switch standard, quantomeno sulla distanza: se infatti nei pressi del router i test di connessione offrono risultati simili, allontanandosi aumenta lo stacco a netto vantaggio della sorella maggiore. Nel nostro caso specifico, a 10 metri dal router, la standard garantisce una velocità di download di 48 Mbps, contro i 21 della Lite, la quale però riesce a garantire un accesso davvero rapido all’eShop.
Giochi compatibili
Ad oggi, giorno dell’uscita di Switch Lite, la lista dei giochi non compatibili con la modalità Portatile è molto contenuta:
- 1-2 Switch
- Super Mario Party
- Nintendo Labo
- Just Dance
- Fitness Boxing
Si tratta di titoli che faranno storcere qualche naso (tranne 1-2 Switch, diciamocelo molto francamente), ma nulla di così drastico da spostare l’ago della bilancia a sfavore di Switch Lite. Alcuni giochi, poi, come Super Mario Odyssey o ARMS, che sfruttano i Joy-Con per alcuni comandi specifici, pur essendo compatibili, vengono solo in minima parte (il primo) o enormemente (il secondo) sacrificati. Discorso simile per quei titoli fortemente votati al multiplayer (Street Fighter, Mario Kart 8 Deluxe, Super Smash Bros. Ultimate, per citarne 3 a caso): dite addio alla possibilità di sganciare un Joy-Con e darlo a un vostro amico/collega per una sfida al volo durante una pausa pranzo.
Ma c’è da ricordare che non significa che non gireranno sulla vostra Switch Lite: semplicemente dovrete comprare un paio di Joy-Con a parte per poterci giocare.
Prezzo
Chiudiamo con un aspetto probabilmente cruciale, un potenziale “Cavallo di Troia” per chi si è sempre fatto scoraggiare dal prezzo della Switch standard, che di listino è a 329,98 € (ma che tra offerte e altro si è sempre trovata a prezzi lievemente più abbordabili). Switch Lite vanta un prezzo di gran lunga inferiore, 219,98 €, 110 € in meno di differenza che pesano come un macigno sullo stoicismo di chi ha sempre cercato di resistere in qualche modo a quella standard.
Vi invitiamo a leggere la nostra ben più approfondita recensione, per fugare ogni vostro dubbio sulla bontà della nuova arrivata in casa Nintendo: quel che è certo è che pur non sostituendo la “sorella maggiore”, merita certamente di essere considerata come acquisto soprattutto da chi conta di sfruttarla principalmente in mobilità, o come complementare a chi ne possiede già una e se ne è follemente innamorato.
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