Yoshitaka Amano
Speciale 07 Nov 2022

Non chiamatela intervista: una chiacchierata con Yoshitaka Amano

Con una camicia di Versace vintage e una t-shirt di Dario Argento arriva lui, il sensei giapponese Yoshitaka Amano, nella splendida cornice offerta dalla galleria della Reggia di Venaria alle porte di Torino. In questa spettacolare ambientazione sabauda, che nulla ha da invidiare a un palazzo uscito da FINAL FANTASY, abbiamo potuto scambiare due parole con l’artista che ha dato vita ai loghi della serie di punta di Square-Enix, con illustrazioni evocative e uniche nel suo genere.

Per chi non lo sapesse, Yoshitaka Amano è nato nel 1952 nella prefettura di Shizuoka, in Giappone. Divenne, sostanzialmente, uno dei primi (se non il primo in assoluto) character designer al mondo all’età di soli 18 anni, partecipando alla creazione di personaggi per molti dei più grandi cartoni di Tatsunoko, inclusi Gatchaman, Hutch the Honeybee e Cashaan: Robot Hunter. Il successo artistico lo portò alla porta dell’allora Squaresoft, con la quale creò loghi e disegni per la celebre serie FINAL FANTASY. Ha anche creato disegni per personaggi dei giochi Front Mission: Gun Hazard, Rebus (Uscito come Kartia negli USA) ed Emblem of Eru (che uscirà in Giappone con ‘Capcom’).

Il sensei Amano ha accettato di parlare con noi di Non Solo Manga in privato, con una piccola intervista che è diventata (devo dirlo) una chiacchierata informale davvero affascinante.

Yoshitaka Amano
Il Sensei Yoshitaka Amano al lavoro!

Come si è formato professionalmente il sensei Yoshitaka Amano?

Non ho avuto una formazione particolare sull’arte e il disegno: ho cominciato a lavorare da piccolo, quando avevo 15 anni. Mi piaceva molto disegnare, mi piacevano moltissimo i maestri europei come Michelangelo e Leonardo Da Vinci. Continuavo a disegnare le cose che mi affascinavano; tutto ciò che mi piaceva, io lo disegnavo. E quello che è venuto dopo è arrivato perché al mio capo piaceva ciò che facevo.

Maestro Amano, cosa ne pensa dell’arte legata al mondo dei videogiochi come prodotti commerciali?

Posso dire che in Giappone si parla di tanto di Ukiyo-e e Hokusai, che hanno prodotto opere nate per delle pubblicità e non come arte: quando però questi disegni sono arrivati in Europa (soprattutto in Francia), l’occidente ha riconosciuto la bellezza e il valore di questa arte. Quando l’Europa ha quindi notato tutto questo, il Giappone ha capito che quello che era stato creato [come pubblicità, n.d.r.] aveva un valore incredibile come arte. 

Yoshitaka Amano
Il risultato!
Maestro Amano, cosa vorrebbe dire ai giovani che vogliono intraprendere la sua stessa carriera, non solo quella del character designer ma quella dell’artista più in generale?

Innanzitutto bisogna divertirsi. Per sé stessi, altrimenti potrebbe diventare un lavoro (o un impegno) pesante. Invece (i giovani, n.d.r.) dovrebbero divertirsi a disegnare e trovare quello che li affascina e che gli piace. Dopo questo potrebbero pensare al lavoro e alla carriera, ma innanzitutto bisogna conoscere sé stessi per iniziare a lavorare in questo mondo. E una volta diventati professionisti, occorre mantenere orgoglio, responsabilità e professionalità, migliorando la tecnica e impegnandosi costantemente per diventare sempre più bravi.

C’è qualcosa che affascina il Maestro Amano dal mondo dei videogiochi?

Per prima cosa, non è che mi piacciono i videogiochi, mi piace disegnare e basta. Ciò che disegno riesco a farlo arrivare al mondo attraverso i videogiochi. Quello che mi diverte di questo mondo è la possibilità di utilizzare la mia immaginazione per creare un nuovo universo mai visto. Mi richiede un impegno enorme, ma mi dà anche un’enorme soddisfazione. È un lavoro che ti mette sotto pressione, ma una volta finita questa sensazione, il risultato è aver rappresentato qualcosa che nessuno prima ha mai visto.

Yoshitaka Amano
Il sensei Amano mostra con orgoglio la maglietta di Dario Argento.
Una domanda personale, Maestro: le è piaciuta Torino?

Ieri ho potuto visitare brevemente il centro storico di Torino. Mi ha affascinato la storia della casata reale dei Savoia, un mondo molto lontano da quello reale, di tutti i giorni! Qua ci sono stati re e regine, si girava in carrozza. Io non sono mai venuto prima a Torino; avevo visto qualcosa da libri e romanzi, ma non ero mai stato in questa città dal vivo che mi ha veramente affascinato.

Grazie Sensei!

Grazie a voi!

Yoshitaka Amano
Una bella foto con il sensei Amano non me la volevo fare?

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