Quando le ormai reali e tangibili Xbox One e Playstation 4 non erano nemmeno nell’immaginario dei rispettivi creatori, a farsi la guerra nei salotti c’erano quelle console che già da un po’ fanno parte della categoria del mondo del retrogame. Playstation 2, Xbox e Gamecube, erano le fabbriche dei sogni del tempo, ed anche se a loro modo potevano creare dipendenza, questa non era così radicata nel giocatore da tenerlo per sempre legato alla piattaforma.
Le major avevano quindi bisogno di un nuovo, subdolo ed astuto metodo per legare indissolubilmente le anime dei giocatori alle proprie console… Ma come?
Ci ha pensato per primo il colosso americano Microsoft, con l’innovativo sistema degli Achievements, più comunemente conosciuti in Italia come Obiettivi. Il loro timido suono, che si può ascoltare ogni qualvolta se ne sblocca uno, è stato elaborato sapientemente da un gruppo di esperti sulle teorie dell’ipnosi di Braid, e da potenti stregoni vudù del Sudamerica, che hanno unito le forze per assuefare sempre di più il giocatore, rendendolo incapace di fare a meno di quella soave melodia. Questi piccoli contentini, dall’apparenza innocui, divennero però ben presto più pericolosi del virus ebola, mietendo vittime ad una velocità da fare invidia a Vettel.
L’efficacia di questa arma segreta, non passò inosservata al contendente nipponico chiamato Sony, che quanto prima corse ai ripari, sviluppando un sistema di ricompense molto simili ma a cui cercò di dare un tocco particolare. Tramite l’oculata resurrezione di alcuni scienziati tedeschi appartenenti alle SS, ed all’evocazione di terribili demoni Sumeri, Sony lanciò i suoi Trophies, che invece della semplice cifra accumulata nel Gamerscore dell’azienda concorrente, donava appunto Trofei di crescente preziosità (Bronzo, Argento, Oro). Ma a quel punto, imitare non era sufficiente, e l’azienda aveva bisogno di un qualcosa in più, qualcosa che attraesse i giocatori come gli oggetti brillanti attirano le gazze ladre. Arrivò così l’ambito Trofeo di Platino, un premio aggiuntivo che stava ad indicare che il giocatore aveva completato un gioco al 100%.
Quello che venne dopo, fu solo guerra. Orde di “sonari” e “boxari” iniziarono una lotta intestina, che rapportata alle precedenti console war, relegava quest’ultime a semplici scaramucce.
Scherzi a parte, l’innovazione degli Achievements di Microsoft e dei Trophies di Sony, è stato un vero e proprio colpo di genio, ma che indubbiamente ha anche fatto parecchi danni (e stavolta non stiamo scherzando). Grazie alla loro introduzione, i giocatori hanno avuto una ragione in più per socializzare e per competere tra di loro, gettando inoltre le basi per la nascita di nuove community online e piattaforme per gamers come il famosissimo portale TrueAchievements (che da poco ha aperto la sua costola sonara TrueTrophies).
Con l’avvento di queste nuove realtà, era quindi prevedibilissimo che si venissero a creare anche i “personaggi” che in un certo qual modo provano ad innalzarsi su un gradino più alto rispetto a tutti gli altri, chi per bravura, chi per il semplice fatto di puntare a vette più prestigiose rispetto al resto della massa. Ne citiamo uno fra tutti, colui che forse ha destato più interesse/scalpore a causa del suo obiettivo principale, la sua personale mission impossibile, ovvero raggiungere la ragguardevole cifra di un milione di punti nel proprio gamerscore.
Parliamo ovviamente di Stallion83, giocatore cronico e palesemente (molto) accanito del Tennesse, a cui ormai mancano poco meno di 50 mila punti per raggiungere il suo agognato traguardo. Situazioni come queste ovviamente sono eccessi, e si trovano ben oltre un limite che poche motivazioni possono giustificare. Certo, per passare dal semplice hobby all’ossessione vera e propria, dobbiamo dire che il passo è veramente breve, ma forse non è questa la sede più adatta per discutere queste cose…
Per il futuro invece, che poi proprio futuro ormai non è più, se da un lato Sony ha deciso di introdurre soltanto l’indice di rarità dei Trofei sbloccati dal giocatore, Microsoft ha voluto invece calcare la mano. Accanto ai normali obiettivi quindi, troverete anche le cosiddette Sfide, ovvero particolari imprese a tempo che, una volta scadute, tecnicamente non saranno più ottenibili. Molte sono legate alle tempistiche di rilascio dei titoli, e le rende così “missable” (giusto per usare un termine tecnico), e forse in testa agli esperti di marketing della casa di Redmond, questo dovrebbe scatenare una corsa all’acquisto dei titoli a ridosso del day-one, ed un conseguente incremento degli introiti a breve termine. Funzionerà secondo voi? Concedo il beneficio del dubbio per questi giorni eccessivamente vicini alla data di uscita della console, ma per i tempi a venire, dubito fortemente che sia una motivazione tanto valida da spingere le masse a questi acquisti compulsivi.
E voi? Pensate di essere immuni a questo contagio? Credete di essere sfuggiti a questo tremendo virus? Bhè… se vi siete mai organizzati con gli amici per sbloccare un particolare obiettivo o trofeo, se avete controllato in rete la guida per un gioco, o siete andati a cercare dal vostro rivenditore di fiducia i titoli comunemente detti “easy 1000” o “easy platinum”… Allora, mi spiace dirlo, ma vi sbagliate… Ed ormai è troppo tardi… Siete stati già infettati…
Piccolo disclaimer: quanto avete letto sopra sono solo osservazioni e pensieri personali, che con una presentazione leggermente fantasiosa, scaturiscono dalle esperienze e dagli stati d’animo, senza nessuna pretesa. Prendeteli quindi per quello che sono, ovvero semplici pensieri e riflessioni. Si chiede inoltre perdono al sommo Goethe, che abbiamo tirato in ballo nella citazione nascosta nell’immagine di copertina.
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