15 Giu 2016

PES 2017 – Anteprima E3 2016

Los Angeles – Diciamocelo, le aspettative su PES 2017, quest’anno, sono davvero alte. L’eterna sfida calcistica del panorama videoludico, una sorta di telenovela neo-generazionale fatta di inseguimenti, sorpassi e disperati tentativi di rivalsa, anno dopo anno finisce per garantire un solo, inevitabile risultato: l’innalzamento dell’asticella e il raggiungimento di un livello qualitativo che, soltanto una manciata di anni or sono, difficilmente sarebbe stato prevedibile.

Una storia che la saga di Pro Evolution Soccer conosce molto bene: lustri di primato indiscusso, la discesa agli inferi e la faticosa risalita, arrancante, a tratti ai limiti del vano. Eppure, laggiù nel Sol Levante ci credevano davvero: e i primi passi della rivoluzione agli esordi della current gen, confermati dall’ottimo exploit della passata declinazione, hanno rappresentato le fondamenta ideali al titolo che, in questa cornice dell’E3 2016, abbiamo avuto la fortuna di riprovare. Un titolo maturo e con una propria identità, capace di convincere nonostante la presenza di alcune incertezze collaterali, ma figlio devoto del gameplay e della giocabilità a 360 gradi. Sì, insomma, PES 2017 rappresenta forse il definitivo rilancio della serie dopo gli anni bui, la materializzazione della volontà del nuovo “PES Team” (una joint venture tra Londra e il Giappone) di tornare a gridare a gran voce la propria nel panorama della simulazione calcistica digitale mondiale.

Per dovere di cronaca, la demo build provata in questa giornata di fiera è esattamente la stessa che, soltanto 15 giorni fa, abbiamo provato in tutta tranquillità in un evento esclusivo a Milano, presso gli uffici di Digital Bros: vi rimandiamo dunque alla lettura della nostra precedente anteprima per tutti quei dettagli tecnici, dal Precise Pass al Total Team Control, che caratterizzano PES 2017 – e fidatevi, c’è parecchio materiale da leggere. Oggi, piuttosto, ci focalizzeremo su due aspetti che ci stanno parecchio a cuore: il primo è l’immancabile episodio pilota di 71° Minuto, che trovate in calce a questa anteprima e che regala, tra un’amenità e l’altra, una serie di impressioni a caldissimo sull’esperienza pad alla mano.

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In secondo luogo, invece, vogliamo spendere alcune parole sui nuovi annunci relativi a PES 2017, che si sono fatti attendere proprio a ridosso di questo E3 2016 per carpire, come tradizione insegna, l’attenzione del maggior pubblico possibile. La prima novità, la più interessante per l’oceanico fandom Sony, è la possibilità di aggiungere e (soprattutto) editare i data content su PS4. Sarà dunque possibile “installare” i dati di gioco più disparati all’interno dell’ammiraglia Sony e, a questo punto, editarli secondo i propri gusti o esigenze – il tutto, banalmente, tramite una semplice chiavetta USB. Si tratta di una manovra astuta, che mira a colmare alcune delle inevitabili carenze in termini di licenze con un “workaround” semplice e veloce: non bastasse, la possibilità di modificare a proprio piacimento divise, stemmi, stadi, striscioni e quanto altro rende il tutto ancor più divertente (lo striscione anti-juventino dello scorso anno, insomma, ce lo ricordiamo ancora tutti).

Novità interessanti anche per la modalità MyClub, che si arricchisce di nuovi algoritmi per la gestione degli Agenti – ora molto più approfonditi e in grado di recuperare gli astri nascenti che meglio combaciano con le skill richieste dall’intera squadra. Dovesse sembrare un’avventura troppo difficile per voi, Konami ci ha rassicurato: l’introduzione di nuovi tutorial step by step che illustrano il da farsi, simulando un “giro completo” di ricerca talenti, dovrebbe rendere il tutto estremamente abbordabile e facilmente replicabile. Ancor più interessante, per i giocatori più competitivi, è l’introduzione di un nuovo Tracking System, una sorta di base dati in costante aggiornamento al cui interno vengono memorizzate le nostre statistiche, quelle dei nostri amici e, non bastasse, quelle degli avversari che andremo ad incontrare (l’ideale per capire, così su due piedi, se il match in arrivo sarà una passeggiata di salute o un preannunciato lago di sangue).

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Fiore all’occhiello di Pro Evolution Soccer dai suoi albori, anche la Master League regala interessanti new entry: partiamo da un nuovo sistema di trasferimenti, che ora ricalca in modo maniacale il reale sistema di calcio mercato con tanto di introduzione tassativa di dead line e accordi al fulmicotone. I ruoli dei giocatori, che nella passata edizione erano complessivamente 10, sono ora saliti all’impressionante cifra di 22: questo permette di capire l’enorme lavoro dello sviluppatore nel diversificare quanto più possibile le abilità dei calciatori, anche aventi lo stesso ruolo ma portati per natura a giocate o a strategie di gara differenti. Una volta scelto il nostro alter ego, potremo dunque guidarlo verso il successo attraverso un sistema di crescita rivisitato e decisamente più profondo del precedente, che tiene conto di numerose variabili (siano esse strettamente legate al campo di gioco o alla “real life” quando non si rincorre un pallone) per determinare la personalità e il pedigree del nostro calciatore preferito.

PES 2017 ha davvero delle buone carte tra le mani.

Questo, in sostanza, è il primo round-up di novità “losangeline” per PES 2017. A corollario di quanto appena detto, abbiamo avuto piacere di assistere all’annuncio della Versus Mode, struttura analoga a quella del MyClub al cui interno vengono memorizzati tutti gli esiti dei nostri incontri con altri giocatori, amici e non: in questo modo, di sicuro, non sarà possibile mentire su chi dei due giocatori sia più bravo. A questo si affianca un miglioramento delle AI arbitrali, che sembrano finalmente aver trovato il giusto equilibrio tra l’arbitraggio all’inglese e la dottrina della non violenza e, a ulteriore contorno, un miglioramento generalizzato delle interfacce e menu di gioco. Già nelle prossime settimane arriveranno ulteriori aggiornamenti, relativi al sistema di Live Update integrato nel gioco, all’introduzione di nuovi stadi ufficiali su licenza e, a testimoniare la disperata ricerca del “feedback reale” di gioco, l’aggiunta di un nuovo sistema di vibrazione del pad ogniqualvolta vi sia una situazione particolarmente “fisica” o un tackle al limite della denuncia.

PES 2017, in definitiva, ha davvero delle buone carte tra le mani. Pur non avendo potuto provare qualcosa di nuovo rispetto alla nostra precedente escursione milanese, la riconferma delle proprie feature principali unita all’annuncio di una lunga serie di novità, destinate a fare la felicità degli aficionados storici del franchise, può solo lasciarci un’opinione positiva sul futuro della serie e, in special modo, sul destino di questo episodio. Certo, trattandosi di “alpha” di strada da fare ce n’è ancora molta, e – come avrete sicuramente letto nelle nostre pagine – anche la concorrenza, quest’anno, si è tirata su le maniche come si deve. Ma ora che entrambe le squadre sono schierate in campo e la palla è al centro, possiamo tranquillamente affermare che sarà una bella partita. E PES 2017, nonostante tutto, non è più lo sfavorito storico.

E3 - 2016 - Anteprime

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