News 22 Mar 2018

Perché Sonic è blu? I retroscena della creazione della mascotte SEGA

Durante la Game Developers Conference, gli sviluppatori si incontrano e condividono i processi creativi che portano alla realizzazione delle loro opere: chi parla di nuovi progetti, chi mostra nuove applicazioni della tecnologia, e chi invece come Hirokazu Yasuhara e Naoto Oshima svelano come un’idea complicata si trasforma in un’idea semplice e come la semplicità possa risultare vincente. I due signori appena citati sono niente meno che il game designer e il character designer dietro alla mascotte di SEGA, il mitico porcospino blu Sonic, e sono saliti sul palco della GDC per svelare come sia nato uno dei personaggi videoludici più famosi di sempre

Inizialmente, Sonic non era altro che una “Nose Art, ovvero uno di quei disegni che i piloti di aerei dipingono sul “naso” dei loro velivoli come segno identificativo. Il pilota in questione era il vero amante della velocità e si era guadagnato l’appellativo di Hedgehog per via dei suoi capelli, sempre dritti per via del vento. Il personaggio di Sonic era invece il protagonista di una storia per bambini, scritta dalla moglie dell’uomo ed ispirata alle sue imprese. Il porcospino doveva dunque essere solo una storia dentro la storia nel concept iniziale, ma alla fine SEGA ha deciso di semplificare la questione e sono state mantenute solo le vicende di Sonic e del Dr. Eggman che tutti noi conosciamo.

Ora, da dove nasce l’idea di un riccio blu? Di certo non se ne trovano in natura… forse l’aereo era dipinto di blu? Il blu richiamava il colore del cielo? No, niente di tutto questo: Sonic è blu perché il logo di SEGA era blu.

Ecco a voi la risposta all’arcano che vi ha tormentati per tutta la vita, semplice come un bicchiere d’acqua. La domanda sorge ora spontanea: Mario è vestito di rosso perché il logo di Nintendo è rosso? Forse un giorno avremo la risposta anche a questa domanda… intanto godiamoci alcuni sketch dei balletti che Oshima-san avrebbe voluto far eseguire al nostro Sonic. Ebbene sì, se non fosse stato per le limitazioni delle cartucce del Mega Drive, oggi avremmo un porcospino ballerino. Quale grande perdita per il mondo videoludico!


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