Non so voi, ma spesso mi chiedo cosa si provi ad essere Eichiro Oda, il creatore di One Piece, IL manga che ha letteralmente conquistato i giapponesi e il pubblico di tutto il mondo da ormai più di dieci anni. Non sono pochi, e dopo più di 800 episodi della serie animata e 80 volumi cartacei, viene naturale chiedersi come dev’essere tenere le redini di un’opera così mastodontica e complessa.
Il maestro Oda impazzirà prima o poi, riusciremo a vederne la fine? Queste sono alcune delle domande che sicuramente vi siete posti anche voi, almeno una volta nella vita. Me lo sono chiesto anche giocando One Piece: Pirate Warriors 3 Deluxe Edition su Nintendo Switch, mentre contemplavo con nostalgia quanto fosse entusiasmante l’inizio dell’avventura di Luffy (o Rufy per gli amici) e della “Ciurma di Cappello di paglia” con un mondo ancora da scoprire, come quello della splendida Alabasta.
Uscito originariamente sulle console di nuova generazione, Pirate Warriors 3 arriva sulla piccola di casa Nintendo, portando una serie di caratteristiche peculiari e piuttosto interessanti. Per i fan più “navigati”, concedetemi questi simpatico gioco di parole, la storia della ciurma di Cappello di paglia sarà una di quelle che portate sempre un po’ con voi, del resto le loro avventure sono davvero indimenticabili e riviverle attraverso un videogioco è sempre stato un sogno abbastanza presente. In tal senso questo One Piece: Pirate Warriors 3 Deluxe Edition fa il suo dovere egregiamente, andando a raccontare dalla partenza di Rufy fino all’apparizione di Don Flamingo a Dressrosa.
Tanta roba insomma, e sebbene il racconto non possa essere profondo e ricco come l’opera originale, il team è riuscito a trovare un ottimo compromesso tra gioco e racconto, riuscendo a creare una versione “light” dell’avventura scritta da Eichiro Oda, esaltandone i momenti più salienti. Chi si ricorda ad esempio di Shunks che poggia il cappello di paglia sul capo del piccolo Rufy, della Going Merry o del profondo inchino che Sanji fa sul ristorante Baratie prima di lasciarlo per sempre, in preda alle lacrime. One Piece è un viaggio emozionante oltre che uno shonen spettacolare, e vedere questi elementi così ben valorizzati in questo videogioco fa sorridere e non poco: dalle splendide cutscene, che con lo stile in cel shading rispecchiano perfettamente la controparte animata, ai dialoghi che si sviluppano su schermo come pagine del manga, ma interattive; Bandai Namco fece un lavoro eccellente sotto questo punto di vista, e rivivere l’avventura verso la Rotta Maggiore su Switch ha un fascino ulteriore, vista la presenza di tutti i DLC, sia estetici che non, contenuti nel gioco fin da subito.
Del resto contano anche le mazzate, e One Piece: Pirate Warriors 3 Deluxe Edition non le tira poi in modo molto differente da altri esponenti del genere Warriors (Musou) che tanto è amato dai giapponesi. Ci si fa largo tra orde ed orde di nemici in una grande mappa divisa in zone da conquistare e basi alleate a suon di pugni o calci di varia intensità, combinabili tra loro in combo spettacolari e devastanti che ricalcano gli attacchi che abbiamo imparato ad amare nell’opera originale. Come altri titoli che hanno subito il trattamento Warriors, anche One Piece porta con sé delle caratteristiche peculiari: il Kizuna system ad esempio, permette di “allearsi” con un personaggio compagno per poter effettuare attacchi devastanti che potrebbero portare all’estinzione diverse razze di pirati, come ad esempio il ben noto Gomu Gomu no, con tanto di spettacolare cutscene annessa.
Rivivere l’avventura verso la Rotta Maggiore su Switch ha un fascino nuovo
Nella traversata della mappa, seguendo la storia avrete modo di sfidare sotto forma di boss alcuni dei nemici più iconici, come Bugy il Clown o Ener, ma ben poche volte il gameplay varierà realmente, finendo per confermarsi come un banale musou con una bellissima patina di One Piece applicata sopra. Non è necessariamente un male, sia chiaro: i contenuti sono tantissimi e i personaggi pure, con una modalità specifica che vi permetterà di utilizzare i personaggi sbloccati anche nelle mappe storia, magari condividendo la partita con un amico in locale (ma non online) grazie ai due Joy-Con. Qui le cose si fanno divertenti e anche piuttosto incasinate, tanto da dimostrare come uno dei difetti più gravi del genere sia la difficile leggibilità di ciò che accade su schermo e dell’HUD, che in split screen diventa ancora più confusionario.
Nonostante ciò One Piece: Pirate Warriors 3 Deluxe Edition riesce a divertire anche in compagnia, grazie ad un semplice sistema di livellamento dei personaggi e alle varie “mosse speciali” equipaggiabili. Non è un sistema particolarmente stratificato e profondo, ma fa il suo dovere nell’infarcire una struttura di gameplay altrimenti estremamente basilare e ripetitiva. Una delle modalità più interessanti è una sorta di “avventura” che vi vedrà alle prese con diverse isole da conquistare in cerca di loot, per sbloccare personaggi e ottenere monete da investire nel negozio di Berry. Non solo l’ho trovata divertente, ma è anche quella che al di fuori della campagna potrebbe tenervi impegnati per decine e decine di ore con un certo livello di freschezza, nonostante i sopracitati problemi di ripetitività che abbracciano tutta la produzione di Tecmo Koei e Bandai Namco.
One Piece: Pirate Warriors 3 era un buon gioco, sia perché proponeva per la prima volta una narrazione quanto più completa e vicina all’opera originale in fatto di racconto e contenutistici (veramente notevole infatti la longevità), sia perché dava forma al genere dei Warriors per fare spazio alle scorribande di Rufy, Zoro, Sanji, Nami e tutto il corposo e colorato cast dell’opera di Oda. Il gameplay, pur ritrovandosi nei classici stilemi del genere si arricchisce di peculiarità uniche, sia in termini di modalità secondarie a fare da sfondo all’avventura, che per quanto riguarda il “tirare mazzate” semplice e diretto, con attacchi speciali e combo da mettere a segno e in certi casi da personalizzare. Su Nintendo Switch arriva nient’altro che quel gioco, ma nella sua versione più “completa” finora: tra virgolette perché, nonostante la presenta di tutti i DLC e dei costumi, questa Deluxe Edition perde la componente online a favore di una divertente, ma limitata, coop in locale con l’uso dei due Joy-Con. Pur essendo un gioco con un certo peso di anni sulle spalle, le performance su Switch sono convincenti ma non del tutto, con qualche problema di framerate nelle fasi più concitate, soprattutto in modalità portatile ed una definizione grafica non sempre convincente. Nel complesso, quella su console Nintendo è la versione più comoda e versatile, che ben si presta al “Warriors”. Poi, ragazzi, è pur sempre One Piece. |
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