Dopo poco più di tre anni dalla pubblicazione originale di Persona 5 su PlayStation 4, Atlus ha deciso di giocare nuovamente la sua carta migliore, questa volta impreziosita di nuovi contenuti, nuove funzioni e della tanto richiesta localizzazione in lingua italiana. Voglio chiarire immediatamente una cosa, per tutti coloro che se lo stessero chiedendo: Persona 5 Royal non è una semplice “Game of the Year Edition” di Persona 5, bensì un gioco rivisto, aggiornato, modernizzato e ampliato. Un’operazione complessa, quella di Atlus, che giustifica assolutamente un ritorno in grande stile negli store retail e digitali di tutto il mondo.
Prima di addentrarci nella recensione vera e propria, voglio darvi un’idea dell’incredibile lavoro e della titanica mole di contenuti che Atlus ha aggiunto al suo gioco di ruolo di punta: abbiamo innanzitutto un intero semestre che aggiungerà contenuti anche dopo la “fine” canonica di Persona 5, andando ad ampliare di oltre trenta ore di gioco (ad un titolo che già di per sé supera facilmente il centinaio) l’esperienza; poi c’è il nuovo dungeon, un’aggiunta non da poco che amplia drammaticamente le attività dei Ladri Fantasma; la nuova location di Kichijoji con la sua iconica Sun Road da esplorare; due nuovi confidenti e una nuova Ladra Fantasma, la elusiva Kasumi.
Non vi basta? Allora beccatevi una tonnellata di nuove armi, equipaggiamenti, Personae, abilità, dialoghi, un nuovo shop e persino due nuovi finali. Se tutto ciò ancora non vi ha fatto drizzare le antenne ci penserà la rivisitazione del personaggio di Akechi (che non voglio spoilerarvi), il redesign di boss e palazzi, e la meccanica del rampino, una novità assoluta nella serie. Ma non è ancora finita: il gioco “parla” finalmente italiano grazie ai sottotitoli, dando la possibilità a tutti di apprezzare il capolavoro di Atlus.
Insomma, siamo davanti alla rinascita di Persona 5, il quale già di per sé era probabilmente il miglior JRPG di questa generazione, ed ora è finalmente pronto a travolgere anche il mercato nostrano. Ma andiamo con ordine.
Per chi non lo sapesse, Persona 5 Royal è la storia di un ragazzo delle superiori che si ritroverà fra le mani l’incredibile capacità di viaggiare attraverso due mondi: quello reale e quello cognitivo (che prende il nome di metaverso). Nell’universo “cognitivo” la realtà è distorta dalle fantasie e dai desideri delle persone, che plasmano inconsciamente la loro personale visione del mondo. Joker (il nome in codice del nostro protagonista) scoprirà subito che alcuni eventi nel metaverso possono influenzare direttamente la psiche della gente nel mondo reale, e grazie all’aiuto di un po’ di amici formerà la banda dei Ladri Fantasma, un gruppo di adolescenti “vendicatori” che puniscono i malvagi “rubandogli il cuore” (rappresentazione cognitiva delle fantasie e delle perversioni dei nostri cattivoni) nel metaverso. Sulla trama non mi dilungherò oltre, e vi rimando alla recensione dell’originale Persona 5 a questo link.
Siamo davanti alla rinascita di Persona 5
E ora arriviamo a quello che davvero ci interessa: l’incredibile mole di novità che Persona 5 Royal aggiunge al gioco “base”, che senza tanti fronzoli vi dirò che vale da sola un nuovo playthrough (e un nuovo acquisto). Fra le novità più pubblicizzate da Atlus spicca il rampino, inserito nella manica destra del protagonista: utilizzabile sin dalle prime ore di gioco, il rampino aggiunge alcune sezioni esplorabili nei dungeon dei castelli, con un grosso ma. Purtroppo Joker non è Batman (perdonate il gioco di parole) e non è possibile attaccare il nostro rampino ovunque: potremo utilizzare l’utile corda solamente in alcuni ambienti (segnalati da una maniglia in evidenza), limitando l’esplorazione verticale a una manciata di momenti per dungeon.
Se la trovata del rampino è stata un po’ una delusione, l’aggiunta di nuovi personaggi (come il dottor Maruki e José) è davvero gradita e aggiunge ancora più profondità al gioco di Atlus. In particolare, il personaggio di José è presente in più sezioni di Persona 5 Royal: nel Covo dei ladri (un’altra novità più che apprezzata) e nei dungeon dei Memento. Nel primo caso lo troviamo a farci da guida in quella che è sostanzialmente la versione di Persona 5 della batcaverna: una gigantesca stanza da arredare con gli oggetti ed i temi trovati nei palazzi, ma non solo; nel nostro covo possiamo rivedere filmati, le foto, consultare gli achievement e giocare a un nuovo mini-game di carte. José appare anche nei Memento, le gallerie formate dalle paure e dai pensieri collettivi, sotto forma di gestore di uno shop itinerante che rende le esplorazioni dei dungeon più leggere e divertenti, complice la sua capacità di modificare di fatto i Memento.
E arriviamo adesso a “Kasumi”, probabilmente la novità più prominente che Atlus ha implementato in Persona 5 Royal. Riuscire a parlarvi di questo nuovo personaggio è per me davvero difficile (il rischio spoiler è altissimo), pertanto mi limiterò a dirvi che la sua aggiunta alla storyline principale non è affatto forzata: il team di Atlus ha fatto ancora una volta un lavoro eccellente di scrittura, riuscendo con successo a far sembrare naturale la presenza della ginnasta dai capelli scarlatti sin dai primi minuti di gioco. Kasumi (e il suo alter ego da Ladra Fantasma, Violet) ha una storia complessa alle spalle, difficile e tragica (forse anche più di quasi tutti i personaggi di Persona) che vi farà appassionare come poche altre prima. Non posso dirvi altro, se non che non è un caso che io abbia messo il suo nome fra virgolette.
La storia di Kasumi vi farà appassionare come poche altre
Anche il sistema di combattimento è stato ritoccato per l’occasione, aggiungendo alcune sezioni inedite (specie nelle boss fight) e la nuova mossa “showtime” per ognuno dei Ladri Fantasma. Quest’ultima non è nient’altro che una “special” da usare contro i cattivoni (e che fa parecchio male) che coinvolge due Ladri Fantasma in una spettacolare cutscene divertente da vedere e da giocare.
Sull’adattamento c’è ben poco da dire: finalmente Atlus si è accorta del pubblico europeo (Italia inclusa), rilasciando una traduzione all’altezza delle aspettative. Purtroppo però il gioco presenta qualche censura: probabilmente alcune sezioni del Persona 5 originale sono state giudicate troppo problematiche per il pubblico occidentale, e alcune ombre (i mostri del gioco) sono state sostituite con mostri dall’apparenza più convenzionale. Anche alcune cutscene sono stata cambiate o rimosse. Per chi vi scrive si tratta comunque di un peccato, perché per quanto controversa fosse, si trattava comunque della visione originale del team di sviluppo. Comunque, le censure non sono molto incisive e non inficiano assolutamente l’esperienza di gioco.
L’edizione definitiva di uno dei JRPG più apprezzati di questa generazione
Il comparto sonoro è ottimo come sempre, e l’aggiunta di qualche brano cantato dalla splendida voce di Lyn Inaizumi non fa che impreziosire il pacchetto. Chi vi scrive vi consiglia di giocare l’esperienza di Persona 5 Royal con il doppiaggio giapponese.
Persona 5 Royal è l’edizione definitiva di uno dei JRPG più apprezzati di questa generazione. Questa versione rivista e aggiornata contiene una così enorme quantità di aggiunte al gameplay e alla storia da uscire dal mero concetto di “edizione completa”. Il titolo di Atlus è un centro perfetto, impreziosito finalmente dalla localizzazione in lingua italiana. Difficile trovare un difetto in questa produzione, se non forse la decisione di censurare una piccola parte dei contenuti durante la trasposizione per il mercato occidentale. Alcune feature (come il rampino) si sono rivelate meno incisive di quanto ci aspettassimo, ma nel complesso Persona 5 Royal è un capolavoro nel suo genere, una perla che qualunque amante dei giochi di ruolo giapponesi dovrebbe possedere. Anche chi ha già investito il suo tempo nell’originale Persona 5. |