Speciale 18 Nov 2020

PlayStation 5, una dashboard rivoluzionaria

PlayStation 5 fa rima con cambiamento, ed era chiaro sin dal suo inusuale design, coraggioso, per certi versi anche esagerato, per non parlare del meraviglioso DualSense, un modo tutto nuovo di vivere il gaming su console. Ma il rinnovamento dell’ammiraglia di Sony, prevedibilmente, è anche interno, con un’interfaccia nuova di zecca, eppure familiare in alcuni suoi aspetti.

Poco familiare, di sicuro, è la velocità di utilizzo, merito del già citato SSD, con una sensibile riduzione dei tempi morti e delle attese che ci accompagnavano su PS4 anche nella semplice esplorazione di alcune voci: ad esempio, una volta dentro Memoria di Archiviazione, sicuramente la più “pesante” delle impostazioni, era necessario aspettare non poco anche solo per sfogliare l’elenco dei titoli installati; su PlayStation 5, al contrario, è davvero tutto istantaneo, immediato, anche a memoria piena, e per quanto non lo si possa considerare un achievement tecnologico, migliora e non poco la quality of life.

Se alcune delle schermate interne ricordano quelle di PlayStation 4 (almeno per quanto riguarda le impostazioni), quella principale è tuttavia completamente differente: ora è infatti divisa in due grandi macro-sezioni, una dedicata ai Giochi e una ai Contenuti Multimediali, andando da una parte a separare ulteriormente i due mondi, ma al contempo ad esplicitare l’importanza che le varie piattaforme rivestono sempre di più nella nostra quotidianità. Ecco che Disney+, YouTube, Twitch, Netflix, Apple TV, Prime Video e altri ancora, oltre ai Blu-ray in formato fisico per chi ha optato per la versione standard di PS5 munita di lettore, hanno una sezione tutta loro.

Ciononostante, il cuore pulsante, inevitabilmente, resta la parte videoludica, anch’essa rivista e non poco.

Le icone dei giochi sono state accantonate in un angolo (o meglio, in una barra superiore), dando più spazio invece agli hub dei singoli titoli, dove ottenere quante più informazioni in un colpo solo. Selezionando un qualsiasi titolo, vecchio o nuovo che sia, saprete immediatamente qual è la percentuale di completamento dei trofei da ottenere, a dimostrazione dell’engagement che quest’ultimi generano nell’utenza; trovano poi spazio news degli sviluppatori e i video caricati dagli utenti tramite il tasto “Crea” (che similmente al passato permette di caricare e condividere clip e screenshot, ma in maniera ancor più semplice e veloce).

Ecco come si presentano gli hub dei singoli giochi

I giochi PlayStation 5, poi, verranno impreziositi dalle Attività, delle “card” che vi aiuteranno a tenere traccia del vostro progresso in-game, segnalandovi dinamicamente, in base ai collezionabili ottenuti o alle azioni compiute di recente, quanto vi manca per il raggiungimento del 100% (ripulite un accampamento? In bella vista, dal menù principale o premendo il tasto PlayStation, se in-game, comparirà il relativo trofeo con percentuale totale a lettere cubitali), o nel caso di Miles Morales, il gioco ci ha persino proposto quest primarie e secondarie mancanti, permettendoci con un semplice tasto di piombare letteralmente davanti all’NPC di riferimento, semplificando e non poco la vita dei completisti, o dei giocatori meno esperti.

Le abbiamo viste in azione anche con Sackboy: Una grande avventura e Demon’s Souls, i primi titoli a sfruttarle pienamente: nel primo, quando si è in un livello, compaiono tutta una serie di obiettivi, alcuni principali, altri secondari (come collezionabili o elementi estetici), di cui è presente un’indicazione generica, o in certi casi, persino vere e proprie clip (ma solo per gli abbonati al PlayStation Plus) che mostrano dove si trovano oggetti chiave o come si superano sezioni cruciali per l’avanzamento; nel secondo, uno dei titoli più difficili e complessi in circolazione, che dell’alto tasso di sfida ha sempre fatto il suo fiore all’occhiello, ogni area offre una serie di consigli e spiegazioni, che il team originale non ha deliberatamente mai offerto; le ragioni risiedono nella volontà di spronare gli utenti a capirlo da sé, ma questa trovata (è bene ribadirlo, completamente opzionale) abbassa lievemente l’imponente barriera all’ingresso che la serie ha sempre posizionato per gli utenti meno hardcore.

Una delle clip che vi spiegherà come ottenere un collezionabile o completare un obiettivo

Tornando alla schermata principale, il redesign sposta il focus sui giochi perché il grosso delle funzioni extra e accessorie è spostato quasi interamente sul tasto PlayStation del DualSense, che non riporta più temporaneamente al menù della console (mantenendo il gioco in background), bensì ne apre uno ad hoc, personalizzabile, da cui è possibile accedere rapidamente a tutti gli elementi di contorno: dalle notifiche e download, alla Game Base (l’hub da cui organizzare party con gli amici online) e al già citato Switcher, passando per le varie opzioni di trasmissione in diretta e il collegamento con Spotify per ascoltare musica anche durante le sessioni di gioco.

Grande attenzione, nel menù interno aperto dal DualSense, alla componente audio, con tanto di agile selezione del dispositivo di uscita, di gestione dei volumi, e della selezione del microfono, tra quello delle cuffie o quello integrato nel controller, che potrete sfruttare per comunicare con gli amici senza bisogno di headset.

Rivisti anche i trofei, tanto nel sistema di numerazione generale (finalmente vi sarà chiaro quanti ne avete ottenuti in totale), quanto nella schermata, che ora offre anche percentuali di completamento (ma non per quelli ancora segreti), e la sezione profilo, che ora segnala anche il numero di ore giocate, similmente a quanto accade su Nintendo Switch.

Il nuovo look del PlayStation Network

In termini di quality of life, infine, una miglioria da non sottovalutare riguarda il PlayStation Network, che passa dall’essere una pesante app da avviare, non senza qualche noioso lasso di tempo di attesa, ad una voce perfettamente integrata dell’interfaccia, dove potrete agilmente sfogliare il vasto catalogo PlayStation, tra giochi, demo e DLC, o spostarvi tra i vari abbonamenti disponibili (inclusi gli immancabili PlayStation Plus e PlayStation Now), con una modalità di visualizzazione non più faticosa come un tempo. Il PSN e ora più asciutto e fruibile, e l’unica reale confusione che abbiamo percepito finora è un po’ più radicata, dovuta all’attuale natura cross-gen di alcuni titoli: nonostante ci si trovi su PlayStation 5, il sistema è pensato per supportare anche i titoli PS4 e, nei nuovi giochi in arrivo su entrambe le piattaforme, è capitato anche a noi di installare per errore la versione old-gen. Prima dell’avvio è possibile controllare la versione in possesso o considerata “di default”, ma è una grana che speravamo di non avere.

Al netto di quest’ultimo difetto, tra un restyle pressoché completo ed un utilizzo quanto più rapido e scattante, anche in fatto di User Experience PlayStation 5 può dirsi promossa a pieni voti, a dimostrazione della volontà di Sony non solo di ascoltare i feedback degli utenti, ma anche di esplicitare la natura next-gen della sua console anche nel modo in cui gli utenti interagiranno con essa, optando per un approccio agli antipodi di quello della diretta concorrente.

L’interfaccia di PS4 non ci faceva impazzire, quindi non possiamo che accogliere a braccia aperte questo volto rinnovato.

Vi ricordiamo che sul sito di GameStopZing potete tenere d’occhio tutte le promozioni legate a PlayStation 5!

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