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29 Set 2023

Pokémon Scarlatto e Violetto: La Maschera Turchese – Recensione

La Maschera Turchese è la prima delle due parti che compongono e comporranno Il Tesoro dell’Area Zero, espansione di Pokémon Scarlatto e Violetto che pone l’indagine sul potere del Teracristal, nuova trasformazione delle creature di Game Freak, come obiettivo principale.

Del resto, si è creata molta curiosità attorno alla zona sopracitata, ambientazione di Paldea che celava certamente un mistero e che, si augurano i fan più accaniti, possa essere il centro di una nuova avventura che valga la pena vivere.

Da questo punto di vista, La Maschera Turchese, che potete fare vostro grazie al pass espansione venduto nello shop online di GameStop, la prende molto alla larga. Non solo perché è ambientato molto lontano rispetto all’Area Zero, ma perché il plot si concentra praticamente su tutt’altro, citando solo superficialmente gli effetti del Teracristal.

Come in una sorta di Erasmus in salsa Pokémon, l’allenatore di cui avete vestito i panni in Scarlatto e Violetto verrà coinvolto in un viaggio studio nella caratteristica e tradizionalista regione di Nordivia. Ispirata al Giappone, apparentemente immersa in un perenne clima di festa, il nostro farà la conoscenza della professoressa Rea, dell’Istituto Mirtillo, nonché di Rubra e Riben, studenti che fungeranno da veri e propri rivali di questa nuova avventura.

Se l’insegnante si limiterà più che altro ad aggiornare il Pokédex, includendo duecento nuovi mostriciattoli, di cui sette inediti, il duo vi guiderà attraverso le fasi che scandiscono la trama che ruota attorno ad un’antica leggenda su cui si basa buona parte del folclore di Nordivia. Il mito, difatti, narra dei tre Beniamici, Pokémon leggendari, che collaborando sono riusciti a mettere in fuga il demoniaco Ogerpon, una sorta di orco, il cui volto è celato da una maschera per l’appunto, ricacciandolo nella montagna in cui viveva.

La struttura narrativa è piuttosto classica e affine, per svolgimento, a quella di tanti altri capitoli della saga.  Non aspettatevi chissà quale evoluzione dei personaggi, né incredibili colpi di scena. Se vi appassionerete alla vicenda di questi Pokémon leggendari avrete pane per i vostri denti, ma nella sua struttura globale è innegabile che La Maschera Turchese muova la trama molto tenuamente in direzione dell’Area Zero. Resta da capire, a questo punto, come si comporterà la seconda parte dell’espansione, in che modo riuscirà a introdurre e risolvere in un colpo solo il mistero legato al Teracristal. Per quanto concerne questo DLC, tuttavia, non ci si può affatto lamentare del plot. Nella decina di ore necessarie per giungere ai titoli di coda, completando al contempo buona parte del Pokédex, si assiste ad una vicenda piacevole, dai toni leggeri, condotta tramite dialoghi mai troppo prolissi.

La Maschera Turchese introduce un tipo di bacca che può modificare le statistiche di base dei propri Pokémon

In termini ludici, dal canto suo, La Maschera Turchese, rispetto a Scarlatto e Violetto, non cambia di una virgola gli equilibri che hanno determinato sino a qui gli scontri tra Pokémon. Nessuna nuova tecnica, abilità, feature che in qualche modo influenzi in qualsiasi modo il normale corso delle battaglie. Una scelta che non incontrerà le simpatie di tutti, ma guardando al competitivo, e alle intricate meccaniche che sottendono alla scena esportiva, il tutto diventa ben più comprensibile.

Semmai, il DLC si comporta più che bene nel contorno. Tanto per cominciare Nordivia è una zona sufficientemente estesa per proporre una moltitudine di biomi differenti. Sebbene la sua estensione non possa gareggiare in nessun modo con quella di Paldea, tra risaie, frutteti, zone boschive e un centro abitato di discrete dimensioni, il vostro peregrinare per questa regione sarà piuttosto piacevole e ricca di stimoli.  In termini di densità, difatti, i luoghi d’interesse sono relativamente molti, segno che Game Freak ha ben interpretato le nuove tendenze, post Breath of the Wild, capaci di rendere un open-world attraente agli occhi dell’utenza.

Tra le novità vale la pena citare anche il maggior grado di personalizzazione concesso all’utente per quanto riguarda il vestiario del proprio avatar. Nulla di così originale, ce ne rendiamo conto, ma è pur sempre piacevole poter cambiare l’abito dell’allenatore, non fosse altro per farlo sembrare meno un pesce fuor d’acqua nella caratteristica e tradizionalista regione di Nordivia.

Rinnovato anche il photo mode, che ora può contare su nuove inquadrature e pose, nonché su di una sorta di quest improntata proprio sullo scatto di selfie in particolari punti della mappa. Nuovo di zecca anche il mini-gioco che vi vedrà cavalcare Koraidon o Miraidon, a seconda dell’edizione in possesso, al fine di raccogliere alcune bacche.

A proposito di bacche, La Maschera Turchese ne introduce di un tipo che può modificare le statistiche di base dei propri Pokémon. Non si tratta affatto di un particolare di poco conto, considerando che ne esiste una in particolare che è capace di attivare una sorta di respec. Si tratta, per lo più, di una feature che interesserà, e non poco, chi vive Pokémon soprattutto per la sua parte ruolistica, per chi intende creare una squadra in grado di adattarsi a qualsiasi situazione e, magari, di competere online.

Altra caratteristica interessante, questo contenuto aggiuntivo può essere affrontato in qualsiasi momento rispetto all’avventura principale di Scarlatto e Violetto. Ciò significa che gli allenatori avversari che incontrerete e i Pokémon selvaggi in cui vi imbatterete avranno un livello di forza consono a quello della vostra squadra. La trovata ha il doppio vantaggio di non impedire a nessuno di affrontare la quest proposta ne La Maschera Turchese in totale libertà. Inoltre, rende ogni scontro interessante sia per chi è alle prime armi, sia per chi vanta mostriciattoli potenziati e completamente evoluti.

Tecnicamente, questo DLC non segna passi avanti rispetto a quanto visto in Scarlatto e Violetto. Permangono gli scenari mai troppo densi di dettagli, qualche bug, qualche glitch. Tuttavia, lo slancio artistico è sicuramente più vivido, complice la nuova regione che con il suo folclore dona ulteriore brio e vivacità a personaggi, edifici, ambienti. Ottima invece la colonna sonora, che per quanto recuperi buona parte della soundtrack che già fu dei titoli di base, si permette un paio di new entry davvero niente male.

Conclusioni

La Maschera Turchese è un DLC di sicuro interesse per i fan della saga e per chi ha completato già diversi mesi addietro la main quest di Pokémon Scarlatto e Violetto.

Certo, chi sperava in una trama che si buttasse a capofitto nella risoluzione dei misteri legati all’Area Zero e al Teracristal resterà deluso. Tuttavia, l’Erasmus del vostro alter ego allenatore saprà allietarvi ed intrattenervi a dovere. Duecento Pokémon, di cui sette nuovi di zecca, non sono pochi. La main quest vi terrà impegnati per almeno mezza dozzina d’ore. Alcune nuove feature, come le bacche che consentono di modificare le statistiche di base, inspessiscono ulteriormente il gameplay.

Un DLC di certo non rivoluzionario, ma se desideravate ritornare a catturare ed allenare Pokémon, La Maschera Turchese è sicuramente un’occasione più che buona.

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