Finalmente sono arrivati Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto, ed è giunto il momento per tutti gli appassionati (e non) di imbarcarsi in una nuova avventura che ci porterà in giro per un coloratissimo mondo fatto di collezionismo e battaglie, di fatica e successo, un’avventura da vivere, dall’inizio alla fine, insieme al proprio starter. Potete scegliere da dove cominciare acquistando il gioco da GameStop.it, rispettivamente nella versione Scarlatto o Violetto.
Ma prima di dare il via a un viaggio così importante è necessario prepararsi a dovere, organizzando il proprio zaino in modo che contenga tutto il necessario per la nostra trasferta e compiendo la prima, fondamentale, scelta che andrà a determinare il destino della nostra carriera di allenatore: il Pokémon starter.
Siamo già in difficoltà, vero? Sprigatito, Fuecoco e Quaxly sembrano tutti molto interessanti, dotati di simpatia e carisma in egual misura. Ma quale sarà il mostriciattolo che ci farà compagnia fin dalla primissima palestra da affrontare? Non è semplice decidersi! La nostra scelta può basarsi sulla semplice preferenza estetica così come sul tipo del Pokémon starter, ma il rischio di ripensamenti è sempre dietro l’angolo.
Per i fan della serie non è certo una novità cadere in questa “impasse”, come dimostra la storia del franchise fin dai tempi di Pokémon Rosso e Pokémon Blu. Oggi quindi ci apprestiamo a rivivere le generazioni del passato per aiutarci a chiarire le idee e scoprire che certe cose, davvero, non cambiano mai.
GEN 1 Pokémon Versione Rossa, Blu (e Gialla)
Gli storici apripista, i titoli iconici da cui è nato il grande successo planetario che conosciamo oggi, gli artefici dei mal di testa di tanti genitori presi a tenaglia tra il videogioco e il cartone animato: verso la fine degli anni 90 il mondo è stato travolto dalle avventure in bianco e nero targate Creatures e Game Freak, che si diffondevano di bambino in bambino attraverso lo schermo del piccolo GameBoy di Nintendo.
Certo in occidente abbiamo prima assistito all’arrivo del cartone animato, che ha modellato la nostra percezione dei mostri tascabili su un’estetica molto più graziosa di quella rappresentata dagli sprite in quadricromia, ma il dilemma rimaneva sempre quello: Bulbasaur, Charmander o Squirtle?
La serie animata aveva dedicato molte puntate e alcuni momenti importanti agli starter di Kanto, rendendo Charizard uno dei Pokémon più importanti a disposizione di Ash, ma in gioco toccava a noi fare la scelta migliore. Bulbasaur rendeva le prime ore gioco più semplici, grazie al suo vantaggio di tipo nei confronti delle prime palestre, ma dall’altra parte c’era un lucertolone rosso sputafuoco e con le ali ad attenderci, o alla peggio una tartaruga carrarmato con i cannoni sulla schiena. Al tempo i bambini non avevano dubbi, la sfida era tra Charizard e Blastoise.
Io invece scelsi proprio il Pokémon n°1 di tipo erba, e tutt’oggi se potessi tornare indietro, lo rifarei. Perché pur essendo Venusaur un grosso rospo a cui crescono fiori e piante sulla schiena, unisce potenza e flemma in giuste dosi. E quando parte il Solarraggio, non ce n’è per nessuno. Al tempo esisteva anche la possibilità di chiamare in causa Pokémon Versione Gialla e il suo Pikachu, ma lì si potevano catturare tutti gli starter, quindi era un po’ come imbrogliare.
GEN 2 Pokémon Versione Oro, Argento e Cristallo
I sequel del titolo originale rappresentavano un momento altissimo per quel che concerne la serie, riproponendo ed espandendo il concept originale con tantissime nuove creature e permettendo perfino di esplorare un’intera nuova area una volta completato il gioco (grazie ancora, Iwata-san). Un fenomeno post-fenomeno, che consolidò ulteriormente il brand prima del passaggio ai nuovi hardware.
La regione di Johto ci offriva un trittico non troppo distante dall’originale, ma contraddistinto da una spiccata caratterizzazione che profumava di consapevolezza di aver trasformato il brand in qualcosa di crossmediale, che potesse andare anche oltre il gioco per sfondare in TV e nel merchandise.
Chikorita, Cyndaquil, e Totodile risultavano estremamente teneri in forma base, e in particolare il giocoso e imbranato Totodile rubava la scena per la sua simpatia, accentuata dal doppiaggio che trasformava il suo verso in una sorta di imitazione di Paperino.
E che facevi, non te lo portavi dietro un siparietto comico ambulante? Ieri come oggi, Totodile è la scelta! Senza dimenticare poi l’incredibile potenza della sua ultima evoluzione, Ferlaigatr, il Pokémon mascellone che si lascia alle spalle la giocosità dello starter per diventare un temibile incrocio tra un dinosauro e un drago.
GEN 3 Pokémon Versione Rubino, Zaffiro e Smeraldo
L’arrivo dei nuovi hardware trasformò in modo radicale il mondo dei Pokémon, finalmente slegato dai limiti dell’ormai anzianotto GameBoy. Il risultato fu un’esplosione di colori e suoni, con sprite totalmente rinnovati, città più grandi e colorate nonché tutta una serie di animazioni full-screen capaci di trasportarci davvero nel mondo delle creature collezionabili.
Il GameBoy Advance alla fine era davvero un gioiellino, e una volta approdato sul mercato nella sua versione con schermo illuminato (GameBoy Advance SP) divenne la console perfetta per la serie creata da Game Freak, capace di accompagnarci per ore nelle sessioni notturne.
Rubino e Zaffiro, così come Smeraldo, furono i primi a introdurre reali cambiamenti nel gioco, con nuove modalità come le Gare Pokémon, la/il Torre/Parco Lotta e le battaglie in doppio. Treecko, Torchic, e Mudkip erano i nuovi starter della regione di Hoenn, e a parte il tipo fuoco che a conti fatti era un pulcino colorato per le festività pasquali, mostravano una discreta personalità.
La scelta era difficile al tempo, a maggior ragione oggi pensando alle evoluzioni finali – tutte e tre esteticamente convincenti. Alla fine però la spuntò Torchic, perché l’ultima evoluzione, Blaziken, si rivelava devastante in combattimento con il suo mix di mosse fuoco, lotta e volante. E oggi, nei giochi che la supportano, sfoggia una Mega-Evoluzione sensazionale.
GEN 4 Pokémon Versione Diamante, Perla e Platino
Nel 2007 siamo approdati invece nella regione di Sinnoh, che abbiamo avuto modo di rivisitare di recente con i remake Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente (che potete acquistare con questo link). Si trattava di uno dei titoli più innovativi per la serie, capace di sfruttare al meglio le capacità della nuova console della casa di Kyoto, il Nintendo DS.
Grazie alla rinnovata connettività è infatti il primo titolo della serie a consentire il gioco competitivo online, così come gli scambi tra i giocatori utilizzando la connessione di rete. Disponeva inoltre di speciali funzioni di compatibilità che tramite lo slot GBA della console permettevano di collegare Diamante e Perla ai titoli della terza generazione, per incontrare Pokémon speciali non presenti nel gioco.
Gli starter erano Turtwig, Chimchar, e Piplup, che pur risultando molto rassicuranti nelle loro forme base erano destinati a diventare dei veri e propri colossi da leggenda: Torterra, ispirato alla tartaruga che sosterrebbe/custodirebbe il mondo, Infernape, il quale richiamava il leggendario Son Goku de Il viaggio in occidente, ed Empoleon, capace di unire la regalità di Napoleone e Poseidone in un pinguino imperatore.
Anche qui non è semplice trovare un vincitore, e ci aiutiamo andando a escludere Chimchar in quanto le sue evoluzioni sono fuoco/lotta, come a Hoenn. La spunta lo starter acqua giusto perché Empoleon ha match-up di tipo migliori di Torterra. E poi Piplup nel cartone ha un verso davvero adorabile… forse è anche per questo che è lo starter più popolare di Sinnoh, stando ai sondaggi del profilo ufficiale di Pokémon!
GEN 5 Pokémon Versione Bianca, Nera, Bianca 2 e Nera 2
Con l’arrivo del successore di Nintendo DS e l’incredibile diffusione della console dal doppio schermo del mondo, Nintendo pensò di capitalizzare al massimo il rendimento della piattaforma consegnandole non uno, ma ben due giochi della serie principale negli ultimi anni di vita, tra il 2010 e il 2012.
A livello tecnico venne compiuto un nuovo balzo in avanti, pur mantenendo la base vista in Diamante e Perla. Gli elementi 3D aumentarono, gli sprite risultavano più dettagliati e ricchi di animazioni, ma in particolare erano l’estetica dei personaggi e la narrazione a risultare più ricercate e mature.
La regione di Unova ci ha fatto conoscere ben 156 nuovi Pokémon, tra cui i tre starter: Snivy, Tepig e Oshawott. Nell’idea dei creatori, questi dovevano rappresentare l’incontro tra cultura occidentale, cinese e giapponese, soprattutto per quel che concerne le loro evoluzioni finali.
Prendendo in considerazione l’ordine delle palestre e le potenzialità degli starter, non era facile scegliere un preferito. Il premio simpatia però va sicuramente a Snivy, che nei suoi passaggi evolutivi che lo portano a diventare Serperior va a perdere tutte e 4 le zampette. Gli voglio tanto bene, spero che questo riconoscimento gli tiri su il morale.
GEN 6 Pokémon X e Y
Nel 2013, per la prima volta nella serie, finalmente Pokémon raggiunse i giocatori di tutto il mondo con un lancio globale in contemporanea! Si trattava di uno degli episodi più innovativi in assoluto, e non solo per la realizzazione grafica che finalmente abbracciava completamente il 3D, abbandonando gli sprite bidimensionali.
L’esplorazione delle aree era più libera, grazie a cunicoli e deviazioni nascoste, mentre i Pokémon da cavalcare consentono di raggiungere aree specifiche o superare ostacoli. Questa generazione inoltre introduce i gruppi di Pokémon, il nuovo tipo “Folletto” (pessimo matchup per i Draghi) e le strepitose Megaevoluzioni.
A Kalos abbiamo incontrato Chespin, Fennekin e Froakie, i primi starter ad essere pensati per una grafica completamente tridimensionale. Questo gli ha permesso di ottenere dei design molto ricercati in termini di dettagli e dare risalto alla loro ispirazione proveniente dalle classi dei giochi di ruolo (rispettivamente cavaliere, mago, ninja).
Al tempo fu Chespin a conquistarmi, un po’ per la predisposizione verso i Pokémon di tipo erba e un po’ per il suo buffo e tenero aspetto. Una volta ottenuto Chesnaught, però, qualcosa si è rotto e ad oggi, pur riconoscendo il fasicno di Fennekin/Delphox, considero Froakie/Greninja l’unica scelta possibile. Tra l’apparizione in Super Smash Bros. Ultimate e la sua forma speciale nata dal legame con Ash, Greninja ha guadagnato un sacco di punti.
GEN 7 Pokémon Sole, Luna, Ultrasole e Ultraluna
La settima generazione ha rappresentato un momento di transizione per la serie, che in attesa di giungere finalmente su Nintendo Switch provò a reinventarsi ancora una volta su Nintendo 3DS, con due titoli in uscita tra il 2016 e il 2017 che abbandonavano il concetto delle palestre per portarci in un viaggio tra le isole.
Pokémon Sole e Pokémon Luna hanno introdotto uno dei concept moderni più amati dai giocatori, ovvero le forme regionali. Non è semplice raccontare le sensazioni provate nel vedere per la prima volta l’Exeggutor di Alola, il quale esplodeva in tutta la sua bizzarra e folle verticalità, ma una dopo l’altra le varianti sono diventate parte integrante del franchise, arrivando anche negli ultimi Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto.
Quanto a starter ci siamo trovati di fronte a una selezione piuttosto tradizionale quanto a estetica, che richiamava in modo piuttosto evidente il regno animale, senza particolari slanci creativi. Rowlet, Litten e Popplio avevano però il merito di evolvere tutti in forme finali dal doppio tipo, mescolando le carte in tavola nel combattimento.
All’uscita era una battaglia tra la miciosità di Litten e il tondeggiante orgoglio di Rowlet, ma molti di fronte al muscoloso Incineroar si son trovati quasi a pentirsi della scelta. Decidueye dal canto suo univa eleganza e baldanza, nonché una interessante combinazione di mosse erba, volante e spettro. E ancora oggi, nonostante la comparsata in Smash Ultimate del gatto wrestler, è il gufo arciere a essere il mio preferito.
GEN 8 Pokémon Spada e Scudo
L’ultimo capitolo della serie principale prima di Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto ci ha portato nella regione di Galar con la promessa di un mondo nuovo, vasto e ricco di novità. Le Terre Selvagge hanno introdotto per la prima volta nella serie il concetto di mondo esplorabile con telecamera libera, offrendo la possibilità di tuffarsi nell’avventura insieme ai propri amici.
L’elemento più caratteristico di questi episodi era da ritrovarsi nel fenomeno Dynamax/Gigantamax, ovvero la possibilità di trasformare i propri Pokémon facendogli raggiungere dimensioni gigantesche e ottenere così grandi poteri. La struttura delle palestre a stadio contribuiva ad accentuare la spettacolarità di questi momenti, con il pubblico e la colonna sonora che sostenevano vibrante energia gli scontri più importanti.
Il nostro viaggio cominciava con tre delle creature più graziose, ovvero Grookey, Scorbunny e Sobble, caratterizzate da un percorso di crescita tra i più coerenti nella serie per quel che concerne l’evoluzione degli starter nella loro forma finale. Anche a livello caratteriale fin da subito emergevano le loro peculiarità, con la scimmietta dedita ai dispetti, il coniglio chiaramente in sovradosaggio di zuccheri mentre la piccola rana esprimeva timidezza e rassegnazione tipiche di quelli a cui va tutto storto.
Non restava che scegliere secondo la propria attitudine, anche se in questa occasione – pur amando gli outsider come Sobble e avendo preferenze verso il tipo erba come Grookey – ho optato per il coniglio di fuoco, contro ogni aspettativa. Principalmente perché mi ricordava, vista la sua passione per il calcio, l’asso di fuoco di Captain Tsubasa, Karl Heinz Schneider. Ognuno ha le sue motivazioni, dopo tutto!
Alla fine di questo viaggio nei ricordi è evidente come la scelta dello starter non sia mai stata semplice, spesso condizionata da elementi frivoli o decisioni d’istinto. Eppure ogni piccolo mostriciattolo che abbiamo portato con noi alla fine si è legato indissolubilmente alla nostra vita da gamer, diventando un compagno di giochi da portare sempre nel cuore.
A maggior ragione, oggi, la scelta di un nuovo starter va quindi affrontata con la giusta mentalità, non necessariamente pensando ai tecnicismi, quanto più prendendo in considerazione le sensazioni che i piccoli candidati ci trasmettono al solo sguardo. Il vantaggio delle nuove generazioni è poter andare oltre i semplici sprite 2D, trovando affinità con le personalità mostrate grazie alle animazioni 3D e potendo così scegliere con maggiore consapevolezza.
Manca solo da dire quale Pokémon abbia scelto il sottoscritto tra Sprigatito, Fuecoco e Quaxly per iniziare la mia avventura con Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto! Ebbene, la mia scelta è ricaduta su Fuecoco, per un motivo molto semplice: ho la predilezione per i Pokémon dall’aspetto buffo, per non dire stupido! Fuecoco, così come Totodile o Psyduck, è entrato diritto nel gotha dei miei Pokémon preferiti in assoluto.
Ora tocca a voi, buon divertimento! Non dimenticate di venire a raccontarci la vostra esperienza con i nuovi capitoli della serie Pokémon nel nostro gruppo Facebook ufficiale, a portata di click, e fateci sapere qual è infine il vostro starter preferito di sempre!
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