I Pokémon ci hanno accompagnato per tantissimi anni: molti di noi ci sono cresciuti, altri hanno imparato ad amarli solo dopo, quando la mania dei mostriciattoli Nintendo era sulla bocca di tutti e tra le mani dei tantissimi possessori di portatili della casa di Kyoto. Pokémon Sole e Luna arrivano quindi sul mercato proponendo ai vecchi e nuovi giocatori una nuova regione, Alola, nuovi pokémon e una serie di novità che puntano a cambiare l’ormai nota formula.
La demo speciale che abbiamo avuto modo di provare nelle scorse settimane, e che trovate su Nintendo eShop, ci aveva dato un primo assaggio di ciò che ci aspettava nel gioco completo, dimostrando una spiccata propensione da parte di Game Freak di portare la 7° generazione ad essere la più sfrontata e coraggiosa nei confronti del suo glorioso passato, tanto da far dubitare i fan più scettici dell’effettiva bontà di questi cambiamenti rispetto ad una storia di successi e di “tradizione” nei confronti della formula originale. Cosa ci ha riservato il nostro soggiorno ad Alola?
Il tempo di un sorso di Latte Mu e siamo pronti a scoprire le carte su Pokémon Sole e Luna, sulla regione di Alola e sulla nostra entusiasmante avventura. Entusiasmante perché, senza girarci troppo intorno, siamo di fronte ad una delle esperienze pokémon più affascinanti e complete degli ultimi anni: una volta iniziato il nostro viaggio nella assolata regione di Alola, e su di una delle sue quattro isole, ci si rende conto di uno dei grandi passi in avanti fatti con questa iterazione del franchise. Un filmato ci introduce un misterioso personaggio e, subito dopo, viene inquadrata la nostra nuova casa. L’enfasi narrativa appare come una precisa scelta di raccontare – davvero – qualcosa, rinunciando al fanciullesco racconto di formazione ed avventura per fare spazio, anche, ad una serie di incontri e personaggi che renderanno il nostro viaggio per Alola piuttosto interessante rispetto al passato.
Un viaggio che non può non avere dei compagni di viaggio, con il professore e il nostro “rivale” che di tanto in tanto ci seguiranno mettendoci al corrente di alcuni eventi e condividendo con noi alcune delle rivelazioni o emozioni più entusiasmanti. Questo risvolto verso una narrazione più stratificata e presente, più che come mero pretesto per farci esplorare la regione, è estremamente divertente: Pokémon è sempre Pokémon, e anche in Sole e Luna si respirano atmosfere fanciullesche e dialoghi pregni di amore per i pokémon e l’avventura, ma alcuni misteri e la struttura stessa dell’avventura rendono il viaggio sicuramente più entusiasmante che in passato.
Non ci divertivamo così da tanto, tanto tempo
Un passato forse ormai troppo ingombrante, che Game Freak ha deciso di rivedere in toto dando al giocatore nuove strade e un nuovo modo di dimostrare al mondo di essere il campione della regione, ma senza medaglie luccicanti dalle forme bizzarre… e senza capipalestra da affrontare. Se ad un primo momento tutto ciò potrebbe lasciarvi confusi e intontiti, non temete: la più grande novità di Pokémon Sole e Luna sta proprio nel modo in cui permette al giocatore di mettersi alla prova e di esplorare la bellissima regione di Alola.
Via medaglie e capipalestra, nella vostra tasca ora ci sarà un passaporto che marcherà i vostri progressi e traguardi contro le prove che vi attenderanno. E proprio queste ultime vi permetteranno di guardare al passato con tanta meno nostalgia del solito: il vostro “giro delle isole” sarà infatti scandito da diverse prove, a metà strada tra battaglie e minigiochi, tutte diverse tra loro, contro i capitani di ogni isola. In teoria, ciò che abbiamo di fronte potrebbe essere considerato come un semplice ritocco, con i capitani che vanno a sostituire la figura dei capipalestra e le prove delle palestra, e non avreste poi tutti i torti (in parte).
A differenza che in passato però, qui vi attendono una serie di ulteriori sfide: quelle con i pokémon dominanti e… con i Kahuna delle isole. Oltre alle sfide e prove con i capitani, ogni isola avrà la sua serie di pokémon dominanti da sconfiggere, versioni potenziate del pokémon più forte della zona, con statistiche aumentate e il vantaggio di poter richiedere l’aiuto di un suo simile. Una lotta 2v1 che ci ha visti più di una volta in difficoltà e che ha reso il nostro viaggio per le quattro isole più impegnativo del previsto. Una volta fatta “piazza pulita” di capitani e pokémon dominanti, la sfida finale di ogni isola prevede lo scontro con i Kahuna, un allenatore che si è particolarmente fatto valere nella propria isola e che si frappone tra noi e il titolo di “campione” del giro delle isole.
Pokémon Sole e Luna hanno trasformato una routine (solida, ma pur sempre una routine) come il viaggio per la regione in un’avventura vera e propria, fresca come la prima volta che impugnammo un Game Boy tra le mani e finalmente libera dei paletti autoimposti durante tutti questi anni. Non ci divertivamo così da tanto, tanto tempo.
Ed è un divertimento sostanzialmente legato al modo in cui Pokémon Sole e Luna approcciano tutto ciò che circonda il giocatore: via le MN e benvenuto poképassaggio, un nuovo modo di muoversi e di interagire con l’ambiente; magari in groppa ad un Tauros o in volo con un Charizard, questo nuovo modo di concepire gli spazi e le interazioni del giocatore con la regione di Alola è estremamente liberatorio e fresco, soprattutto quando ci si rende conto che le 4 isole hanno una geografia e un world design finalmente credibile, realistico e compiuto. Niente più regioni piatte e percorsi che servono come meri collegamenti, ogni sezione delle isole ha una sua peculiarità e si intreccia in mappe di gioco stratificate e complesse, che si estendono anche in verticale, ruotano su sé stesse e permettono un’esplorazione dell’ambiente decisamente più interessante che in passato.
Un passato che, onestamente, ci sembra sempre più lontano: al netto di tutta una serie di modifiche e accorgimenti all’interfaccia di gioco, ora più intuitiva e comoda in ogni suo aspetto, ciò che è incredibile di Pokémon Sole e Luna è la sua capacità di fare i conti con la nostalgia, senza mai lasciarsi sopraffare ma, anzi, percorrendola per seguire una traiettoria nuova e forse migliore. Sono tanti i riferimenti al passato, soprattutto una volta completato il gioco e sbloccato il cosiddetto “post game”, ma ciò a cui ci riferiamo in questo preciso momento è legato al gameplay vero e proprio della serie: le battaglie.
Pokémon Sole e Luna sono un passo avanti su tutta la linea
Da che mondo e mondo, ogni nuova generazione ha introdotto delle novità atte a cambiare o stravolgere gli equilibri precedentemente conosciuti: da nuovi tipi di mosse, all’introduzione del tipo Folletto, passando per le controverse Megaevoluzioni. E proprio qui che GameFreak ha fatto un passo indietro, rinunciando per ora a quella novità un po’ bizzarra per concederci qualcosa che fosse davvero interessante e che potesse in qualche modo ridare linfa agli scontri, potenzialmente anche competitivi. Le Mozze Z, e la raccolta dei cristalli annessa, sono la principale novità in termini di gameplay puro di Sole e Luna: non sono altro che mosse speciali, attivabili solo una volta per scontro, che permettono di potenziare mosse di un determinato tipo scatenandone tutta la loro potenza. Una bella aggiunta, a nostro avviso, che ben si sposa e bilancia con quanto visto con pokémon dominanti e Kahuna.
Pokémon Sole e Luna sono un passo avanti su tutta la linea, con qualche riserva: la 7° generazione è, per quanto sorprendete sotto alcuni aspetti (Le ultracreature sono davvero interessanti) deludente sul fronte numerico; non possiamo scendere nel dettaglio, né vogliamo rovinarvi la scoperta ma, sappiate, che le aggiunte all’ormai ricolmo pokédex non sono poi così tante, limitando questa generazione ad una mera “transizione” rispetto alle altre. Transizione che passa però per le interessanti e divertenti varianti regionali, che permettono di vedere vecchi pokémon influenzati dal clima o dall’ecosistema di Alola. Una trovata sinceramente funzionale e che, in futuro, permetterà di approcciare il cambio di regione con un rinnovato interesse, visto che il concept è potenzialmente applicabile in tanti modi diversi.
Ricordate quando, insieme ai vostri amici, scambiavate i vostri pokémon con un orribile cavo? Un cavo che in qualsiasi momento avrebbe potuto farvi perdere i vostri preziosi pokémon o peggio, corrompere il vostro salvataggio. Un mezzo precario, ma ricco di fascino e di potenzialità. Cavi e ricevitori infrarossi sono ormai un ricordo lontano, lontanissimo, perché nell’era del wi-fi e dell’essere sempre connessi, anche una console non proprio all’avanguardia come 3DS deve fare i conti con questo nuovo approcciarsi alla comunicazione.
E quella della comunicazione, del condividere un’esperienza è sempre stato uno dei grandi mantra della serie: Pokémon Sole e Luna non potevano sottrarsi di certo, ed infatti è possibile interagire con amici, in locale, e sconosciuti, tramite internet, nella cosiddetta “Festiplaza”.
Un vero e proprio hub, con diverse attività da svolgere e minigiochi, e con cui interagire, lottare e scambiare pokémon con amici o sconosciuti di ogni parte del mondo. Nonostante non ci sia stato permesso di testare queste funzionalità in internet, la Festiplaza pone ulteriore accento sull’esperienza social di Pokémon, e allo stesso tempo permette un’esperienza fluida e più immediata rispetto al passato: una decisa virata verso un’interfaccia sempre più accessibile e sempre più priva di estenuanti menù, accentuata anche dalla presenza dell’opzione “link rapido” che ci permette di collegarci in locale con la semplicità di un tocco, o quella del Pokéresort, una sorta di grande tamagochi con cui interagire con i propri pokémon dei box per migliorarne il rapporto attraverso colorati pokéfagioli. Un grande mondo interconnesso insomma, con barriere sempre meno presenti ed una fluidità dell’esperienza che non ha precedenti nella serie.
Una delle esperienze Pokémon più affascinanti e complete degli ultimi anni
Notevole passo in avanti anche per quanto riguarda l’aspetto grafico: Game Freak ha finalmente abbandonato lo stile super deformed, e dando vita ad una regione dalle proporzioni realistiche; il nostro avatar è finalmente realistico, come è realistico il modo in cui gli allenatori si muovono per le ambientazioni e ci sfidano. Le isole di Alola sono un tripudio di colori e di influenze esotiche, costellate di tanto in tanto di contaminazioni da ogni cultura del mondo, dando vita ad una delle regioni più variegate ed affascinanti di sempre.
Pokémon Sole e Luna sono bellissimi da vedere e da ascoltare, ma trovano il loro più grande limite nella parziale inadeguatezza tecnologica di Game Freak o, presumibilmente, nell’hardware ormai datato di 3DS. Il titolo è infatti totalmente privo dell’opzione 3D, e sebbene il livello di dettaglio sia assolutamente accettabile per un titolo Pokémon, rende altrettanto ingiustificabili i vistosi e frequenti cali di frame rate nelle battaglie più concitate. Un peccato davvero.
All’avvio di Pokémon Sole e Luna eravamo scettici, forse un po’ spaventati: si può davvero fare la differenza, guardare avanti, con una formula così diversa rispetto al passato? E se quella magia che ci ha incantato per tanti anni era tutta lì, in quel continuo correre da una palestra all’altra raccogliendo le medaglie e puntando alla temibile Lega? La magia, a ben vedere, è tutta altrove, e Alola ne è piena. E il viaggio nella regione di Alola è uno dei migliori possibili: dai tantissimi personaggi fino ai misteri che li coinvolgono, ai tantissimi contenuti che vi aspettano, passando per le nuove e affascinanti ambientazioni, mai così realistiche e credibili, ed una serie di novità introdotte nel sistema di gioco che hanno reso l’esperienza estremamente fluida e accessibile, soprattutto nella sua componente multigiocatore. Le Mosse Z sono una fantastica aggiunta, e la notevole cura della rinnovata veste grafica rendono l’avventura più bella che mai, viva e rigogliosa come la regione che la ospita. Peccato per i problemi tecnologici durante le battaglie e la mancanza totale del 3D, perché se è vero che non è importante la meta, ma il viaggio, allora quello di Pokémon Sole e Luna è decisamente memorabile. |