A parte una “piccola” apparizione in Jump Force, Monkey D. Rufy e tutti i pirati della sua ciurma mancano da qualche tempo dallo scenario videoludico.
L’ultima volta che li abbiamo visti in azione è stato con One Piece Burning Blood qualche anno fa, un picchiaduro che non ha esattemente brillato di luce propria e che probabilmente non sfruttava al meglio le caratteristiche del brand.
A provare a far fare il salto di qualità all’opera di Eiichiro Oda ci pensa Ganbarion, che ha al suo portfolio già una decina di lavori dedicati a One Piece, proponendo un titolo completamente open world in cui si impersonano esclusivamente i panni del protagonista.
One Piece World Seeker rappresenta una scelta coraggiosa, che ha fatto storcere il naso a più di qualche fan per via della mancata possibilità di scegliere chi impersonare. Ma dopo averci passato decine di ore, capisco i motivi di questa opzione, motivi che permettono al giocatore di entrare in simbiosi con il futuro Re dei Pirati.
La domanda è: ci saranno riusciti? In un certo senso sì, anche se ci sono degli elementi che non convincono pienamente.
Nel Nuovo Mondo la ciurma di Cappello di Paglia è arrivata a Jewel, un’isola avvolta da un mistero e, come dice il nome stesso, ricca di minerali preziosi e che la Marina ha trasformato in un’imponente prigione.
Il nostro incauto protagonista cade in una trappola e viene catturato dal cattivone di turno di nome Isaac, a capo di ogni marine presente sull’isola. Grazie all’aiuto dei suoi compagni però riesce a salvarsi gettandosi in mare (madornale errore) e viene soccorso da Jeanne, una ragazza a capo dell’Anti-Marina.
Per farvela breve, in One Piece World Seeker potrete vivere una nuova avventura che si distacca dalla trama principale, ma che mette in scena una delle tematiche principali dell’opera: i conflitti tra diversi fazioni.
Ganbarion, così come è successo con Unlimited World Red, ci tiene a consegnare un prodotto quanto più fedele possibile alle idee di Eiichiro Oda, tanto da coinvolgerlo anche nella creazione di alcuni inediti personaggi.
One Piece World Seeker è stato presentato come “il più grande gioco di ONE PIECE mai creato”. Un’affermazione che trova sicuramente riscontro in termini di estensione del mondo di gioco: un open world tutto da scoprire, dai colori vividi e lucenti. Il rovescio della medaglia è però evidente nei vari luoghi che si visitano, per nulla realistici ed enormemente ridondanti.
One Piece World Seeker è al momento il più grande progetto dedicato al franchise
Ritengo assai azzeccato ambientarlo in un mondo aperto, che permette di correre e schizzare tra i vari palazzi sulla falsariga di Spider-Man. Il problema è che questa totale libertà risulta noiosa dopo un po’ per via di una scarsa interazione con l’ambientazione circostante.
Mi spiego meglio: durante l’avventura potrete solamente raccogliere svariati oggetti rappresentati da simboli luccicanti sulla minimappa, e alcuni forzieri che potrete aprire senza battere ciglio. Questi vi serviranno per creare nuovi equipaggiamenti, vestiti e ricette culinarie (dei veri e propri cestini per il pranzo da distribuire ai vostri compagni per svolgere attività di ricerca materiali).
In gioco è possibile svolgere anche missioni secondarie, dall’aiutare abitanti in difficoltà al soddisfare le richieste di alcuni alleati, che permettono di accrescere il grado pirata. Purtroppo la varietà non è moltissima e potrebbero annoiare in breve tempo.
Uno dei punti di forza di One Piece World Seeker è il sistema di combattimento, a mio modo di vedere tutto sommato riuscito anche se molto minimale. Infatti risulta particolarmente divertente buttare giù orde di cattivoni e combinare i vari attacchi speciali per arrecare danni ingenti. Inoltre si può optare per due diversi stili (Percezione o Armatura), a seconda del nemico che ci si trova dinnanzi o alla propria strategia di gioco.
Le missioni secondarie potrebbero annoiare in breve tempo
Incredibile ma vero, Rufy può effettuare anche delle eliminazioni silenziose scivolando alle spalle dei nemici senza farsi vedere, sfruttando il Kenbunshoku (Percezione) per individuarli (simile all’occhio dell’aquila di Assassin’s Creed). D’altro canto i nemici possono individuarvi sfruttando i loro sensi e attaccarvi senza pietà.
Questa caratteristica lascia qualche dubbio poiché è quasi impossibile, soprattutto in un luogo brulicante di avversari, non essere individuati, anche nascondendovi in un barile: Rufy può uscirne solo rompendolo, allertando inevitabilmente gli avversari. Ritengo che se viene introdotto un sistema di “uccisione silenziosa” lo stesso debba essere ben implementato, dando la possibilità di sfruttarlo al meglio.
Mi è piaciuta anche la scelta dell’albero delle abilità, che permette di sbloccare nuovi interessanti vantaggi e tecniche segrete per mandare al tappeto anche quella canaglia del Grande Ammiraglio Akainu. Ora saprete come spendere i punti abilità che accumulerete durante tutte le missioni.
Un altro aspetto che ho gradito è la difficoltà settabile: impostata a livello estremo dovrete giocare d’astuzia e valutare bene ogni passo per portare a compimento l’avventura. Questo credo sia molto importante per qualsiasi videogioco: dare la possibilità al giocatore di mettersi alla prova.
Alcuni aspetti gestiti superficialmente non lo rendono il gioco “definitivo”
One Piece World Seeker è un buon gioco d’azione, che riesce a divertire nel modo giusto, facendo vivere un’esperienza tutta nuova nei panni di Rufy Cappello di Paglia. La storia mi sembra di buon livello e in linea con quella di un OAV, con nuovi personaggi e vecchie conoscenze che non esiterete a riconoscere: Sabo, Trafalgar Law, Rob Lucci e tanti altri. Forse poteva essere fatto qualche sforzo in più in merito alla caratterizzazione dei vari personaggi.
Ho passato tantissime ore a giocare a One Piece World Seeker, cercando di esplorare il possibile e raccogliendo un numero considerevole di collezionabili. Vi assicuro che la longevità è elevata, ma potreste accusare un po’ di frustrazione nel fare sempre le stesse cose.
One Piece World Seeker è, al momento, il più grande progetto dedicato al franchise. Il mondo di gioco più grande visto in un videogioco di One Piece, una longevità sopra le righe e un comparto visivo azzeccatissimo lo rendono un titolo molto gradevole per i fan di Rufy e compagnia bella. Ovviamente ci sono delle piccole cose che non lo rendono un prodotto “definitivo”: missioni secondarie ripetitive, pochi PNG nelle varie aree di gioco con cui interagire, fondali non realizzati sempre ottimamente e una modalità “stealth” solo abbozzata. Un prodotto che non riuscirà ad accontentare tutti, poiché non c’è nessuna possibilità di poter utilizzare altri membri della ciurma né di averli sul campo di battaglia come fedeli alleati. A conti fatti One Piece World Seeker è un prodotto godibile, che con qualche accortezza in più avrebbe potuto offrire un’esperienza sicuramente molto più completa. Il brand sembra correre sui binari giusti, ora ci vuole solo un ulteriore salto di qualità. |