Dopo la prima infornata di migliori titoli che hanno accompagnato PlayStation VR 2 al suo debutto, potete consultare l’articolo a questo link, proseguiamo l’esplorazione di questa variegata costellazione di titoli con un altro approfondimento ad hoc.
Come abbiamo già certificato nella nostra recensione del visore Sony, che tra l’altro potete acquistare al volo sullo shop online di GameStop grazie a questo link, se l’hardware è di tutto rispetto, anche sul fronte del software c’è ben poco di cui lamentarsi, vista la qualità e varietà di giochi già disponibili. Dopo aver tessuto le lodi di produzioni del calibro di Horizon Call of the Mountain, che potete fare vostro in bundle con PlayStation VR 2 a questo link, Moss: Book II, Tetris Effect: Connected e Thumper, è il turno di altri quattro giochi che ci hanno costretto alle ore piccole in questo primo contatto con l’add-on di Sony.
Pronti per un’altra infornata di giochi in realtà virtuale? Cominciamo subito.
– Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge – Enhanced Edition
Come il titolo lascia intendere, Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge – Enhanced Edition non è altro che l’adattamento per PlayStation VR 2 di un titolo già visto altrove, per la precisione su Oculus Quest nel 2020. Si tratta, insomma, di un porting a cui è stata donata vita nuova grazie alle maggiori potenzialità del visore di Sony che, forte tra le altre cose di uno schermo OLED che garantisce 4.1 MP di risoluzione, riesce a far splendere come mai prima d’ora le tante ambientazioni del gioco.
Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge – Enhanced Edition è senza mezzi termini un vero e proprio regalo ai tanti fan del brand ambientato in una Galassia lontana lontana. Si sorregge su una trama, propone una timidissima progressione, ma per lo più si limita a proporre situazioni e scene che fungono da scusa per muoversi in ambientazioni note agli appassionati, sparare con il blaster, impugnare una spada laser.
Per lo più vestirete i panni di un riparatore di droidi, suo malgrado coinvolto in un affare sporco più grosso di lui. A partire da una visuale in prima persona, dovrete quindi riparare congegni elettrici mimando i gesti necessari per adempiere al compito, esplorare navi spaziali ed edifici al fine di capire come liberarvi la strada dai numerosi ostacoli che vi sbarrano la strada e, ovviamente, combattere.
Blaster, o coppia di blaster ben stretti tra le mani si apprezza l’ottimo sistema di mira, che come ormai da tradizione per la VR rinuncia a qualsiasi puntatore e lascia al mirino vero e proprio dell’arma da fuoco il compito di direzionare il colpo. Ottimo anche il feedback ad ogni raggio laser esploso, garantito dalla vibrazione di visore e Sense, oltre che dalla resistenza dei trigger che simulano quello di un comune grilletto, esattamente come accade con il DualSense. Quando impugnerete una spada laser, poi, vi sentirete dei veri Jedi e faticherete a rispettare i limiti imposti dall’area di gioco, presi come sarete a menare fendenti e a sentirvi tutt’uno con la Forza.
Anche dal punto di vista grafico, grazie al cel shading, c’è davvero poco di cui lamentarsi. Per certi versi, vi sentirete all’interno di una puntata di The Clone Wars o The Bad Batch e anche se il livello di dettaglio di ogni scenario non faccia gridare al miracolo, grazie a qualche panorama ben realizzato e all’incredibile pulizia d’immagine garantita dal visore di Sony non resterete certamente delusi.
Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge – Enhanced Edition non propone un’avventura vera e propria. Troppo corto il respiro della trama principale, ulteriormente frammentata da intermezzi in cui vestirete i panni di altri personaggi. Ciononostante, se siete fan del brand creato da George Lucas, non riuscirete comunque a resistere alla tentazione di partire per questo viaggio interstellare. Anche solo la possibilità di sparare con un blaster e di maneggiare una spada laser, del resto, vale ampiamente il prezzo del biglietto.
– Townsmen VR
Chi l’ha detto che la realtà virtuale non è fatta per gli strategici in tempo reale? Se siete cresciuti a pane e Anno, nelle sue varie declinazioni dedicate a questo o quel secolo, Townsmen VR potrebbe essere uno di quei giochi che vi permetteranno di guardare al genere con un occhio diverso.
Del resto, se di solito si vestono i panni di una sorta di leader onnisciente, che guarda il suo popolo progredire dall’alto, cosa c’è di meglio che indossare un visore ed esplorare e spostarsi letteralmente dall’alto la mappa in cui creare il proprio insediamento?
La produzione THQ Nordic, del resto, ripropone tutte le principali meccaniche canoniche degli strategici in cui edificare e far prosperare un piccolo centro abitato. Naufraghi su una piccola isola sperduta nell’oceano, si tratterà di costruire edifici, assoldare nuovi cittadini per tramutarli in tagliaboschi, cacciatori, minatori e quant’altro e di preoccuparsi di tenere in salute la propria popolazione.
Rispetto a giochi simili di stampo classico, non si raggiunge la stessa complessità quanto a strutture edificabili e parametri da considerare per assicurarsi il successo. Ciononostante, regala un certo gusto afferrare letteralmente i propri cittadini per spostarli da un punto all’altro della mappa, così da facilitargli il compito ed eliminare i tempi morti.
C’è da dire che spesso e volentieri si finisce per urtare involontariamente qualche elemento dello scenario, per spingere in acqua qualche popolano, per muoversi a fatica sulla mappa, dal momento che bisogna compiere gesti ben specifici per lo zoom e lo scorrimento in tutte le direzioni possibili. C’è qualche problemino, anche qualche bug a dirla tutta, ma globalmente Townsmen VR, con il suo sapore e gusto atipico, regala comunque diverse gioie all’esperto del genere, lieto di approcciarsi a qualcosa che non ha mai provato prima d’ora.
Non durerà a lungo, visto che propone una campagna piuttosto contenuta in termini di longevità, ma si tratta di un’esperienza così particolare, che non mancherà di attirare l’attenzione e di allietare i fan degli strategici in tempo reale. Townsmen VR per PlayStation VR 2 è acquistabile direttamente sul PSN (e se avete bisogno di una ricarica per il credito sul servizio Sony, ecco il link che fa per voi).
– Rez Infinite
Se nella prima parte di questo approfondimento vi abbiamo parlato di Tetris Effect: Connected e Thumper, questa volta, per la serie giochi psichedelici, tocca a Rez Infinite.
Grande classico originariamente pubblicato su Dreamcast, nel lontano 2001, venne trasposto in realtà virtuale già ai tempi del primo PlayStation VR, incontrando l’apprezzamento di critica e pubblico. Questa nuova versione, se non aggiunge nulla sul piano contenutistico, su quello grafico ne rappresenta a tutti gli effetti l’evoluzione definitiva.
Per chi non lo sapesse, il gioco non è altro che uno sparatutto su binari in cui impersonerete un’entità digitale impegnata a combattere nel cyberspazio l’intelligenza artificiale Eden, sfuggita al controllo dei suoi creatori. Un po’ Tron, un po’ Johnny Mnemonic (ma anche Nirvana, volendo rispolverare una vecchia pellicola nostrana), puntando con uno dei due Sense i nemici che si pareranno di fronte a voi, si tratterà di concatenare più combo possibili, stando ben attenti, al contempo, di distruggere missili e proiettili di varia natura puntati contro l’etereo avatar che sorvola questi scenari virtuali.
Se ai tempi del Dreamcast il tutto era un po’ più complesso, visto che il sistema di mira era relegato all’utilizzo dell’analogico, se con i Move il tutto non funzionava sempre alla perfezione, con i Sense puntare e aprire il fuoco è quanto di più intuitivo ed immediato si possa pensare. Ne paga un po’ il livello di difficoltà generale, che si abbassa notevolmente rispetto all’originale, ma ne guadagna l’esperienza globalmente, visto che Rez Infinite diventa un vero e proprio viaggio lisergico in questo mondo vettoriale, in cui domina musica tecno, elettronica, chillout.
Il gioco, di fatto, offre proprio questo: uno sparatutto su binari di per sé classico, arricchito da un comparto grafico e sonoro fuori parametro. Grazie alla potenza di PlayStation VR 2, ogni scenario brilla di luce propria, tra effetti speciali, coreografie astratte di luci e linee che si inseguono e ritmi ora martellanti, ora rilassanti a dettare il ritmo dell’azione.
A metà strada tra lo sparatutto e il gioco musicale, perché volenti o nolenti si finisce anche per seguire la musica mentre si spara in ogni direzione, Rez Infinite è un titolo caldamente consigliato a chi cerca un’esperienza diversa dal solito, capace di dimostrare empiricamente cosa significhi immergersi nel cyberspazio della realtà virtuale. Se poi avete la fissa per gli highscore e le classifiche online, troverete pane per i vostri denti, vista l’impronta arcade della produzione.
– Unplugged – Air Guitar
Avete sempre sognato di imparare a suonare la chitarra, ma non avete mai avuto tempo e risorse necessarie per farlo? Rimpiangete i bei vecchi tempi di Guitar Hero? Quando siete soli in casa o sotto la doccia non riuscire a resistere all’impulso di dedicarvi ad un po’ di sano air guitar?
Unplugged – Air Guitar, lo dice il nome stesso, recupera i precetti dell’amata e dimenticata saga di Activision e, facendo a meno di una periferica dedicata, vi permette di suonare un buon numero di pezzi rock, pop e metal imbracciando i due Sense come se fossero le estremità di una vera chitarra.
Siamo di fronte ad un gioco musicale sulla carta classico, con la pioggia di “note” da “suonare” con tempismo e rispettando la posizione e il movimento delle mani, che sprigiona un retrogusto assolutamente inedito rinunciando a qualsiasi ulteriore periferica.
Con una mano si strimpella con tempismo sulle corde, l’altra oscilla lungo (l’inesistente) manico della chitarra per cambiare le note. Semplice, intuitivo, dannatamente assuefacente. Farsi prendere dall’entusiasmo, iniziando ad agitarsi come dannati per tutta la stanza è impossibile ed il software non solo interpreta correttamente tutti gli input impartiti, ma si comporta anche bene nel proporre il giusto livello di sfida. I neofiti non faticheranno più del dovuto ad esprimersi in esibizioni degne del pubblico virtuale presente ad ogni concerto, ma chi desidera qualcosa di impegnativo non ha che da chiederlo, vista la velocità d’esecuzione e la complessità generale di alcune canzoni alla difficoltà massima.
Tra pezzi dei The Clash, dell’immortale Ozzy e persino dei Tenacious D, qualsiasi amante di musica rock troverà almeno un paio di canzoni che ha sempre sognato di poter suonare almeno una volta nella propria vita.
Divertentissimo, rappresenta anche il perfetto party game quando avete ospiti a casa. L’immediatezza con cui si capisce il funzionamento di Unplugged – Air Guitar vi permetterà di mostrare a tutti gli invitati quanto sia divertente la realtà virtuale secondo PlayStation VR 2. Unplugged – Air Guitar è acquistabile direttamente sul PSN (e se avete bisogno di una ricarica per il credito sul servizio Sony, ecco il link che fa per voi).
[wp-tiles post_type=’post’ posts_per_page=5 orderby=’date’ order=’DESC’]
Commenti