Los Angeles – Nintendo ha la straordinaria capacità di colpire al cuore ogni genere di giocatore, da coloro che hanno appena iniziato a scoprire le meraviglie del videoludo fino ai giocatori incalliti che hanno già visto passare diverse stagioni. La fabbrica di magia della grande N si è di nuovo messa in moto, sfornando un paio di titoli che sembrano troppo belli per essere veri: stiamo parlando di Pokémon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Eevee, una sorta di remake di nuova generazione dei classici Pokémon Rosso e Blu, due capitoli che definire amati dai videogiocatori è un eufemismo.
Al booth Nintendo abbiamo avuto modo di avvicinarci a questo mostro sacro rinato, avendo occasione di provare anche il controller creato esclusivamente per questa nuova avventura, il fantastico Pokéball Plus. La nostra esperienza con Pokémon Let’s Go si apre nel percorso 1, il famoso tratto di strada che parte da Biancavilla e arriva fino a Smeraldopoli. Nella nostra spalla si adagia il nostro fedele Pikachu, mentre fuori dalla pokéball ci segue Charmander, uno dei Pokémon che sono nella nostra squadra e che potremo decidere di tenere fuori dalla sfera per farci compagnia durante la nostra scampagnata. Ve lo diciamo subito: vedere Pokémon girare così fluidamente su Nintendo Switch è una gioia per gli occhi (nonché una botta emotiva per qualunque giocatore cresciuto con Blu e Rosso).
I modelli poligonali di allenatori e ambientazione sembrano essere ben definiti e realizzati seguendo lo stile delle precedenti iterazioni del franchise. Ma sono i Pokémon stessi a stupire: Pikachu, Squirtle, Bulbasaur e Eevee ci sono apparsi così dettagliati da poter essere scambiati molto facilmente con le loro controparti anime.
Passata l’euforia dei primi momenti, abbiamo deciso di inoltrarci nella foresta e iniziare finalmente la nostra avventura nel nuovo mondo che Game Freak ha realizzato per noi. Per muoverci nuovamente nella regione di Kanto abbiamo deciso di utilizzare esclusivamente la nuova periferica Pokéball Plus, anche per testarne le capacità su strada: la piccola sfera è dotata di uno stick analogico che permette di controllare il nostro allenatore, mentre premendola avremo accesso al menù di gioco e a tutte le funzioni connesse al tasto A della Switch. Sul dorso della pokéball è presente un piccolo tastino che fa le veci del tasto B. Intorno allo stick analogico è presente un LED circolare che ci avvisa quando avremo catturato un Pokémon con dei segnali luminosi molto familiari ai fan della serie: durante l’operazione di cattura lampeggerà il LED giallo; se avremo successo il LED diventerà verde, altrimenti si illuminerà di rosso e dovremo lanciare una nuova pokéball. La sensazione che questo controller sui generis restituisce alla mano è estremamente solida, e siamo rimasti colpiti dalla qualità della nuova periferica Nintendo.
Muovendoci nel bosco del Percorso 1 ci troviamo di fronte ad un’altra novità per la serie: i Pokémon selvatici sono ora visibili nell’erba, e possiamo evitarli molto facilmente: tuttavia alcuni di loro sono dotati di una sorta di aura colorata che ne definisce alcune caratteristiche, come le dimensioni. Un colore chiaro indicherà un Pokémon di piccole dimensioni, un cremisi sarà indicativo di una creatura di dimensioni superiori alla norma. L’incontro con gli altri allenatori è invece rimasto invariato, e ci troveremo a combattere con Giuseppe Pigliamosche esattamente come vent’anni fa su Pokémon Rosso e Blu: le animazioni delle battaglie sono fantastiche, e faranno la gioia dei giocatori più nostalgici. Le meccaniche del combattimento sono le stesse che i fan conoscono da anni: a turno dovremo scegliere la mossa che il nostro pocket monster dovrà eseguire contro l’avversario, portando a termine una serie di attacchi fino a quando uno dei due lottatori non avrà esaurito la barra dei punti vita. Livellare è semplice, esattamente come le altre versioni del gioco: sconfiggere gli allenatori avversari è un buon modo per accumulare esperienza, ma anche catturare Pokémon selvatici con il nuovo metodo farà guadagnare alla nostra squadra un discreto numero di XP, incentivando la ricerca dei pocket monsters nell’erba alta. La DEMO a nostra disposizione non permetteva inoltre la possibilità di giocare in cooperativa con un compagno, feature che sarà comunque presente nella versione finale del gioco.
I combattimenti fra allenatori sono molto fedeli agli standard della serie, e sicuramente faranno la felicità dei giocatori più nostalgici: finalmente possiamo vedere i nostri piccoli amici in tutto il loro splendore digitale mentre ci getteremo in combattimenti a turni con gli avversari più disparati: ancora una volta individuare le debolezze dei Pokémon avversari sarà cruciale per portare a casa la vittoria e evitare di sprecare troppe pozioni per il nostro compagno ferito. Pikachu, ad esempio, è molto forte contro i Pokémon di tipo volante, pertanto i suoi attacchi elettrici sono straordinariamente efficaci; lo stesso non si può dire in caso affrontasse un Pokémon di tipo roccia. Studiare debolezze e resistenze di ogni mostro tascabile è un dovere di ogni allenatore, perciò datevi già da fare con un bel ripasso.
I nuovi Let’s Go differiscono nella cattura dei Pokémon, che adesso avviene in maniera analoga a quella vista sul titolo mobile di Niantic, Pokémon GO: niente combattimenti con i Pokémon selvatici quindi, ma solo un piccolo cerchio dorato che si stringerà intorno alla creatura dei nostri desideri mentre noi saremo intenti a lanciare più di una pokéball per avere più speranze di catturarlo. Insomma, questa caratteristica farà storcere un po’ il naso ai puristi della serie, ma dal mio personale punto di vista non la trovo una novità eccessivamente dannosa per la serie: ammettiamolo, quanti di noi hanno speso decine di monete di gioco in repellenti per tenere alla larga i Pokémon selvatici? Quanti cercavano di evitare l’erba apposta? Certo, quando si tratta di Pokémon leggendari forse il combattimento più classico è necessario, ma ci riserviamo di giudicare questo aspetto quando avremo sotto mano una versione più matura del gioco. Catturando Pokémon e sconfiggendo allenatori acquisiremo esperienza e oggetti con i quali procedere nella nostra avventura, che purtroppo si conclude di fronte all’ingresso per Smeraldopoli, senza mostrarci quell’indimenticabile piccola città.
Pokémon Let’s Go Pikachu e Eevee è un gioco nostalgico, costruito per colpire al cuore i giocatori di vecchia data e nello stesso tempo avvicinare le generazioni più giovani, appassionate di Pokémon Go, al modo di giocare più classico visto in passato su 3DS e ancora prima su Game Boy. Inutile dirvi che se siete un fan del brand questo capitolo non potrà mancare nella vostra collezione, dato l’incredibile valore emotivo che una riedizione di Pokémon Rosso e Blu ha per un appassionato della serie. Per tutti gli altri, e specialmente per i più dubbiosi, aspettate pure, ma non troppo: è vero che il gioco è ancoro troppo acerbo per essere mostrato, ma quello che si è visto ha già convinto con estrema facilità anche i più diffidenti.