Riscopriamo il primo "Leggende", in attesa del prossimo capitolo
Con il Pokémon Day alle porte, e tante novità che i fan e la community in generale del gaming si aspetta per Leggende Pokémon: Z-A (già prenotabile, a questo link), non potevamo non guardarci dietro le spalle al primo capitolo e fare qualche considerazione a riguardo.
Sono passati 3 anni dall’uscita del controverso Pokémon Leggende Arceus e tra i pregi e i difetti che lo caratterizzano, non possiamo ignorare un elemento fondamentale, e spesso dimenticato, che rende questo gioco a suo modo davvero speciale.
Parliamo del primo vero titolo, tra gli innumerevoli creati nel tempo, che si avvicina di più allo storico motto che ha caratterizzato l’infanzia e la vita di ogni appassionato: “Catturali tutti!“. Al di là delle sfide e quest presenti, non c’è altro che un quadernino vuoto da riempire e la Pokéball da lanciare. Certo, ovviamente sotto c’è molto, molto di più: trama, personaggi, persone da aiutare, nemici da sconfiggere e misteri da risolvere. Tutti questi elementi si intrecciano in un racconto che, col senno di poi, ci fa pensare: ma è davvero stato così brutto?
Ovviamente la risposta è no, ma allora perché il parere generale del pubblico sembra essere così basso? Cerchiamo di capire il perché.
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Ovviamente non possiamo ignorare l’elefante nella stanza: le lamentele sul comparto grafico. La giustificazione dei limiti tecnici della console regge fino a un certo punto: casa Game Freak non eccelle per ottimizzazione hardware-software, sebbene su OLED in portabilità i colori accesi aiutino e non poco. Non possiamo negare (né accettare, beninteso) questo grande difetto: un motore grafico semplicemente scadente, che ci auguriamo di non vedere a Luminopoli, o quantomeno di vederlo in una versione evoluta e degna del nome Nintendo.
Fortunatamente, tolte texture banali, risoluzione bassa e antialiasing ballerino, il titolo è fluido a livello di fps e tra un compromesso e l’altro se la cava per il restante dei fattori tecnici, donando grande profondità di campo e un colpo d’occhio del panorama neanche così terribile. Non parliamo di un risultato degno di lodi come per Breath of the Wild, il cui paragone fu inevitabile (e continua ad esserlo), ma il risultato finale risulta quantomeno sufficiente, specie se permette di vedere i Pokémon anche in lontananza, cosa più fondamentale di tutte. Dopotutto il risultato si può apprezzare con questo video a 360° rilasciato nel canale YouTube ufficiale.
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Appurato questo importante fattore, torniamo a chiederci: ma è davvero stata un’esperienza così brutta? Siamo davvero rimasti così accecati dai problemi tecnici, da non permetterci di godere delle meccaniche innovative, dell’ambientazione misteriosa e della storia affascinante che ci racconta?
Difficile a credersi. Per la prima volta nel franchise siamo messi alla prova in maniera pratica come allenatori. Abbiamo l’affascinante compito di dover compilare il primo Pokédex nella storia, ma soprattutto siamo in missione per conto di Dio, letteralmente visto l’incontro con Arceus a inizio gioco.
Uno dei fattori che più stupisce fra tutti è l’approccio timoroso della popolazione verso queste creature, anche verso gli esemplari a cui siamo sempre stati abituati a vedere come una sorta di animale da compagnia. La paura mista a fascino, gli studi e la voglia di scoperta, hanno una presa più che solida, specie per via del fatto che vengono svelati sempre più misteri e intrighi man mano che si prosegue nella storia.
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Il grande effetto Mandela dietro Pokémon Leggende Arceus è più che evidente. Qualcuno, ricalcando sui fattori tecnici, diranno anche che è “giustificabile” forse. Ma ad ogni modo, non possiamo non lodare il coraggio di una saga che è uscita di prepotenza dalla sua confort zone narrativa.
Per quanto il team sia andato sul sicuro, e abbia puntato su elementi più che solidi come la regione di Sinnoh e i leggendari di Quarta Gen, che sappiamo tutti essere la migliore, si tratta comunque di un esperimento audace per il brand. Esperimento e azzardo che, per quanto riguarda le vendite, ha pagato eccome, e per quanto riguarda il fandom, ha saputo conquistare i cuori degli appassionati. Per tutti gli altri, che magari non l’hanno comprato in quanto dubbiosi o semplicemente non ci hanno mai pensato, il titolo è disponibile a questo link.
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