Okami HD – Recensione Switch

A volte certe cose accadono in modi inaspettati, ad esempio immaginate come dev’essere nato Okami negli studi di Capcom: “Hideki Kamiya vuole fare un action adventure con un lupo divino, e il giocatore dovrà usare vari pennelli per combattere e interagire col mondo”. Ok, detta così effettivamente suona strano e chi non ha mai avuto il piacere di vivere l’avventura di Amaterasu potrebbe esclamare un sonoro: “EH?”.

Eppure mi piace pensare che qualche individuo in giacca e cravatta in un non ben definito tavolo negli uffici di Capcom si sia alzato scosso esternando il suo entusiasmo per questo progetto. Okami HD arriva su Switch ed è l’ennesima versione remastered di un titolo riproposto già la scorsa generazione di console a più riprese.

Mi sto lamentando? Assolutamente no, perché se è vero che alcuni titoli meritano di essere conservati e perpetuati nel tempo, allora Okami è sicuramente uno di quelli. Non a caso il titolo di Hideki Kamiya è ancora oggi amato e rispettato, tanto da portare al suo pazzo e pelato creatore (tra le altre cose, anche di Devil May Cry e Bayonetta) a bloccare sui social chi gli chiede di dargli un seguito.

Lasciate che vi spieghi il quadro della situazione (ah ah, il quadro ndr): Okami Amaterasu è una divinità che viene richiamata per salvare il mondo ed assume le sembianze di un lupo bianco, candido come la neve. Il nostro obiettivo sarà quello di sconfiggere Orochi, un demone a otto teste che terrorizza le terre e i suoi abitanti.

Una storia di mitologia giapponese e fantasia, con una intro che ci racconta di un valoroso guerriero e di un patto tra uomini e dèi per purificare il mondo. Quanta poesia, e con questo presupposto nei panni di Amaterasu viaggeremo per le varie terre di Nippon (praticamente, una versione fantastica del Giappone) per liberarle dal giogo dei demoni.

Okami è storia a sé

Ma Okami è anche una storia di personaggi secondari e quest che ci danno un punto di vista differente rispetto alle classiche storie che coinvolgono divinità o esseri ancestrali che si fanno un po’ i fatti di tutti, prendendosi il merito di essere potenti creature che aiutano il prossimo. Be’, bravi, avessi anche io un pennello magico che costruisce ponti non ci metterei molto a finire sui giornali. Amaterasu però è diversa, e nell’arco dell’avventura per Nippon aiuteremo sì gli abitanti dei vari luoghi e villaggi, ma non ne avremo merito: spesso si salvano da soli, e la divinità lupo non fa altro che mostrare loro la via o illuminarli con un po’ di speranza.

Giocare Okami è un po’ come giocare le nuove avventure 3D di The Legend of Zelda, con il suo ritmo diluito in ambientazioni da esplorare, combattimenti, puzzle e una progressione lineare tra narrazione e attività secondarie. Definirlo “il The Legend of Zelda della Capcom” potrebbe essere un ottimo titolo per qualche rivista di settore, ma la verità è che pur mutuando un feeling simile e una struttura che in qualche modo deve molto alla serie Nintendo, Okami è storia a sé.

Anche se iscritto in una classica progressione del genere di appartenenza, Okami è pur sempre figlio di un designer incredibile come Hideki Kamiya, e alcuni degli aspetti più profondi e delle idee migliori le si vedono proprio nel sistema di combattimento e nel modo in cui Amaterasu può interagire con il mondo di gioco.

Uno su tutti è il Pennello Celeste, che permette ad esempio di costruire ponti o passaggi disegnandoli letteralmente sullo schermo o, su Nintendo Switch, utilizzando il touch screen o i sensori di movimento. Col pennello potremmo anche effettuare attacchi speciali sui nemici, o cambiare il mondo di gioco passando dal giorno alla notte e viceversa.

Vedere l’intervento divino del giocatore, quasi meta narrativo, influenzare il gioco è interessante ma anche divertente. Okami HD è divertente e ricco di sfumature, e sebbene la difficoltà non sia proprio elevatissima, il combat system rende più che mai nelle boss fight o negli scontri più intensi. È possibile infatti attaccare in modo classico con Amaterasu che tira morsi e testate a chiunque gli capiti a tiro, ma anche selezionare degli attacchi speciali da assegnare a due slot, uno principale e uno secondario.

Gli effetti variano a seconda di come li si utilizza, e di conseguenza il gameplay può prendere varie forme e adattarsi allo “stile” o semplicemente alle preferenze del giocatore. Praticamente tirate mazzate un po’ come vi pare, che è uno dei marchi di fabbrica del buon moto-teppista Hideki Kamiya.

L’uso del touch screen in Okami HD per Switch è davvero interessante

Ok, Okami HD è un gioco bello e un classico intramontabile, ma questa remastered come si comporta su Nintendo Switch? Pur avendo portato la risoluzione a 1080p che scende a 720p in modalità portatile, Okami soffre ancora dell’annoso problema di motion blur che piagava la versione originale dando questo effetto sfumato e leggermente disorientante al movimento della telecamera. Mi sfugge il motivo per cui Capcom non abbia deciso di eliminare o quantomeno diminuirne la presenza, visto che si tratta di una remastered che non ha più “bisogno” di escamotage grafici per mantenersi stabile sulle console moderne.

Una modalità 16:9 permette di goderne secondo gli standard moderni, insieme ad alcuni filtri grafici per gestire qualche parametro prettamente visivo. In entrambe le soluzioni, sia in modalità TV che portatile, Okami HD si mantiene abbastanza bene sui 30 frame al secondo.

Le novità più importanti ovviamente sono legate al sistema di controllo del pennello, che mutua alcune delle novità introdotte nella versione per Wii: la possibilità di gestire il tutto con i controlli di movimento dei joycon ad esempio, ed usarli come un vero e proprio pennello in modalità TV. Il mio consiglio? Riattaccarli alla console o al joypad e lasciar perdere questa soluzione, prediligendo invece i controlli tradizionali, più precisi e meno disastrosi.

Più interessante è invece l’uso del touch screen in Okami HD: tracciare le cose con le dita e utilizzarle come un vero e proprio pennello è una novità fresca e divertente. Qualche problema di precisione a volte, certo, ma Okami HD sembra essere nella sua versione definitiva proprio giocato su Switch in modalità portatile.

Conclusioni

Okami HD su Nintendo Switch è un’altra opzione per giocare il quasi capolavoro di Capcom se non lo avete mai fatto, con una serie di migliorie che avvicinano l’esperienza ai titoli più moderni preservandone però il fascino senza tempo. Un cel-shading magico e sfumato, quasi fossimo davanti ad un film dello Studio Ghibli, ci accompagna in un’avventura mistica per le terre fiorite di Nippon, controllando la splendida Amaterasu.

Una pennellata qua e una là per cambiare il mondo di gioco interattivamente, in una perfetta unione tra action e adventure, con puzzle, missioni e scontri epici che vi terranno impegnati per decine di ore. Quella su Nintendo Switch è probabilmente l’edizione definitiva, con la possibilità di essere giocata ovunque e il fantastico utilizzo del touch screen (anche se a volte impreciso). Un must.

Commenti