Nothing Ear (a) – Recensione

Ottimi auricolari, al giusto prezzo

Nothing fa sul serio, iniziando ad uscire dal mercato di nicchia, con prodotti che pur mantenendo il proprio carattere, stanno riuscendo a riscuotere il successo che meritano. Se con il Nothing Phone 2 (a) l’azienda britannica ha realizzato quello che attualmente può esser considerato il miglior smartphone  nella fascia media (eccezionale il rapporto tra prezzo e prestazioni), adesso anche nel settore audio affianca al lancio dei nuovi auricolari top di gamma Ear, il modello “inferiore”, chiamato appunto Ear (a), il quale prova anch’esso a lasciare il segno. E ve lo diciamo subito, lo fa, senza ombra di dubbio. Compatibili con device Android ed iOS, hanno un prezzo di listino di soli 99 euro.

Convincono ed esaltano a partire dallo stile, che riprende quello delle Ear: con la loro stecca trasparente danno un’aspetto hi-tech impareggiabile agli auricolari, lasciando intravedere parte dei componenti interni. Ma le Ear (a) fanno di più sotto questo aspetto, perché oltre alle canoniche colorazioni nera e bianca, aggiungono un giallo che è un pugno in un occhio (in senso buono) e che rende impossibile passare inosservati. In un mercato di auricolari “tutti uguali”, Nothing è riuscita a dare personalità e riconoscibilità alla propria linea.

Un video di Nothing in cui parlano del design di Ear (a)

Stile che trasuda da ogni dove, a partire dalla confezione, su cui spicca (nel nostro caso) il giallo, e che continua nella custodia di ricarica, una sorta di “bolla” (così la chiama Nothing) con la parte inferiore gialla anch’essa, ma con quella superiore che è trasparente, lasciando che gli auricolari restino sempre in bella vista, con il led di stato ed il pulsante di accoppiamento anch’essi visibili (e protetti). Dobbiamo dire che inizialmente la forma tondeggiante della custodia non ci aveva convinto, poi col passare delle ore ci siamo resi conto di quanto riesca ad apparire ugualmente hi-tech, e soprattutto quanto comoda e pratica nell’utilizzo quotidiano sia. Ma a questo ci arriveremo a breve.

In un mercato di auricolari “tutti uguali”, Nothing è riuscita a dare personalità e riconoscibilità alla propria linea.

Nella confezione c’è l’essenziale: un cavetto USB-C, i gommini nelle taglie S ed L (di base sono montati quelli M) ed infine un manualetto, cosa che al giorno d’oggi fa sempre piacere vedere. Poi ci troveremo tra le mani la (tutto sommato piccola) custodia, che misura 47.6 mm x 63.3 mm x 22.7 mm e pesa 39.6 g, al cui interno alloggiano gli auricolari, che pesano invece 4.8 g cadauno e misurano 30.9 mm x 21.7 mm x 24.3 mm.

Il contenuto della confezione

Come vi accennavamo prima, la custodia (certificata IPX2) con il tempo ci ha stupito per la sua versatilità e praticità. Sembrerebbe scontato ma ci è capitato troppo spesso di avere delle custodie o troppo ingombranti (che richiedevano una borsa a parte per il trasporto) o piccole ma poi scomode nell’utilizzo vero e proprio.
Quella delle Nothing Ear (a) non solo è comoda da mettere e prendere dalla tasca, grazie alla sua forma a volte quasi ci dimentichiamo di averla addosso, ma è anche comoda da aprire e chiudere e alquanto solida. Poi estrarre e rimettere a posto gli auricolari è un’operazione che si fa senza guardare, restando ben ancorati al magnete, lo stesso che li attrae nella giusta posizione quando andiamo a riposizionarli, senza margine di errore.

Il design della custodia ci ha convinto sotto ogni aspetto

Del design degli auricolari vi abbiamo già accennato qualcosa, ma la forza dei Nothing Ear (a) sta nella loro comodità e stabilità, cosa che poi si riflette anche nella qualità del suono. Ne abbiamo provati tanti di auricolari in ear e dobbiamo dire che raramente abbiamo riscontrato una tale stabilità. Una volta indossati dovrete davvero mettervi a correre o fare con il viso i movimenti più assurdi possibili per farli muovere dalle vostre orecchie. E questo vuol dire che il suono sarà sempre come deve essere, gli auricolari in-ear sono pensati per adattarsi alla perfezione alle vostre orecchie.

Tra l’altro potrete fare un test tramite l’app Nothing X, per capire se il gommino che state utilizzando è della taglia giusta per le vostre orecchie (si chiama “test di adattamento della punta auricolare”). Tutto questo si traduce nella possibilità di usarli in tantissime situazioni senza dover stare di tanto in tanto a rimetterli a posto perché stanno per cadere o per ascoltare al meglio la musica, ma anche di usarli in ambiti più “movimentati” (senza esagerare, beninteso). Tra l’altro sono certificati IP54 quindi potrete portarli senza problemi al mare, essendo resistenti a polvere e spruzzi d’acqua.

C’è un’altra caratteristica degli Ear (a) legata al discorso stabilità: i comandi. Quando abbiamo letto del sistema di input “a pizzico”, abbiamo un po’ storto il naso visto che già con gli auricolari “touch” spesso e volentieri si va a muovere l’auricolare, invece anche in questo caso ci siamo dovuti ricredere. Non solo “pizzicando” gli auricolari, gli stessi resteranno nella loro posizione, ma abbiamo trovato gli input molto più precisi rispetto al classico sistema touch. Ottima, e soprattutto ben applicata intuizione da parte di Nothing.

Nessun controllo touch, qui bisogna “pizzicare”

I comandi si trovano su entrambi gli auricolari e sono personalizzabili attraverso l’app Nothing X (la stessa usata per le CMF Buds): con una singola pressione metteremo in play/pausa, ma ricordiamo che anche togliendoli si ferma automaticamente la riproduzione (e riparte quando li rimettiamo). In base alle nostre esigenze siamo riusciti a settarle in modo da avere il pieno controllo degli auricolari, quindi risposta e rifiuto di una chiamata, volume, cambio traccia, controllo del rumore e… l’IA vocale, nel caso specifico ChatGPT, che è ormai integrato in tutti gli auricolari Nothing e CMF by Nothing, a patto che abbiate uno smartphone Nothing. Di questo parleremo più avanti, ma già che ci siamo, non possiamo che elogiare l’app Nothing X.

Essenziale e pulita, come da tradizione Nothing, permette di trovare e gestire tutte le funzionalità in maniera rapida ed intuitiva. Tra queste ci sono quelle basilari come appunto i comandi, ma anche il controllo del rumore e l’equalizzazione (con un’opzione specifica per il Bass Enhance). Ma se scaviamo un minimo più a fondo troveremo alcune opzioni attivabili o disattivabili, come il rilevamento auricolare, la modalità a bassa latenza (per sessioni di gaming pro), il codec LDAC (per un audio ad alta qualità) e la doppia connessione (per usarli in contemporanea su due dispositivi).
Alcune di queste feature potrebbero non servire o non andare a genio a qualcuno, anche perché vanno ad impattare sulla durata della batteria, tuttavia a parte la modalità a bassa latenza, le altre per noi sono indispensabili.

Ed eccoci vicini al primo “verdetto”, perché ora parliamo di batteria. La batteria della custodia è da 500 mAh, mentre quelle degli auricolari sono da 46 mAh: in tutto dati alla mano permettono di arrivare ad un totale di 42 ore circa con l’ANC spento, mentre si arriva a 24 ore circa con ANC attivo. A conti fatti però la durata reale dipende anche dalle funzioni sopracitate, ma soprattutto dal volume d’ascolto, quindi è difficile avere una stima precisa che sia “universale”.

Detto ciò dobbiamo dire che sì, l’utilizzo o meno dell’ANC impatta drasticamente sull’autonomia, ma che nonostante questo siamo riusciti tranquillamente a coprire circa quattro ore e mezza di viaggio in treno con una sola carica, che sarebbero quasi raddoppiate disattivando l’ANC. Supporta anche la ricarica rapida via USB-C, che permette di ottenere circa 10 ore di ascolto con soli 10 minuti di ricarica (con ANC disattivato).

Possiamo quindi ritenerci soddisfatti sotto questo aspetto? Assolutamente sì, abbiamo dovuto metterli a dura prova per scaricarli del tutto ed a meno che non abbiate l’esigenza di usarle per un giorno lavorativo intero senza toglierli un attimo ed ascoltando musica ininterrottamente, l’autonomia non sarà un problema.

Vi assicuriamo che dimenticherete che vanno anche ricaricati

Così come non saranno un problema i rumori attorno a voi grazie all’ANC (Active Noise Cancellation) a ben 45 dB: le abbiamo testate in diverse situazioni e siamo riusciti sempre a goderci la nostra musica riuscendo ad isolarci dal mondo esterno. Eccezion fatta per una scolaresca che si trovava nello stesso vagone treno, contro cui i nostri ottimi auricolari si sono dovuti arrendere, ma per il resto abbiamo camminato in città o viaggiato su mezzi pubblici riuscendo ad annullare il grosso dei rumori circostanti.

Attraverso l’app Nothing X (ma anche dal menu a tendina se avete un Nothing Phone) potrete scegliere sia i diversi livelli d’intensità di ANC, tra cui quello “adattivo” che automaticamente si regola in base al rumore esterno, o selezionare la modalità “trasparenza” per restare connessi col mondo esterno. Ecco, se proprio dobbiamo trovare qualcosa che non ci ha convinto, è quest’ultima: a nostro modo di vedere poteva esser fatto di più, nonostante negli aggiornamenti che ci son stati sia migliorata, tutt’ora non è al livello del resto del reparto ANC. Questa parte vale ovviamente anche per le chiamate.

L’integrazione con Chat GPT è sicuramente un plus di Ear (a)


Ed a proposito di chiamate, Nothing introduce la Clear Voice Technology: gli auricolari sono dotati di 3 microfoni ed un sistema IA che rileva la voce, ripulendola da rumori in sottofondo, vento o qualsiasi altra cosa possa interferire, restituendo (dobbiamo ammettere) conversazioni chiare e nitide. Prima di passare alla qualità d’ascolto a livello musicale, vorremmo spendere due parole sull’integrazione di ChatGPT, visto che tutto sommato sempre di conversazioni si parla, seppur ricordiamo che è una feature riservata solo ai possessori di smartphone Nothing.

Non siamo grandi estimatori e fruitori dell’IA in generale, ma per dovere di cronaca si trattava di una feature che dovevamo provare in fase di recensione. Ebbene, siamo rimasti stupiti da quanto fare una “discussione” con l’IA di ChatGPT possa risultare vicino ad una normale chiacchierata, al punto che ne abbiamo approfittato sia per informarci su alcune cose mentre eravamo a passeggio con il cane, ma anche per tenere allenato un po’ il nostro inglese. Beh, tolta questa parentesi, l’integrazione negli auricolari che permette di richiamare l’IA in maniera pratica e veloce è sicuramente un plus di Ear (a) ed è un segnale di quanto Nothing sia al passo con i tempi.

Chat GPT è integrato in tutti gli auricolari di Nothing

Ma per quanto siano ricchi di funzionalità questi Nothing Ear (a), l’aspetto fondamentale è e resterà sempre la qualità d’ascolto musicale, di cui non possiamo che ritenerci super soddisfatti. Sì perché sicuramente le Ear (il top di gamma di casa Nothing) avranno una costruzione fatta con materiali più pregiati, il supporto al codec LHDC e qualche opzione software in più che si tradurrà in una qualità maggiore, auricolari di marchi ben più blasonati offriranno un’altissima fedeltà sonora che permetterà di cogliere davvero qualsiasi sfumatura presente in un brano; ma tutto questo non senza compromessi. Innanzitutto c’è da ricordare che il prezzo di Nothin Ear (a) è di soli 99 euro (anche se si trovano spesso ad una decina di euro in meno), mentre quello di Ear è di 150 euro, e soprattutto che salendo di categoria è un attimo arrivare a 200-300 euro, ritrovandosi spesso con auricolari di peso e dimensioni consistenti che ne inficiano vestibilità, comodità e stabilità.

Gli Ear (a) si candidano al ruolo di migliori auricolari rapporto qualità/prezzo esistenti al momento

In fase di recensione questi sono aspetti di cui si deve tenere conto, non è per mettere le mani avanti, anche perché i Nothing Ear (a) hanno una resa davvero ottima, il fatto che supportino solo il codec LDAC non sarà un problema se le utilizzerete con Spotify, ed offriranno comunque tante sfumature che ci aspetteremmo solo da auricolari di un certo livello. Il suono è ben bilanciato e si adatta ad ogni genere musicale, raramente abbiamo sentito l’esigenza di cambiare equalizzazione. Ascoltando playlist che vanno dal rock/metal/industrial all’elettronica, passando per l’ambient/classica ed arrivando a classici pop/rock, si sono destreggiati sempre bene, offrendo un suono pulito e ricco di dettagli ma soprattutto, sempre naturale e mai preponderante verso una direzione o l’altra.

Solo in alcuni casi, come qualche classico del passato (Micheal Jackson, Elton John) abbiamo sentito la necessità di attivare la funzione Bass Enhance, che ha compensato egregiamente quella mancanza di corposità, ma in generale con i brani più moderni non c’è stata necessità di esaltare le basse frequenze. Abbiamo usato sempre un’equalizzazione personalizzata, e forse sotto questo aspetto qualcosina in più poteva esser fatto: per quanto capiamo che alcune funzionalità debbano rappresentare un valore aggiunto per il modello superiore, qualche opzione in più o qualche parametro in più da personalizzare avrebbe fatto sicuramente comodo.

Chiudiamo con la parte gaming, in cui i Nothing Ear (a) riescono ad esprimersi alla grande come negli altri ambiti: a seconda del gioco potrete andare ad equalizzare il suono per ottimizzarlo, ma in generale la pulizia e naturalezza espressa, si addice a qualsiasi genere. Se siete dei “pro player” c’è la modalità Low Latency che ridurrà un po’ l’autonomia, ma garantendovi zero latenza. Infine la Dual Connection, che vi permetterà di usarli in contemporanea su due dispositivi diversi, è una feature che si sposa alla perfezione con chi gioca in mobilità da Switch, Steam Deck o anche Tablet.


Conclusioni

Nothing Ear (a) e Nothing Phone 2 (a), due prodotti della stessa casa che condividono non solo il nome, ma anche il concetto della linea (a), ovvero di un device che, al giusto prezzo, offre prestazioni di un certo livello. Ad un prezzo che non possiamo definire elevato, parliamo di 99 euro, abbiamo tra le mani degli auricolari che non solo sono ricchi di funzionalità (cosa a cui Nothing ci ha abituati), ma che offrono un livello qualitativo ben al di sopra di questa fascia di prezzo.
Dietro un design ed una colorazione che sono tutto un programma, soprattutto nella colorazione gialla, si nasconde un concentrato di tecnologia: riduzione del rumore a 45 dB, doppia connettività, in-ear detection, 3 microfoni con Clear Voice Technology ed un sistema di controllo “a pizzico” che rende molto più dei soliti pannelli touch. L’app Nothing X è poi tanto essenziale quanto pratica. E come non citare l’integrazione vocale con Chat GPT per i possessori di smartphone Nothing? Un passo avanti.

Ma è nell’utilizzo quotidiano, nella lunga autonomia, nella praticità e portabilità della custodia, nella comodità e nella stabilità degli auricolari stessi, ma soprattutto nella resa audio pulita e al tempo stesso ben definita che gli Ear (a) si candidano al ruolo di migliori auricolari rapporto qualità/prezzo esistenti al momento, proprio come il Phone 2 (a).

Saranno i vincitori? Quello che possiamo dirvi è che sono diventati il nostro principale device audio nell’utilizzo quotidiano, quello che portiamo sempre con noi a prescindere di dove andiamo e cosa facciamo; perché in fondo, può tornare sempre utile.

Trovate tutte le info ed il link all’acquisto sul sito ufficiale di Nothing

  • Good
    +Sia la custodia che gli auricolari sono comodi da "indossare"
    +Qualità audio al di sopra della fascia di prezzo
    +L'ANC a 45 dB vi isolerà dal mondo
    +Vi dimenticherete di ricaricarli
    +Controlli "pinch" infallibili
    +Tantissime feature, tra cui Chat GPT integrato...
  • Bad
    -...solo per chi ha uno smartphone Nothing
    -Alcune funzionalità sono state "occultate" a favore del modello superiore
  • 9.3 Spaziali
Conclusioni

Nothing Ear (a) e Nothing Phone 2 (a), due prodotti della stessa casa che condividono non solo il nome, ma anche il concetto della linea (a), ovvero di un device che, al giusto prezzo, offre prestazioni di un certo livello. Ad un prezzo che non possiamo definire elevato, parliamo di 99 euro, abbiamo tra le mani degli auricolari che non solo sono ricchi di funzionalità (cosa a cui Nothing ci ha abituati), ma che offrono un livello qualitativo ben al di sopra di questa fascia di prezzo.
Dietro un design ed una colorazione che sono tutto un programma, soprattutto nella colorazione gialla, si nasconde un concentrato di tecnologia: riduzione del rumore a 45 dB, doppia connettività, in-ear detection, 3 microfoni con Clear Voice Technology ed un sistema di controllo “a pizzico” che rende molto più dei soliti pannelli touch. L’app Nothing X è poi tanto essenziale quanto pratica. E come non citare l’integrazione vocale con Chat GPT per i possessori di smartphone Nothing? Un passo avanti.

Ma è nell’utilizzo quotidiano, nella lunga autonomia, nella praticità e portabilità della custodia, nella comodità e nella stabilità degli auricolari stessi, ma soprattutto nella resa audio pulita e al tempo stesso ben definita che gli Ear (a) si candidano al ruolo di migliori auricolari rapporto qualità/prezzo esistenti al momento, proprio come il Phone 2 (a).

Saranno i vincitori? Quello che possiamo dirvi è che sono diventati il nostro principale device audio nell’utilizzo quotidiano, quello che portiamo sempre con noi a prescindere di dove andiamo e cosa facciamo; perché in fondo, può tornare sempre utile.

Trovate tutte le info ed il link all’acquisto sul sito ufficiale di Nothing

  • Good
    +Sia la custodia che gli auricolari sono comodi da "indossare"
    +Qualità audio al di sopra della fascia di prezzo
    +L'ANC a 45 dB vi isolerà dal mondo
    +Vi dimenticherete di ricaricarli
    +Controlli "pinch" infallibili
    +Tantissime feature, tra cui Chat GPT integrato...
  • Bad
    -...solo per chi ha uno smartphone Nothing
    -Alcune funzionalità sono state "occultate" a favore del modello superiore
  • 9.3 Spaziali

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