14 Giu 2018

PES 2019 – Anteprima E3 2018

Los Angeles – Dopo aver provato FIFA 19 ero personalmente molto curioso di mettere le mani anche su PES 2019, non tanto per completare l’esperienza calcistica di questo E3 2018, quanto per capire quali contromosse avesse in serbo Konami per combattere l’offensiva di EA Sports, portata avanti dalla Champions League.

Il risultato è stato interessante, con qualche colpo incassato da Konami, che però è già pronta a ripartire con nuovi tecnicismi e aspetti introdotti già a partire da PES 2019. È importante infatti risollevarsi subito dopo la perdita dei diritti, soppiantata dall’acquisto di licenze singole dai club e da una revisione di alcuni aspetti del gameplay.

È innegabile che la perdita dei diritti sulla Champions League abbia avuto un certo impatto su PES 2019, che ora si trova a dover inseguire leggermente il suo competitor piuttosto che costruire insieme la strada fatta di continui sorpassi e controsorpassi costruttivi. Konami, però, non si perde d’animo mettendo in campo una serie di piccoli accorgimenti e corpose novità per recuperare il terreno perso.

Come prima cosa, PES 2019 sarà l’unico gioco calcistico sul mercato per circa un mese. La data di lancio è infatti fissata per il 30 agosto sul nostro territorio, preceduta da una demo per PS4, Xbox One e finalmente anche PC. Per questa occasione abbiamo deciso di provare il gioco su un PC piuttosto che una console, constatando subito alcune differenze grafiche dovute al diverso processo di pubblicazione sui determinati store. Ma a questo arriveremo a breve.

Konami si vanta di avere dalla sua parte nuove collaborazioni, sia con calciatori in carne ed ossa che con club per i loro stadi. Soprattutto, però, riesce ad ampliare il suo parco di licenze con campionati finora non ufficiali, come quello argentino, portoghese, francese, scozzese (forza Celtic, ndr) e russo. Coutinho è la nuova star di copertina, ma c’è anche Beckham a dare lezioni di calcio e una serie di leggende esclusive pronte a diventare essenziali nella rosa di chiunque.

Dal punto di vista del gameplay, il cambiamento col capitolo precedente non pare così netto. Eppure, durante la presentazione sono stati evidenziati alcuni elementi distintivi rispetto a PES 2018, che effettivamente si sono riscontrati nella prova della demo. C’è ad esempio la Visible Fatigue, un affaticamento visibile che prende i giocatori quando la loro energia raggiunge il minimo, aumentando così anche la probabilità di infortunio. Ci sono inoltre più tecnicismi nel controllo del pallone, nella sua difesa contro gli avversari e nella finalizzazione dei tiri, coi giocatori che devono essere sempre posizionati bene col corpo prima di intraprendere qualsiasi azione.

PES 2019

Per non parlare di quando la neve si posa sul terreno: gli sviluppatori ci hanno pregato di provare lo stadio di Anfield sotto la neve, e così è stato. La palla rotola più lenta, ma diventa imprendibile se il tiro la fa schizzare sulla superficie mezza ghiacciata del campo. Anche i giocatori sono più incerti nei controlli e nei cambi di direzione. A livello di realismo, dunque, direi che PES 2019 fa egregiamente il suo lavoro e riesce anche a strappare a FIFA 18 e FIFA 19 una caratteristica intelligente, le sostituzioni rapide.

La lentezza di gioco e il ritmo pesante continuano ad essere punti imprescindibili di PES 2019, ed è una buona notizia. Non è infatti necessario snaturare il gioco per raccogliere ulteriori consensi: PES 2019 ha già una solidissima base di fan e giocatori che vogliono continuare sulla stessa strada che Konami ha pavimentato da anni.

Tornando all’argomento PC, finalmente anche lui riceverà una demo prima del lancio. Questo, in combinazione con una grafica fino a 4K HDR, regala scorci davvero entusiasmanti e fotorealistici per gli stadi. La nuova tecnologia si chiama Enlighten Software ed è un vero scan di come lo stadio si comporta nella vita reale quando l’illuminazione cambia. Il risultato è eccezionale, una gioia per gli occhi soprattutto quando si vede il contrasto tra zone d’ombra e sovraesposizione del sole.

Novità anche per la Master League, principalmente per quel che riguarda l’aspetto dirigenziale, quindi le trattative con i giocatori e la gestione del budget: ogni trattativa sarà più complessa da portare a termine, ci saranno più aspetti di cui tenere conto, ma al tempo stessola soddisfazione di portare in squadra un giocatore di un certo calibro sarà ancor più grande. Piccoli accorgimenti che vanno a rendere ancor più realistica quella che è una delle modalità più amate dai fan di PES.

La demo provata differisce da quella su console solo per l’aspetto grafico, con divergenze imputabili ai diversi percorsi di pubblicazione che i software devono avere. Se Xbox One e PS4 hanno store tutti loro, quindi con periodi di approvazione, i PC non hanno limiti e Konami è libera di pubblicare quando vuole una sua release. Gli sviluppatori ci hanno pertanto rassicurato sul fatto che le differenze visibili nelle demo sono puramente estetiche e temporanee: PES 2019 al lancio sarà identico su tutte le periferiche.

PES 2019

Non lasciatevi ingannare dal cuoricino rosso, poiché i prossimi paragrafi non vogliono denotare nulla di negativo. I dubbi che avevamo durante la prova di PES 2019 sono stati sottoposti ad Adam Bhatti per avere una risposta alle varie strategie che Konami sta adottando e adotterà nel prossimo futuro, nemmeno troppo lontano. Sono tutti punti di partenza per il nuovo corso di PES e Konami.

PES 2019 ha sentito il colpo dopo la perdita della Champions League, che comunque è rimasta nelle mani di Konami per 10 lunghi anni. Il prossimo focus degli sviluppatori è dunque quello di accumulare licenze delle squadre singole, poiché, proprio come dice Bhatti, “è meglio avere la licenza delle squadre singole in un campionato simulato che non viceversa”. La situazione italiana ne è un esempio: al contrario di certi campionati stranieri come quello scozzese, dove la lega tiene in mano le licenze dei club partecipanti, le squadre dei nostri due campionati principali devono essere contattate una alla volta per la negoziazione dei diritti. Per questo la Juventus non è ancora inclusa al 100% in PES 2019 e per questo la Serie B è una lega ostica da includere, coi club che a tutto pensano fuorché essere inclusi in un “semplice” videogame.

PES 2019

Ultimo, ma non meno importante, è il taglio del cordone ombelicale. PES 2019 sarà disponibile solo sulla generazione corrente di console. Addio dunque Xbox 360 e PS3, siete state indimenticabili, ma forse è il momento di salutarci per sempre. Questo permette agli sviluppatori una grande libertà di movimento, perché non è più necessario pensare all’adattamento alle console precedenti. I risultati si vedono da subito, con dettagli maggiori su tutte le textures delle maglie e dei pantaloncini, ma anche dell’ambiente circostante.

Il lato negativo è che ci sono ancora parecchi giocatori sulla vecchia generazione, ma sinceramente sarebbe anche arrivato il momento di mollare la presa. Kudos per PES 2019: ci vuole coraggio per prendere ora una decisione simile, in grado di pagare bene sul medio/lungo termine.

PES 2019 è vivo, magari con qualche graffietto sulla guancia, ma si regge in piedi. Le introduzioni più importanti in arrivo questo fine agosto sono legate alle licenze di nuovi club e campionati piuttosto che al gameplay in sé, ma non è nemmeno giusto biasimare Konami per questo. Il gioco infatti funziona, è il classico PES con un giropalla da pensare prima di attuare e con un realismo decisamente superiore rispetto al concorrente.

Adam Bhatti ci ha inoltre promesso grandi cose per il futuro della serie, partendo dal prossimo capitolo per arrivare poi ad un ciclo di titoli virtuosi. Se la perdita della Champions League è stata in grado di mettere benzina nel motore di Konami, allora ben venga.